lunedì 9 agosto 2010

L'uovo benedetto che ti salva la vita e il seggiolino per i bambini

Mi capita di venire in Calabria almeno 2-3 volte l'anno, visto che ci abitano i miei genitori e zii e cugini.

Nonostante abbia vissuto qui i miei primi 18 anni e ci torni spesso, non riesco a capire alcuni meccanismi logici di una (buona) parte degli abitanti.

Mi riferisco in particolare modo alla civiltà in strada: una discreta parte di chi si sposta in auto, ad occhio direi il 50%, non indossa le cinture di sicurezza e altrettanto alta è la percentuale di chi si sposta sui mezzi a due ruote senza casco. Non parlo solo di ragazzi di 15-16 anni, per i quali andare senza casco potrebbe essere una piacevole e forse naturale trasgressione, ma anche di adulti.

Una volta ho visto un tizio senza casco in moto con una bambina dietro, anche lei senza casco, nella piccola pista ciclabile del mio paese, dove teoricamente dovresti trovarci solo pedoni e ciclisti. Lui invece scorazzava tranquillo con la sua moto: mi è venuto spontaneo urlargli "E' una pista ciclabile". L'amica che era con me mi ha detto più o meno "Sei scemo? Quello è un maresciallo dei carabinieri". Alla faccia dell'esempio.

Ora, se un maggiorenne non mette la cintura o il casco, al limite può anche fregarmene: ognuno è libero di fare quello che vuole della propria vita, e non starò di certo io a fare la morale sulla sacralità della vita o altro.

Il problema è quando si mettono in mezzo essere umani che non hanno la possibilità di scelta, e mi riferisco ovviamente ai bambini: i bambini in scooter vengono fatti viaggiare spesso in piedi sulla pedana - cosa succede in caso di frontale al bambino? I bambini in macchina non se la passano meglio.  
Almeno l'80-90 dei bambini viaggia nel mio paese e limitrofi senza seggiolino. I bambini piccoli sono tenuti in braccio dal passeggero, mentre quelli più grandicelli sono liberi di scorazzare nel sedile anteriore o in quelli posteriori come se fossero in discoteca: si alzano, poi si risiedono, saltano sui sedili, qualcuno sporge la testa fuori dal finestrino. Qualche bambino siede sulle braccia dell'autista e gira con lui il volante: sicuramente il genitore lo fa per dargli la sensazione di partecipare alla guida del veicolo e per farlo sentire 'grande'. In caso di incidente quel bambino non diventerà 'grande'.

Eh sì che qualche anno fa un bambino di pochi mesi è morto per questo motivo dalle mie parti: era senza seggiolino e tenuto in braccio dal passeggero. A causa di una frenata brusca si è ritrovato sbalzato fuori dalla macchina, passando per il parabrezza. Questo terribile ed evitabile fatto non ha cambiato nulla: tutti con il loro bambino in braccio, tutti convinti di poterlo tenere in caso di frenata brusca o frontale.

Non necessariamente chi va in macchina è obbligato a conoscere le leggi della fisica e sapere che in caso di scontro forse neanche Superman riuscirebbe a tenere tra le sue braccia un bambino senza lasciarlo andare via. Tutti sarebbero però obbligati a rispettare il codice della strada, per lo meno gli articoli che possono salvare la vita.

E siccome non tutti conoscono il codice della strada, sarebbe bene che qualcuno glielo ricordasse: purtroppo invece è sconvolgente vedere che un motociclista senza casco, un automobilista senza cintura, un bambino senza seggiolino in auto passano davanti alle pattuglie della Polizia o dei Carabinieri con la massima tranquillità, certi di non essere fermati e multati. Bisogna ammettere che ogni tanto qualcuno viene fermato perché senza casco o cintura - non ho mai visto nessun'auto fermata per la mancanza del seggiolino - però si tratta di una frazione veramente minima dei circolanti.

Quello dei bambini senza seggiolino è davvero uno spettacolo duro a vedere, ve lo assicuro. Frutto dell'ignoranza, del mancato rispetto di ogni codice, dell'assenza di interesse da parte delle forze dell'ordine.

Eppure qui al Sud per molte cose si fa molta attenzione: se un bambino raccoglie qualcosa di sporco da terra o mette le mani sporche in bocca, potete stare sicuri che dopo qualche frazione di secondo c'è un genitore che rimprovera il bimbo e lo informa sulla scarsa igiene del suo gesto. O guai a sedersi a tavola senza essersi lavati le mani accuratamente.

Qualche mese fa durante un pranzo in Calabria, qualcuno ha portato delle uova sode. Normali uova sode di gallina, con un normale guscio e un normale interno. E immagino siano anche uscite dal normale culo di una o più normali galline. A detta dei commensali si trattava di uova benedette, non ricordo da chi, secondo la tradizione locale. Uova che proteggono dal male e dalle disgrazie, sopratutto chi guida. Tutti i commensali si sono precipitati a mangiare il loro pezzo di uovo per essere protetti, e mi hanno quasi costretto a fare altrettanto per essere protetto dalle disgrazie.

Tra chi ha mangiato l'uovo ne conosco alcuni che non mettono le cinture e lasciano il bambino libero in macchina.

E se proteggesse più una banale cintura di un uovo sodo?


E se invece di andare in Chiesa si leggesse un qualsiasi blog di sicurezza stradale, Quattroruote o semplicemente si cercasse di rispettare il codice della strada?

1 commento:

Oliver ha detto...

Sono così d'accordo che non so cosa scriverti. O forse l'argomento è così vasto che un comento non potrebbe bastare. E non solo per la Calabria.