giovedì 24 maggio 2007

Gli scooter inquinano?

Una domanda che mi pongo spesso è: gli scooter inquinano molto? Inquinano più delle auto?

Purtroppo non ho mai trovato informazioni certe a riguardo: più di qualcuno dice che lo scooter inquina mediamente più di un'auto, ma senza fornire dati.
Com'è possibile che un motorino che pesa 100kg possa inquinare più di un'auto che ne pesa mediamente 1000, mi sono sempre chiesto ?


Finalmente un interessante articolo su Le Monde mi ha chiarito il dubbio: l'agenzia Agence de l'environnement et de la maîtrise de l'énergie (Ademe) ha analizzato le sostanze inquinanti emesse da alcuni scooter 125 Euro 3 (se non sbaglio è la più recente) e confrontate con quelle di un auto Euro 4.

Ebbene, a parità di tragitto percorso, lo scooter emette una quantità di monossido di carbonio (CO) dieci volte superiore a quelle dell'auto. Stessa cosa per gli idrocarburi. Va un po' meglio per gli scooter e le moto di cilindrata superiore a 125cm: in tal caso il monossido di carbonio emesso è 'solo' 2-3 volte superiore a quello di un'auto.


Secondo un ingegnere dell'agenzia, il problema nasce dal fatto che le norme anti inquinamento applicate ai mezzi ai due ruote, in particolare ai 125cm, sono molto meno restrittive di quelle imposte alle auto. Sembra che le norme Euro 3 applicate agli scooter corrispondano a quelle applicate alla metà degli anni 90 alle auto.

Che la tecnologia possa aiutare è certo: l'inquinamento da ossido da azoto lungo il périphérique di Parigi (una sorta di grossa tangenziale che circonda la città e la delimita dalla periferia) è diminuito del 32% in 5 anni a fronte di una diminuzione del traffico del solo 2%. (fonte: un articolo di Le Monde letto qualche mese fa che non ritrovo in rete)



2 commenti:

coltrane ha detto...

colonnello, le bici non inquinano per niente! sogno un mondo dove alle auto che non siano munite di contrassegno invalidi non sia consentito l'accesso nel centro storico. Enormi parcheggi alle porte delle città e mezzi pubblici potenziati per muoversi. Tu una volta eri uno sportivo. Che ne è della tua giovinezza?! Perchè hai barattato i tuoi ideali con uno scooter (rectius: vespa). Addio colonnello, addio

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Coltrane, il tuo commento è da fottuto pollo ignorante.

Non è vero che la bici non inquina: la bici inquina. Enormemente meno che uno scooter e un'auto, ma inquina.

Pensa che se pedali molto al giorno consumi più energie, quindi hai bisogno di mangiare di più, quindi maggior inquinamento di mezzi di trasporto per trasportare il cibo nei supermercati, maggior spreco di materiale di imballaggio, quindi maggiore smaltimento di rifiuti.

In sostanza: tutti pedalano, ma nello stesso tempo la città è invasa da camion adibiti a trasporto alimentare e camion della spazzatura.

Esagerazioni a parte, la bici è una buona soluzione ma non è sempre applicabile purtroppo. Se abiti in periferia e devi raggiungere il centro di una grande metropoli (Roma, Parigi...) e la tua casa non è ben servita dai mezzi pubblici o questi non funzionano bene, l'auto privata rimane l'unica soluzione.

Se i mezzi pubblici sono sporchi e scomodi, la maggior parte delle persone continuerà a preferire il mezzo privato, anche se più costoso. E' del tutto naturale, lo capisco.

Se per andare al lavoro hai l'alternativa di fare un'ora di metro in piedi schiacciato in mezzo a gente nervosissima, senza possibilità di leggere o impiegare il tuo tempo in modo intelligente,in un caldo allucinante, mentre con la macchina ci metti un'ora e mezzo, e nello stesso tempo puoi ascoltarti un cd, la radio, hai l'aria condizionata, stai comodo, magari ne approfitti per fare qualche chiamata, la maggior parte di noi preferirà la macchina. Probabilmente anch'io.

Se devi portare un figlio all'asilo, un altro figlio alla scuola che si trova in un'altra zona, e poi all'uscita del lavoro devi passare a fare la spesa, l'unica soluzione è l'auto privata.

E' ovvio che bisogna migliorare i servizi pubblici per ridurre quanto più possibile l'uso dei mezzi privati, ma è utopistico pensare una città, soprattutto se grande, senza mezzi privati.