domenica 27 giugno 2010

Sono un peccatore grave

Probabilmente a molti di voi non interessa, ma io inizio a sentire il peso del fatto di essere un peccatore grave. Pensavo che per potersi fregiare del titolo di peccatore grave bisognasse almeno ammazzare qualcuno, torturare il vicino di casa che tiene lo stereo alto, picchiare le donne e i negri.

Neanche organizzare un colpo di stato e avere qualche persona sulla coscienza ti fa ergere alla posizione sociale di peccatore grave. Anzi...


Niente di tutto questo. Ci sono cose ben più gravi, eccome. 

Ho scoperto di essere un peccatore grave leggendo con un interesse non comune una splendida intervista a mons. Ducoli, ex vescovo timorato di Dio di Belluno (il vescovo, non Dio. Dio abita in provincia di Ferrara) che, intervistato dal sito progressista Pontifex, esclama tra l'altro:
Anche le convivenze etero sono situazioni “di peccato grave, come del resto lo sono i rapporti sessuali consumati prima del matrimonio”.
Stai a vedere che mi tocca ritornare a vivere da solo nel monolocale, abbandonare la peccaminosa convivenza con una donna - che non è altro che la personificazione del Maligno su Terra - e indossare un cinturone di castità.

Al di là del mio status di peccatore grave, di cui probabilmente vi interessa molto poco - e come non capirvi - non vorrei che vi sfuggissero altre perle dette da mons. Ducoli, che ai miei occhi appare uno dei più grandi filosofi dei nostri tempi - secondo solo a Rocco Buttiglione - per cui in calce a questo mio peccamisono post riporto tutto l'articolo del sito UAAR.

Intanto vi posso sintetizzare dei punti salienti:

- Se sei gay e ti picchiano, sappi che il mons. Ducoli riconosce delle attenuanti perché probabilmente hai avuto degli atteggiamenti provocatori.

 
- Se sei donna e ti stuprano sappi che l'illuminato mons. Ducoli riconosce delle attenuanti perché probabilmente ti sei vestita in modo scollacciato.
Se alle 3 del pomeriggio sei al mare, meglio indossare un cappotto cammello con calzamaglia sotto. In tal caso il violentatore non avrà attenuanti. O forse si' perché non hai coperto integralmente il capo?

- Se sei bambino e un uomo vestito con una strana tunica nera ti mette le mani - e non solo - addosso...ah, di questo mons. Duconi si è dimenticato di parlarne. Che sbadato...

- "Gay e certe donne non sono stinchi di santo".
Mons Duconi.
"E certi monsignori non sono che stinchi di porco".
Mons. Kurtz.



Ci rivediamo quindi all'inferno, cari lettori: io prendo la stanza doppia con vista sul girone dei sodomiti provocatori e delle donne scollacciate. Spero che almeno all'inferno il mons. Ducoli non si avvicini e che se provi ad avvicinarsi, il Maligno gli dia tante di quelle mazzate....


L'articolo:


Ex vescovo Ducoli: “ingiuste violenze su gay e donne, ma a volte provocano”

Intervistato dal sito Pontifex, l’arcivescovo emerito di Belluno, mons. Alfeo Giovanni Ducoli, si esprime sull’omosessualità e la violenza sulle donne. Per combattere “le insidie della modernità”, bisogna valorizzare “la famiglia naturale”, “fondata solo sul matrimonio tra un uomo e una donna”: “ogni altra forma é una volgare impostura”. Secondo l’ex vescovo, “lo stato mai e poi mai deve riconoscere” le coppie gay, “forme contro natura, patologiche e morbose, in quanto la sessualità é volta alla procreazione e non al godimento, cosa che lasciamo volentieri agli animali”. Anche le convivenze etero sono situazioni “di peccato grave, come del resto lo sono i rapporti sessuali consumati prima del matrimonio”.
L’omosessualità, afferma il prelato, “in se stessa, come patologia, non è un peccato se repressa e contenuta nei limiti delle giusta misura. In poche parole se l’ omosessuale che non ha colpa di questa sua inclinazione disordinata e contro legge etica, si contiene e non dà scandalo, non lo possiamo considerare peccatore”. Avere rapporti omosessuali è invece, avverte mons. Ducoli, “un peccato gravissimo, contro Dio e la natura umana”: “solo un sincero pentimento può redimere chi pratica la omosessualità. Certo bisogna avere e chiedere per loro misericordia e non operare discriminazioni, ma non per questo, é lecita”.
Sui pestaggi contro i gay, l’ex vescovo afferma che “chi commette atti vili come quelli é un delinquente e va castigato con severità, perché il ricorso alla violenza non é mai giustificabile, però” prosegue “va detto che alcune volte i gay provocano, con le loro condotte esibizionistiche, con azioni impudiche in pubblico, con atti osceni, eccitano la fantasia perversa di gente debole e  qualche volta si comportano rumorosamente con troppa esuberanza per la via pubblica e questo effettivamente può determinare in alcuni sensazioni di ripulsa e di risentimento e spingerli all’ aggressione”. Quindi “la violenza non é legittima, ma esiste in casi come questi l’ attenuante della provocazione”. Opinione simile per la violenza sulle donne, che Ducoli definisce “una cosa barbara”, anche se “con la stessa sincerità va detto che alcune donne oggi vestono in modo indecente e scollacciato, mostrando in pubblico le loro forme sensuali”. “Questo può eccitare menti deboli o poco ordinate e spingerle ad atti di violenza”, sostiene il monsignore “dunque se anche loro aiutassero con modi di vestire più castigati sarebbe bene. Alcune loro esibizioni in pubblico possono causare atti violenti ed istigare ed anche la loro attitudine é un attenuante, vi é provocazione, istigazione all’ atto violento. Gay e certe donne non sono stinchi di santo”.

sabato 26 giugno 2010

C'è chi mette il bavaglio e chi schiaffeggia i giornalisti.

Un giornalista di France 3, tv pubblica francese, si trova in una periferia parigina per fare un'inchiesta su un traffico di droga.

Sbarca Sarkozy, per una visita a sorpresa nella città. Un ragazzo del luogo insulta il presidente, il servizio d'ordine di Nicolas ammanetta e arresta il ragazzo, sembra in maniera piuttosto violenta.

Lo scaltro giornalista di France 3 filma il tutto. Un uomo del servizio d'ordine del presidente si avvicina al giornalista pubblico, gli intima di non filmare e gli dà uno schiaffo.

Link Le Monde e Le nouvel observateur.

Secondo Reporters sans frontières, Italia e Francia sono piazzate male come libertà di stampa: nel 2009 erano rispettivamente al 49esimo e al 43esimo posto nella classifica mondiale.


A quando gli schiaffeggiatori di blogger?

sabato 19 giugno 2010

Non vorrei che a qualcuno fosse sfuggito.

Nel 2008 mi sono dimenticato di segnalare ai miei lettori sbadati l'uscita in edicola de I santini da collezione, strumento indispensabile per i bestemmiatori progressisti.

Cerco oggi di farmi perdonare segnalando un'altra uscita imperdibile in edicola in questi giorni.

Previsione

Stamattina ho letto i fondi del caffè: prevedo che l'allenatore dei Blues, Raymond Domenech, finirà presto ghigliottinato nella piazza dell'Hôtel de Ville di Parigi.


Se qualcuno vuole disfarsi del luogo comune dei francesi arroganti, venga in Francia in questo periodo e parli della squadra francese con gli indigeni: non è difficile rendersi conto della delusione e del pessimismo (questo ancora prima dell'inizio del mondiale) che serpeggia tra i Galli.

Tutto il contrario del 2006, quando si sentivano la vittoria in tasca.

venerdì 18 giugno 2010

Un film: Summer wars

Link IMDB

Natuski (che è una ragazza, per chi non è pratico con il giapponese) propone ad un suo amico un lavoro estivo in campagna, senza svelargli troppi particolari. Lui accetta perché lei è molto bella, ma solo una volta arrivati a destinazione scopre che il suo lavoro è fingere di essere il ragazzo di lei in occasione del compleanno della nonna.
Durante questi giorni in campagna, avviene un disastro informatico: qualcuno ha creato un avatar cattivissimo nel mondo di Oz (comunità virtuale), con ripercussioni pratiche terribili nel mondo reale.

Ho trovato questo anime estremamente noioso e poco attraente. Non so se si tratti di una mia incompatibilità con il genere o se fosse proprio una ciofeca. In particolare ho trovato la storia banale e i personaggi disastrosi  (non mi soffermo neanche sull'immagine della società che il cartone mette in scena: donne un po' tonte che stanno in cucina, uomini valorosi e campioni di computer e videogiochi...).

Voto di Kurtz: meno


sabato 12 giugno 2010

Oggi ho imparato una nuova parola: il pet.

Leggo da Repubblica.


Viaggi in allegria. Anche per il pet 

di Carmine Saviano

Dal ministero del Turismo, un sito e presto una guida in libreria. Alberghi, ristoranti, campeggi e spiagge dove gli animali sono benvenuti



Non sono un purista della lingua, che non dev'essere qualcosa da proteggere a tutti i costi.

D'altra parte la lingua è in continua evoluzione.
E c'è da dire anche che Bologna è una città vivibile, a misura d'uomo. Roma è bella da visitare ma non da vivere perché è caotica. A Milano c'è la nebbia. Parigi è carissima. Torino è grigia. I francesi sono arroganti. Gli inglesi sono sporchi. E' tutto un magnamagna.
Scusate, mi ero fatto prendere...

Ritornando alla lingua, non sopporto il fatto che si usino parole inglesi quando non ce n'è bisogno. Questo essere cosi' anglofoni da parte dei giornalisti e del popolo italico non mi garba punto.

Prometto che ai giornalisti che useranno la parola pet, mandero' loro un pet di rinoceronte.

mercoledì 9 giugno 2010

Un film: Life during wartime

Link IMDB

La storia di una famiglia sfigata.

Ho odiato questo film: se non fossi stato in compagnia me ne sarei andato a metà proiezione o prima. Non metto in dubbio la regia, i temi affrontati dal regista, la storia, ma io non ce la facevo più: oltre i personaggi odiosi, non ho sopportato il fatto che fosse troppo parlato. A me i film verbosi non piacciono proprio.

Salvo solo l'interpretazione di Charlotte Rampling.

Voto di Kurtz: Un ceffone.

martedì 8 giugno 2010

Un film: Enter the void

Link IMDB

Oscar e Linda, fratello e sorella dal rapporto molto stretto, vivono insieme a Tokyo: lui per sopravvivere spaccia della droga (a livello amatoriale), lei fa la spogliarellista.
Una sera Oscar viene ucciso dalla gentile polizia di Tokyo: la sua anima non muore, in perfetta coerenza con un libro sul buddismo che Oscar stava leggendo nel periodo della sua morte.

Il regista, Gaspar Noé, non di certo uno di quelli che passa inosservato: il suo precedente film Irréversible, famoso per la scena di stupro lunga 10mn, aveva suscitato molte polemiche e tante reazioni ostili in tutto il mondo: probabilmente si tratta di uno dei film più detestati di tutti i tempi.
Io l'avevo trovato interessante.

Enter the void non è da meno: difficile da sostenere in alcuni momenti (era proprio necessaria l'inquadratura sul feto di pochi centimetri abortito dopo poche settimane?) non solo visivamente, ma anche dal punto di vista dell'udito: musica assordante per tutto il film uniti a effetti poco speciali ma molto pesanti. Aggiungiamo a questo la lunghezza, la ripetività di alcune scene, la mancanza di una sceneggiatura forte, e si puo' capire bene come molti abbiano bocciato il film senza scampo.

A me non è dispiaciuto del tutto, nonostante i suoi difetti: ho trovato alcune inquadrature, per esempio, davvero molto belle e tecnicamente eccellenti.

E poi apprezzo in generale chi ha voglia di uscire dagli schemi classici, al di là dei risultati, anche se con un po' di presunzione.


Voto di Kurtz: più.


domenica 6 giugno 2010

Cartolina: RER A Vincennes --> Val d'Europe

Non ho statistiche alla mano, ma sono certo che negli ultimi anni l'uso delle cartoline è diminuito del mondo, a causa della democratizzazione dei nuovi mezzi di comunicazione (sms, mms, internet, connessione internet dai cellulari. O anche per semplice pigrizia).

Inizio una nuova rubrica del blog (che si chiama per l'appunto 'Cartolina'), con un paio di foto dalla RER A che ho preso stamattina da Vincennes in direzione Val d'Europe. Il vagone in cui sono capitato era particolarmente disgustoso - fazzoletti sporchi, bottiglie di plastica, cartacce, quindi degno di essere fotografato.
 

Grande distribuzione: risparmi un sacco se ne compri 2


Per riprendere il discorso della grande distribuzione che avevo iniziato qui, oggi pubblico una foto che ho fatto ieri al Saturn di Rosny sous Bois, gigantesco negozio di elettronica e elettrodomestici.

In pratica, una scheda memoria per la macchina fotografica da 2Gb costa 8.99€, mentre la confezione da due schede dello stesso tipo costa...19.99€

Le schede sono ovviamente dello stesso tipo: ne ho verificato le caratteristiche tecniche e il codice.

Di solito quando uno compra più articoli dello stesso tipo il prezzo tende a scendere o a rimanere costante, non a salire! Chi è il fesso che compra la confezione da 2 schede in questa situazione, soprattutto se i due prodotti sono posti fisicamente l'uno accanto all'altro, quindi facilmente comparabili?


Il tizio che stabilisce i prezzi di quel reparto del Saturn dev'essere proprio cretino oppure pensa che i clienti siano del tutto cretini.

Inutile dire che non è la prima volta che mi imbatto in casi simili.

mercoledì 2 giugno 2010

Un film: My name is Khan

Link IMDB

Rizvan Khan è un ragazzino indiano di religione musulmana affetto dalla sindrome di Asperger. Dopo la morte della madre, raggiunge il fratello in California, dove si innamora della bella ed induista Mandira.
I due si sposano, sono felici: Rizvan diventa il migliore amico del figlio di Mandira, ma dopo l'11 settembre la vita per i musulmani non è facile negli USA.

Polpettone indiano, strappalacrime, musica onnipresente ed invadente, ingenuo, pieno di luoghi comuni, a tratti buonista melodrammatico, terribilmente lungo.

Pero' a me è piaciuto tanto e ve lo consiglio pure.

I critici cinematografici e le persone troppo razionali possono astenersi dalla visione perché ci troveranno gli stessi difetti che ho trovato io, ma con un giudizio finale nettamente diverso dal mio :-)

Voto di Kurtz: cuoricino.