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Peter Greenaway, 2007.
Paris, marzo 2008.
Titolo francese: La ronde de nuit.
Peter Greenaway è tornato! Dopo gli ultimi deludenti film (a partire da Pillow's book compreso), è ritornato ai picchi degli anni '80 e dimostra di essere il migliore, soprattutto quando non esagera con la sperimentazione (Tulse Luper).
Questo film visivamente parlando è incredibile, ha del magnifico. Ci sono tutti gli elementi che hanno fatto di Greenaway uno dei più grandi registi: la regia elegantissima (niente macchina a mano, lasciamola al Dogma quella), lunghi carrelli laterali che ricordano "Il cuoco, il ladro...", nature morte a non finire (ancora "Il cuoco..." e "Giochi nell'acqua"), complessi movimenti di macchina, dialoghi colti, raffinati e brillanti.
E poi, la cosa che a Greenaway riesce meglio: giocare con la luce, il voler fare di ogni fotogramma e di ogni scena un'opera d'arte a se stante.
Purtroppo anche questo film risente del problema classico di alcuni film di Greenaway, che fanno la gioia dei detrattori del regista, cioè una eccessiva freddezza nel raccontare, che a volte rende il film poco coinvolgente.
Esteticamente parlando penso sia in assoluto il film più bello che ho mai visto.
Voto di Kurtz: sindrome di Stendhal.
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