venerdì 22 febbraio 2008

Caos calmo.

Parlando di cinema con i miei amici che abitano in Italia, viene fuori sempre almeno un riferimento a Caos calmo: Devo vederlo, l'ho visto, non lo vedro', forse lo vedro'.

Perché tutti parlano di questo film, come se fosse un obbligo morale vederlo o almeno parlarne e giustificarsi del fatto che non lo si vuole vedere?

E se il titolo Caos calmo fosse indicativo dello stato di inconscienza cinematografica in cui il popolo italiano è stato portato?


mercoledì 20 febbraio 2008

Un film: No country for old men.

Titolo italiano: Non è un paese per vecchi.
USA 2007, regia dei fratelli Coen.
01.2008, cinema MK2 Hautefeuille, Paris.

Eccezionale il nuovo film dei Coen: la fotografia è meravigliosa, il personaggio del killer è uno di quelli da portare sulla Luna (a presto un post sui personaggi cinematografici da portare sulla Luna) e la regia impeccabile.

Da non perdere, se non altro per l'oramai celebre taglio di capelli di Javier Bardem (il killer), attore qui parecchio bravo.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

Un film: La fabrique des sentiments

Francia, 2007. Regia di Jean-Marc Moutout.
Cinéma Bastille, 17.02.2008

Deludente questo film: i personaggi, a parte la brava Elsa Zylberstein, sono molto stereotipati e l'inserto onirico è quasi da film trash.

Voto di Kurtz: indifferente.

lunedì 11 febbraio 2008

Un film: Fälscher, Die

Titolo francese: Les faussaires
Titolo italiano: Il falsario - Operazione Bernhard

Austria Germania, 2007. Regia di Stefan Ruzowitzky
Paris, 11.02.2007

Ispirato da una storia vera, basato sul libro scritto da uno dei due protagonisti, il film mi ha convinto: ho apprezzato in particolar modo il personaggio principale, Salomon, affascinante, e la ricostruzione, la capacità di non cadere nel patetico e nello strappalacrime da parte del registra; anzi, sono sicuro che qualcuno troverà a questo film il difetto di essere un po' freddo.

L'altro personaggio, Berger, a mio avviso avrebbe potuto essere tratteggiato con più approfondimento.

Il finale è bellissimo.

Voto di Kurtz: cuoricino.

domenica 10 febbraio 2008

35 ore.

E rieccomi, dopo il trasloco, i lavori in casa, le pratiche burocratiche relative al cambio di indirizzo e di banca, dopo le serate all'Ikea a scegliere i mobili; rieccomi, dopo una settimana a casa senza internet.

Ho finalmente scoperto, dopo 3 anni e mezzo, perché i francesi hanno la legge sulla durata lavorativa settimanale di 35 ore: perché se lavorassero di più non avrebbero il tempo di fare nulla. Ai francesi piace stare in coda, non c'è altra spiegazione. Penso che sia l'unico popolo al mondo capace di aspettare 10-15 mn in panetteria per acquistare una baguette; oppure stare 20mn al ristorante senza neanche aver ordinato.

Fateci caso la prossima volta che venite a Parigi: il personale che lavora nei bar ristoranti è sottodimensionato, e di conseguenza il servizio lento, a volte fino all'esasperazione. Quello che pero' mi colpisce non è la lentezza del servizio, ma il fatto che i francesi non si lamentano; non guardano continuamente l'orologio borbottando, non si lamentano con il cameriere, non si ripremottono di non mettere più piede in quel posto.

Qualche mese fa mi è capitato di aspettare 50mn per un croque monsieur, che, detto tra noi, non è un piatto molto complicato o lungo da fare. E dire che nel locale saremo stati in 4. Quando la serveuse mi ha servito il croque, neanche mi ha chiesto scusa per l'attesa, neanche ha pensato di offrirmi una birra per scusarsi. Niente, la cosa più naturale del mondo aspettare 50mn del mondo per un croque.

Al semaforo: se il primo della fila è distratto allo scattare del verde e lascia passare del tempo prima di partire, nessuno osa suonare con il clacson. In Italia se non sei ripartito con scatto alla Alboreto ti trovi una colonna di decine di auto che ti manda a quel paese a suon di clacson.

Le cassiere all'ipermercato sono un esempio di inefficacia e lentezza: una volta che finiscono di passare gli articoli di un cliente alla cassa, e una volta che questo ha pagato (il tutto con molta flemma), prima di iniziare a servire il cliente successivo aspettano che quello precedente abbia messo tutte le sue belle cose nelle buste. In Italia, ma suppongo anche negli altri paesi che non procedono al rallentatore, la cassiera inizia a servire il cliente successivo mentre il precedente imbusta le sue cose, separando gli articoli dell'uno e dell'altro con una sorta di separé di plastica.

Quando sono in fila al supermercato mi guardo attorno e mi rendo conto che sono l'unico ad essere impaziente, a lamentarmi tra me e me, a tirar fuori continuamente il cellulare dalla tasca per guardare l'orario. Gli altri sereni, aspettano, con uno zen incredibile.

Io immagino i discorsi a cena tra una coppia di francesi dopo una giornata di lavoro:
Lui: -...Si', e poi sono andato con i colleghi a mangiare una entrecôte. Pero', porca miseria, abbiamo aspettato solo 15 minuti prima di ordinare.
Lei: -Che sfortunati! A noi è andata meglio; ne abbiamo aspettato 20 di minuti prima di ordinare e altri 15 tra la carne e il dolce. E con i semafori come è andata la tua giornata? Io oggi ho totalizzato 46mn di coda ai semafori.
Lui: Eh no, cara, qui ti batto: oggi ben 58mn in coda ai semafori. Sono stato fortunato perché davanti a me ad un certo punto c'era una macchina guidata da un vecchio che ad un semaforo è ripartito al sesto verde. 58mn: è per questo che stasera mi sento sereno e in forma. Andiamo a fare l'amore?

Il francese trova la sua realizzazione in coda.

Sono convinto che la rivoluzione francese è nata dalle discussioni durante delle code.

P.S.: questo post non vuol dire che apprezzo quando al ristorante ti prendono il piatto mentre stai ancora mangiando e ti chiedono, una volta con il piatto in mano: 'Ha finito, vero'?