Finalmente ci sono riuscito: un week end fuori Parigi in Vespa. Lo sognavo da un casino, precisamente da quando ho comprato la Vespa nuova. Cioè da un mese e una settimana.
610km in due giorni, non male, a parte una mega herpes che dimora sul mio labbro superiore a causa del fortissimo sole che ha illuminato il mio volto durante il week end.
E' bellissima la mia Vespa, un giorno forse le dedichero' un post in questo blog.
A dire il vero, qualche piccolo capriccio l'ha fatto la Vespa. E' ancora piccola, è normale che abbia bisogno di attenzioni. Sabato pomeriggio, lontani da qualsiasi centro abitato, si spegne mentre eravamo in marcia molto lentamente.
Improvvisatomi meccanico,
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Dopo un'ora e dieci minuti avevo ancora le mani incastrate nel motore: 40 mn per individuare la candela e 30mn per inserire lo spinotto, operazione quest'ultima possibile senza sforzo solo ai contersionisti professionisti del circo Orfei.
Lontani i tempi del Si', sul quale un'operazione simile avrebbe richiesto non più di 15 secondi!
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La cosa che più mi colpisce nelle rare escursioni in terra francese, è che appena metti piede fuori dalla zona parigina, sono tutti gentilissimi e cordialissimi. Parlo dei camerieri, dei negozianti, delle persone che incontri per la strada a cui chiedi informazioni, dei proprietari delle chambres d'hôte (una sorta di bed and breakfast, molto diffuse in Francia, di ottimo livello e a prezzi molto abbordabili anche in luoghi turistici). Insomma, basta uscire da Parigi e tutti diventano gentilissimi, non ti guardano male se il tuo francese non è perfetto.
Altra cosa che mi ha colpito è l'impressionante numero di mucche che si vede lungo la strada: di tutti i tipi, di tutti i colori, a 4 zampe motrici, diesel...Penso proprio che la vacca sia per i normanni un animale di compagnia, cosi' come per le vecchine delle città puo' esserlo un chihuahua. Non mi stupirei un giorno di entrare in un bar della Normandia, di chiedere un bicchiere di latte e vedere il barista che munge una mucca che bruca tra della colza tra i tavoli.
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E' molto piacevole attraversare le autostrade francesi anche da un punto di vista paesaggistico, essendo molto spesso circondate da alti alberi e da verde.
Pero'....Se avete poca benzina nel serbatoio potete farvi il segno della croce. La presenza di distributori di benzina è davvero ridotta all'osso. Al ritorno abbiamo fatto quasi 100km di autostrada senza incontrare un solo distributore. La situazione migliora avvicinandosi a Parigi, ma rimane sempre un po' critica per chi possiede un mezzo con limitate capacità di serbatoio, come uno scooter.
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Non posso inoltre non citare l'emozione nell'attraversare il ponte di Normandia, che è stato per qualche anno uno dei ponti più lunghi del mondo. Poi è crollato.
Scherzo.
Davvero suggestivo. Non so voi, ma io mi emoziono anche per le opere tecnologiche, non solo per quelle della natura.
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Honfleur: simpatico e suggestivo paese dall'aria rilassata, nonostante sia molto turistica. Il canale è molto bello e pittoresco. Sembra che abbia ispirato molti artisti, che ci hanno anche vissuto. Da visitare con calma.
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Ho percepito a Douville un'aria troppo turistica, soprattutto un turismo un po' cafone (i parigini ricchi...).
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Ogni mio commento sarebbe superfluo, quindi lascio parlare l'immagine. Aggiungo solo che è molto suggestivo salire in cima (e faticoso!) e godersi il panorama. L'unico pericolo è quello di imbattersi in un gruppo di italiani con donna che parla al cellulare: 'Siamo in posto splendido, abbiamo mangiato un piatto al ristorante eccezionale, con del vino bianco incredibile, e ora ci godiamo un paesaggio meraviglioso'.
Cosa saremmo noi italiani se non enfatizzassimo un po'?