Urca, mi sono accorto solo ora che questo blog non è aggiornato dal 20 luglio, giorno della partenza per le mie 2 settimane calabre di prammatica: chissà che delusione per i miei 4 lettori aprire la pagina e vedere sempre lo stesso post, lì ad ammuffire!
Provo a recuperare facendo un po' di ordine mentale tra le visioni cinematografiche degli ultimi mesi: si chiude una stagione cinematograficamente e se ne apre un'altra, anche se i confini tra l'una e l'altra sono del tutto inesistenti, se non nella mia testa.
È dunque saggio fare un bilancio delle cose più belle viste nella stagione trascorsa.
C'est parti, ecco dunque i miei 12 film del periodo settembre 2012 - agosto 2013, in ordine (più o meno) sparso.
1. Mud, di Jeff Nichols
Ne avevo parlato
qui, è l'unico film che ho visto 2 volte in questa stagione, insieme a La grande bellezza.
Voto di Kurtz: doppio cuoricino.
2. Amour, di Michael Haneke.
La malattia e la vecchiaia, viste da un regista non proprio giovane, ma di una lucidità impressionante - nonché di notevole freddezza, come dice chi lo detesta.
Il film ha il merito, tra l'altro, di aver riportato sul grande schermo Jean-Louis Trintignant.
Voto di Kurtz: sindrome di Stendhal.
3. Zero dark thirty, di Kathryne Bigelow.
L'operazione che ha portato alla cattura di Bin Laden in un film pieno d'azione, ottimamente girato, con la regia decisa e dura che caratterizza i film della Bigelow.
Qualcuno ha notato un sacco di incongruenze storiche e geografiche, ma per me non impattano la riuscita di un ottimo film d'azione e di guerra.
Voto di Kurtz: cuoricino.
4. The master, di Paul Thomas Anderson.
Film complicato, intellettuale, di non facile presa: basterebbe però la sola impressionante recitazione di Joaquin Phoenix per farlo entrare nella top 10.
Voto di Kurtz: doppio cuoricino.
5. Holy motors, di Léox Carax.
Ancora una pellicola difficile, a volte lenta, ma tra le più originali della stagione. Alcune sequenze sono memorabili, come quelle finali girate alla Samaritaine di Parigi.
Voto di Kurtz: doppio cuoricino.
6. Killer Joe, di William Friedkin.
Voto di Kurtz: cuoricino.
7. Al di là delle colline, di Cristian Mungiu
La ragione accecata dalla religione, in una film esteticamente impeccabile e pittorico.
Ne ho scritto
qui.
Voto di Kurtz: doppio cuoricino.
8. La quinta stagione, di Peter Brosens, Jessica Woodworth.
Visivamente il più bello dell'anno.Enigmatico, metaforico.
Voto di Kurtz: cuoricino.
9. La grande bellezza, di Paolo Sorrentino.
Disprezzato
da più parti, a me il film di Sorrentino è piaciuto: Servillo ci recita
alla grande, i dialoghi sono brillanti (vedere la scena quando Jep se
la prende con Stefania, la "compagna") e la regia non è da meno.
Il modo
di filmare di Sorrentino di distacca di sicuro dalla mediocrità di
molti registi italiani: la lunga sequenza della festa iniaziale, per
esempio, a me è piaciuta molto.
Voto di Kurtz: doppio cuoricino.
10. Laurence Anyways, di Xavier Nolan.
La transessualità nel civile Canada.
Il canadese Dolan, quasi sconosciuto in Italia, è uno dei registi più interessanti in circolazione, nonostante i suoi 23 anni. Laurence Anyways è terribilmente lungo, barocco, e tanto tanto pop.
Voto di Kurtz: doppio cuoricino.
11. De rouille et d'os, di Jacques Audiard.
I miei brevi commenti subito dopo la visione
qui.
12. Alabama Monroe, di
Félix Van Groeningen.
Può una coppia felice resistere ad un'enorme tragedia ?
Dal regista de La merditude des choses, Alabama Monroe è il classico film strappalacrime, dalla sceneggiatura non proprio originale. Tuttavia, la simpatia dei protagonisti, la pulizia della mise en scène, la bella musica ne fanno perdonare i difetti. 10 minuti da brividi quando lui fa il suo sermone in teatro durante il concerto.
Voto di Kurtz: cuoricino.