mercoledì 29 agosto 2012

Poesia

Di Guido Catalano

la fine arriverà come una pallonata negli occhiali scagliata da un bimbo obeso alle quindici circa di un pomeriggio assolato in un prato secco di periferia e

se vieni al mio funerale ti tengo un posto in prima fila
niente fiori per favore
i fiori lasciali morire dove amano fiorire
preferirei dei salatini
pizzette
dovresti riuscire a convincere quelli delle Pompe
a mettermeli in bara
e

niente lutto per cortesia
vestiti come più ti garba
colorata leggera
mostra le gambe
che le hai belle le gambe tu
e
niente lacrime per carità
che io quando vedo la gente che piange
mi viene da piangere
come il vomito
o gli sbadigli
e
sussurra pure ai tuoi vicini:
“egli non è morto sapete?
è scappato
sta con Elvis, Bob e Marilyn
in un’isola
a bere vino bianco fresco
sulla spiaggia”
poi
tornerai a casa
avrai stanchezza e sonno
indosserai la tua camicia da notte azzurra
ti coricherai
chiuderai gli occhi
dormirai
e
ti verrà a trovare in sogno
un piccione sognatore
con un foglietto arrotolato
legato
alla zampa
sui cui sarà vergato
l’indirizzo segreto
dell’isola segreta
e
tu
mi verrai a trovare
potrai farlo volando
in treno
o nuotando sotto il mare
ti offrirò baci fuori stagione
ti offrirò da bere
faremo molti pettegolezzi
molte carezze
ti insegnerò a suonare la sabbia e il legno
inventeremo nuove posizioni impossibili
mi insegnerai a cucire i bottoni
e a dir la verità su ciò che fui
ti stupirò
mi stupirai
saremo stupidissimi e stupendi

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