mercoledì 18 dicembre 2013

Vecchie auto: Jaguar E Type 4.2





Non ho fatto delle statistiche, ma probabilmente le Jaguar sono tra le auto più presenti in questo blog, nonostate non siano auto a portata di tutti. Il modello di questo post è una E Type, di cui Wikipedia ne fornisce una documentata storia qui. Questa Jaguar non è passata di certo inosservata: per una volta, non ero l'unico ad ammirarla e a fotografarla, probabilmente a causa della sua linea atipica, con la parte davanti piacevolmente sproporzionata rispetto al resto.
Un bel vedere, comunque.

La targa: quel CD iniziale potrebbe far pensare ad un'auto del Corpo Diplomatico, ma secondo questo link di Wikipedia, il CD dovrebbe stare piuttosto in mezzo, subito dopo un codice identificativo del paese (per esempio per la Francia è il 200, per l'Italia il 60) e non all'inizio come in questo caso.

mercoledì 11 dicembre 2013

Dove mangiare a Parigi

Aggiornato al 06/07/2014

Quando un amico italiano deve organizzare un viaggio a Parigi, solitamente mi contatta e mi pone le 2 inevitabili domande :
  1. Dove dormire a Parigi?
  2. Dove mangiare a Parigi?
Per il punto 1. preciso una cosa: non ho mai dormito in hotel a Parigi, non vedo per quale motivo dovrei conoscere degli hotel in questa città. Quindi, amici cari, non mi fate più questa domanda: un qualsiasi sito di turismo, vedi Tripadvisor o Booking, vi sarà d'aiuto più di quanto possa farlo io :-)

Per il punto 2., inizio con questo post a fare una sintetica lista dove è possibile gustare qualcosa di buono, sia d'asporto che sur place.
I posti elencati sono in ordine volutamente sparso, per confondere meglio le idee ai miei infiniti lettori. Sono i miei posti preferiti, quindi provati di persona, spesso più volte.





  1. Gelateria Grom.
    Il migliore gelato di Parigi. Trovo le creme più buone dei sorbetti: da non perdere il cioccolato fondente e il pasticchio.
    81 rue de Seine, 6 arrondissement
     
  2. Pizza e fichi.
    La migliore pizza al taglio di Parigi, gestita da 2 italiani doc.
    Chiuso il sabato e la domenica. Di sera consiglio di andare presto, per avere una buona scelta di pizze e per potersi sedere: il posto è piccolo, i posti a sedere pochi.
    Contare 15€ per un paio di pezzi di pizza (bastano e avanzano) e birra (consiglio la Menabrea ambrata).
    Sito ufficiale: http://www.pizzaefichi.fr/
    Ne avevo parlato qualche anno fa, qui.
    17, rue Alexandre Dumas, 11 arrondissement
     
  3. Crêperie Breizh Café
    Le migliori galettes e crêpes di Parigi, in pieno quartiere Marais.
    Contare 25-30€ per galette + crêpe + sidro.
    Prenotare in anticipo.
    109 rue Vielle du Temple, 4 arrondissement
    Sito ufficiale: http://www.breizhcafe.com/http://www.breizhcafe.com/
     
  4. Chez Denise - La tour de Montlhéry
    A due passi da Les Halles, cucina francese, casareccia, con grandi porzioni e ottima qualità: imperdibile lo chou farci (cavolo farcito). Locale rustico, ideale per una serata tra amici.
    Prenotare in anticipo.
    Contare 40€ per antipasto + piatto + vino + dessert
    5, rue des Prouvaires, 1 arrondissement.
     
  5. Le Hangar
    A 200m dal Pompidou, cucina francese raffinata. Da non perdere la crema di lenticchie al fois gras come antipasto, il mio piatto preferito. Il personale è molto gentile, la clientela internazionale.
    L'ultima volta che ci sono andato, a giugno, il servizio è stato purtroppo molto lento: spero sia stato un caso.
    Prenotare in anticipo.
    Contare 35-40€ per antipasto + piatto + vino + dessert
    12, Impasse Berthaud, 3 arrondissement
     
  6. L'Atelier RodierNella stessa via del giapponese Hotaru, presente in questa lista, un ottimo ristorante di cucina francese rivisitata e un po' sperimentale.
    Menu à la carte 41€ a persona, bevande escluse.
    17, rue Rodier, 9 arrondissement.
    Mia recensione qui, sito ufficiale qui.
     
  7. Le Lao Thaï
    In pieno quartiere asiatico, cucina thailandese, forse il migliore che ho assaggiato. Moltissimi i piatti buoni: insalata di riso croccante con maiale fermentato, insalata di gamberetti con cocco essiccato e noccioline, per finire con il classico pad thai.
    Il locale è alla buona, nulla di sofisticato, il servizio dipende da chi vi serve.
    Circa 20-25€.
    128, rue de Tolbiac, 13 arrondissement
     
  8. Pitzman
    Felafel e piatti kosher, da asporto o da mangiare sul posto. Uno dei miei posti preferiti in zona Marais, quando mi promeno per la città la domenica.
    Ottimo rapporto qualità prezzo.
    4, rue Pavée, 4 arrondissement.
     
  9. Pizzeria O' Scia
    Una buona pizza "rotonda" (quindi non al taglio) di Parigi, in stile napoletano. Come antipasto c'è un'eccellente burrata e come dolce gli angiolini alla Nutella: questi ultimi sono una sorta di bastoncini fatti con la pasta della pizza fritta e ricoperti di Nutella: da ammazzare il fegato, ma tanto buoni.
    Prenotare in anticipo.
    Un po' caro: contare 15-16€ per una pizza ben condita e 7€ per una Peroni da 50cl.
    44, rue Tiquetonne, 2 arrondissement
    Sito ufficiale: http://www.pizzeriaoscia.fr/
     
  10. La Ravigote
    Bistrot dalla cucina d'altri tempi e genuina, ambiente simpatico e caloroso, da ristorante di quartiere.
    Contare circa 25€
    Sito ufficiale: http://www.restaurant-laravigote.fr/
    41, rue de Montreuil, 11 arrondissement
     
  11. Comme au Vietnam
    Scoperto per caso proprio un paio di settimane questo semplice ristorante di cucina vietnamita.
    Abbiamo mangiato un'ottima zuppa.
    134, rue de Tolbiac, 13 arrondissement, quartiere asiatico.
    Contare 20-25€.
  12. Sola.
    Cucina franco-giapponese di alto livello, camerieri gentilissimi e locale rilassante.
    12, rue de l'Hôtel Colbiac, 5 arrondissement
    Menu per il pranzo 48€ bevande escluse, per la sera 98€ bevande escluse.
    Prenotare in anticipo.
    Ne ho parlato qui

  13. Hotaru. Cucina giapponese.
    18 rue Rodier, 9 arrondissement.

    Ristorante giapponese, autentico,ottimo servizio, buona cucina, ambiente tranquillo e rilassante, tanta varietà di cibo, vino e dolci.
    Contare circa 50€ a persona per antipasto, piatto e dessert.
    Ne ho parlato qui.
  14. Patisserie Jacques Génin
    133, rue de Turenne, 4 arrondissement
    Ottima pasticceria, cioccolateria e ambiente perfetto.
    Ne ho parlato qui.




domenica 20 ottobre 2013

Vecchie auto: Alfa Romeo Alfasud



Un pesante cancello mi ha impedito di fotografare il 'culo' di quest'Alfasud romana.

sabato 19 ottobre 2013

Vecchie auto: Jaguar MK2


Come ripetuto più volte, trovo le Jaguar tra le macchine più belle mai prodotte: sfido chiunque a contraddirmi dopo aver visto questa meravigliosa MK2, che vanta un motore di ben 3800cc (non voglio immaginare quanto consumi).

E' la seconda Jaguar MK2 che compare in questo blog: la prima è qui.





venerdì 18 ottobre 2013

Vecchie auto: Ford Escort





Due Escort dello stesso periodo, una fotografata in Calabria, qui sopra, e l'altra a Parigi, qui sotto: la calabrese abbandonata, quella parigina funzionante, ma piuttosto malconcia.






martedì 15 ottobre 2013

Vecchie auto: Simca 1301

E' la prima volta che in questo blog sono pubblicate delle foto non scattate da me medesimo.

Allora un grande grazie a Tatababa per avermi inviato le foto di questa Simca 1031 e per la perizia con cui ha scattato le stesse (si noti in particolare l'interno dell'auto).






Vecchie auto: Renault Fuego



Seconda Fuego di questo blog.

venerdì 11 ottobre 2013

Tour Paris 13

Tour Paris 13 è un progetto artistico voluto dal comune di Parigi, che ha messo a disposizione per 7 mesi un edificio di 9 piani, destinato alla demolizione, ad artisti di strada di tutto il mondo, che hanno quindi potuto esprimere la propria arte.

Il palazzo è aperto al pubblico per tutto il mese di ottobre: l'entrata è gratuita, ma la fila davvero notevole. Io ci sono stato domenica scorsa, alle 9 del mattino: alle 12 hanno aperto al pubblico e sono potuto entrarci, solo dopo 3 ore di fila, nel primo gruppo di persone. C'ero passato anche il sabato pomeriggio, ma la fila era di circa 5-6 ore.

A me visitare il palazzo è piaciuto tanto: la sensazione è strana: sai di essere in un posto che tra un mese o poco più sarà demolito, che però nello stesso tempo è stato abitato per tanti anni, e per tanti mesi è stata la casa di artisti di tutto il mondo (francesi, italiani, portoghesi, brasiliani, ...). 

Ho quindi scattato tante foto: le 176 più interessanti sono visibili nel mio album Picasa, a questo indirizzo.







martedì 1 ottobre 2013

Perché Bruce Springsteen dovrebbe andare ad un concerto di De Gregori

Sabato 28 settembre ho assistito a Rimini ad un concerto di Francesco De Gregori, artista che (in)seguo ormai da svariati anni ma che per un motivo o l'altro non vedevo in concerto dal 1993.

Il concerto mi è piaciuto molto, tanto che mi sarebbe piaciuto che il nostro Bruce ci avesse assistito come spettatore, per alcune ragioni, che elenco in ordine sparso:

1. La durata. 2 ore di concerto, la durata perfetta. Le 3 ore, 3 ore e 1/2 proposte da Bruce sono troppe a mio avviso. Siamo ad un concerto o ad una maratona di resistenza fisica in cui vince chi rimane in piedi?

2. Il suono. Se sul palco di De Gregori c'era un violino/una fisarmonica/un mandolino/dei fiati che suonavano, sentivi un violino/una fisarmonica/un mandolino/dei fiati, non quell'impasto indistinto che contraddistingue il suono degli ultimi tour di Bruce.

3) Un po' di sano distacco col pubblico: niente bagni di folla, niente corse a farsi toccare dal pubblico adorante.
L'effetto teatrale ha sempre avuto una componente importante nei concerti di Bruce, ma negli ultimi tempi a mio avviso questa componente è degenerata in un atteggiamento clownesco - autocelebrativo, che a me ha stancato e non mi diverte.
4) L'equilibrio tra ballate, pezzi rock e brani intimi. Bruce negli ultimi tour fa solo pezzi 'tirati', con pochi momenti intimi.
Per molti questo è un pregio, si sente spesso dire che il concerto è stato bello perché 'tirato': per me invece è un limite. 

5) La presenza scenica, elegante e discreta, del cantante, che non ruba spazio agli altri componenti della band.

6) La puntualità. Il concerto era previsto per le 21h15 e alle 21h15 è iniziato. 
Bruce a Bercy nel 2012 ha iniziato con 1h di ritardo e non inizia mai con meno di 30mn di ritardo. Mancanza di rispetto x il pubblico, che il giorno dopo lavora, o che ha problemi a trovare dei mezzi pubblici dopo il concerto.
E' vero che per chi è abituato a fare 2 giorni di fila per un concerto, come capita ad alcuni fan particolarmente coglio...ehm sfegatati di Bruce, quell'ora in più di ritardo non cambia nulla.

7) La capacità di proporre le canzoni in nuovi arrangiamenti: vedere per esempio Buonanotte Fiorellino, proposta in due arrangiamenti diversi per concludere il concerto. Qualche volta Bruce ci ha provato (l'intensa Born to run dell'88 per esempio), ma la sua tendenza è quella di rischiare poco, sopratutto con la E Street Band. 

(Più di) Qualcuno obietterà che un concerto con le 7 caratteristiche elencate sopra dev'essere stato di una noia mostruosa. Ebbene, io posso solo rispondere a quest'osservazione che il concerto di De Gregori è stato per me emotivamente molto più coinvolgente e toccante di tutti i concerti di Bruce visti negli ultimi 10 anni. E che nella coda di violino di Generale o in Viva l'Italia con Francesco al piano, ci ho lasciato un pezzo di cuore.

Lo so, lo so che a) la musica di De Gregori è diversa da quella di Bruce e che b) una cosa è fare un concerto in piazza e una cosa farlo in uno stadio o in un palazzetto. Tuttavia ritengo che molti dei punti sopra elencati possano essere applicati anche al nostro.

martedì 24 settembre 2013

Vecchie auto: Citroën DS

Medames, messieurs

Ecco la Macchina, con la M maiuscola. Era parcheggiata sotto casa mia (un augurio), in ottime condizioni, con tanto di cartello vendesi (6 000€ trattabili). Confesso che se avessi un garage l'avrei già comprata.

La DS è conosciuta anche come La dea: i cinefili ricorderanno anche il film La dea del 67, in cui La dea aveva la sua bella parte, non da protagonista ma quasi. Solo da quando abito in Francia ho scoperto il perché del soprannome La dea: la sigla DS in francese si pronuncia come la parola Déesse, che vuol dire per l'appunto 'dea'.

Facciamo parlare le immagini






Un altro esemplare di DS qui.

domenica 15 settembre 2013

Easyjet, il volo annullato e Franz Kafka. Parte II

Nel novembre 2010 ho scritto questo post in cui narravo le mie vicissitudini kafkiane con EasyJet a causa di un volo ritardato di 12 ore.

In sintesi, ecco era successo a me e alla Francese, in partenza nel novembre 2010 da Milano verso Parigi:

  1. Dopo aver passato i controlli di sicurezza, e pochi minuti prima dell'imbarco, EasyJet annuncia che il volo è annullato e che non partirà.
    EasyJet ci fornisce l'hotel per la notte. Il giorno dopo, di buon'ora, partiamo per Parigi, su un altro volo EasyJet, ovviamente a spese di EasyJet, come prevedono i regolamenti europei. Con i disagi del caso: svegliarsi presto la mattina, arrivare tardi al lavoro.
  2. Tornati a Parigi contatto il servizio assistenza EasyJet Francia chiedendo la compensazione pecunaria prevista in questi casi, 500€ (250€ x 2). Il ragazzo che segue il mio dossier ci scrive fin da subito che abbiamo diritto alla compensazione e ci chiede coordinate bancarie e documenti vari per procedere con l'accredito, dicendo che entro 5-10 giorni avremmo avuto l'accredito della cifra.
  3. Dopo 15 giorni l'accredito ancora non si vede: contatto il servizio clienti di EasyJet Francia e la risposta è che non abbiamo diritto alla compensazione, senza spiegarci il motivo.
  4. Io, imbestialito per questo dietro-front e la mancanza di spiegazioni, scrivo all'ENAC sottoponendo il mio caso.
  5. Dopo circa 10 mesi, settembre 2010, mi scrive l'ENAC per sapere se ho avuto il rimborso. Io rispondo di no e poi non ho avuto più notizie...
...fino a settembre 2013. Tramite e-mail mi contatta EasyJet Italia dicendo che la Francese ed io, alla luce di una pronuncia della Corte di Giustizia Europea relativa ai casi C-402/07 Sturgeon v Condor e C-432/07 Bock v Air France, abbiamo diritto alla compensazione di 500€.

Con la gentile signora (o signorina) G del servizio clienti di EasyJet Italia portiamo avanti la pratica e finalmente ieri abbiamo avuto l'accredito di 500€ sul nostro conto! Non male, soprattutto perché ormai erano soldi su cui avevamo messo una pietra sopra.

Dunque, la signora G ha preso la briga di spiegarmi cosa è successo ai tempi, nel novembre 2010.

  1. Secondo la legislazione del 2010, la Francese ed io non avevamo diritto al rimborso, in quanto il nostro volo non era stato annullato ma ritardato (di circa 12 ore). A quei tempi c'era distinzione tra annullamento di un volo e ritardo, anche se per il passeggero i disagi sono gli stessi.
  2. Il ragazzo di EasyJet Francia che ha seguito la nostra pratica si è quindi sbagliato quando ci ha assicurato che avevamo diritto alla compensazione. Lui ha portato avanti la pratica, ma al momento del pagamento EasyJet ha annullato il pagamento.
  3. EasyJet Francia, a questo punto, invece di scusarsi e spiegarci i motivi per cui la nostra compensazione non ci era dovuta, non ha dato nessuna spiegazione. Sinceramente avrei benissimo capito: un impiegato si sbaglia, la compagnia si scusa con il cliente fornendo delle spiegazioni: in tal caso non mi sarei arrabbiato, avrei capito e sicuramente non avrei scritto all'ENAC, infuriato. Semplicemente ci avrei messo una pietra sopra.
  4. Tra il 2010 ed ora c'è stata una sentenza della Corte Europea che stabilisce che il passeggero ha diritto alla compensazione anche in caso di ritardo, e non solo di annullamento del volo. Alla luce di questo, EasyJet ha riesaminato il mio caso e ha portato avanti con efficacia la pratica del rimborso.
E questo è quanto. Ringrazio EasyJet Italia nella persona della signora G per essere stata efficace ed avermi spiegato finalmente cosa è sucesso nel 2010, quando la compensazione ci fu è stata promessa e poi negata nel giro di 10 giorni senza spiegazioni.

sabato 14 settembre 2013

La pronuncia di Putin

Putin in francese si scrive Poutine. Se si scrivesse come in italiano, Putin, in francese si pronuncerebbe più o meno piutan (con la n seminasale), cioè avrebbe la stessa pronuncia della parola putain (puttana).

lunedì 9 settembre 2013

Falsi amici italo francesi




Ho già scritto qui nel passato un breve post con alcuni avvertimenti per gli italiani che apprendono il francese e per i francesi che apprendono l'italiano. 

Ecco qualche altra indicazione utile:

- Fare le flessioni



In francese si dice Faire les pompes. Fare le pompe in italiano ha tutt'altro significato, benché si tratti sempre di attività fisica, che vi invito a cercare in rete.

La francese (o il francese) che voglia invitare in italiano il suo ragazzo a praticare questo tipo di attività fisica non dovrà tradurre letteralmente dal francese e dire: Vieni, andiamo a fare le pompe, ma bensì Vieni, andiamo a fare le flessioni.

- Per gli italiani: se dovete dire al vostro compagno in francese Ti fabbrico una pipa, non dovete usare l'espressione Je te fais une pipe.
Vi lascio guardare in rete cosa vuol dire faire une pipe perché non vorrei avere problemi con la Buon costume.

- Il verbo Chier in italiano si pronuncia più o meno sciè: l'italiano che apprende il francese potrebbe pensare che chier voglia dire sciare. Ebbene, non è il caso: scier vuol dire cacare. Tu me fais chier non vuol dire quindi Tu mi fai sciare, ma bensì mi fai cacare.






mercoledì 4 settembre 2013

Il prezzo dell'acqua

Parigi ha la nominata di essere una città cara. Voglio sfatare questo mito con una foto eloquente, scattata alla Grande Epicerie: una bottiglia d'acqua minerale da 0.75cl a solo 63.20€


Io ne ho approfittato e ne ho preso una decina.

venerdì 30 agosto 2013

I 12 film della stagione 2012 - 2013

Urca, mi sono accorto solo ora che questo blog non è aggiornato dal 20 luglio, giorno della partenza per le mie 2 settimane calabre di prammatica: chissà che delusione per i miei 4 lettori aprire la pagina e vedere sempre lo stesso post, lì ad ammuffire!


Provo a recuperare facendo un po' di ordine mentale tra le visioni cinematografiche degli ultimi mesi: si chiude una stagione cinematograficamente e se ne apre un'altra, anche se i confini tra l'una e l'altra sono del tutto inesistenti, se non nella mia testa.
È dunque saggio fare un bilancio delle cose più belle viste nella stagione trascorsa.

C'est parti
, ecco dunque i miei 12 film del periodo settembre 2012 - agosto 2013, in ordine (più o meno) sparso.

1. Mud, di Jeff Nichols
Ne avevo parlato qui, è l'unico film che ho visto 2 volte in questa stagione, insieme a La grande bellezza.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

2. Amour, di Michael Haneke.
La malattia e la vecchiaia, viste da un regista non proprio giovane, ma di una lucidità impressionante - nonché di notevole freddezza, come dice chi lo detesta.
Il film ha il merito, tra l'altro, di aver riportato sul grande schermo Jean-Louis Trintignant.
Voto di Kurtz: sindrome di Stendhal.

3. Zero dark thirty, di Kathryne Bigelow.
L'operazione che ha portato alla cattura di Bin Laden in un film pieno d'azione, ottimamente girato, con la regia decisa e dura che caratterizza i film della Bigelow.
Qualcuno ha notato un sacco di incongruenze storiche e geografiche, ma per me non impattano la riuscita di un ottimo film d'azione e di guerra.

Voto di Kurtz: cuoricino.

4. The master, di Paul Thomas Anderson.
Film complicato, intellettuale, di non facile presa: basterebbe però la sola impressionante recitazione di Joaquin Phoenix per farlo entrare nella top 10.


Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

5. Holy motors, di Léox Carax.

Ancora una pellicola difficile, a volte lenta, ma tra le più originali della stagione. Alcune sequenze sono memorabili, come quelle finali girate alla Samaritaine di Parigi.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.



6. Killer Joe, di William Friedkin.


Voto di Kurtz: cuoricino.

7. Al di là delle colline, di Cristian Mungiu
La ragione accecata dalla religione, in una film esteticamente impeccabile e pittorico.
Ne ho scritto qui.


Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

8. La quinta stagione, di Peter Brosens, Jessica Woodworth.
Visivamente il più bello dell'anno.Enigmatico, metaforico.


Voto di Kurtz: cuoricino.

9. La grande bellezza, di Paolo Sorrentino.
Disprezzato da più parti, a me il film di Sorrentino è piaciuto: Servillo ci recita alla grande, i dialoghi sono brillanti (vedere la scena quando Jep se la prende con Stefania, la "compagna") e la regia non è da meno.


Il modo di filmare di Sorrentino di distacca di sicuro dalla mediocrità di molti registi italiani: la lunga sequenza della festa iniaziale, per esempio, a me è piaciuta molto.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

10. Laurence Anyways, di Xavier Nolan.
La transessualità nel civile Canada.
Il canadese Dolan, quasi sconosciuto in Italia, è uno dei registi più interessanti in circolazione, nonostante i suoi 23 anni. Laurence Anyways è terribilmente lungo, barocco, e tanto tanto pop.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

11. De rouille et d'os, di Jacques Audiard.
I miei brevi commenti subito dopo la visione qui.

Voto di Kurtz: cuoricino.

12. Alabama Monroe, di Félix Van Groeningen.

Può una coppia felice resistere ad un'enorme tragedia ?
Dal regista de La merditude des choses, Alabama Monroe è il classico film strappalacrime, dalla sceneggiatura non proprio originale. Tuttavia, la simpatia dei protagonisti, la pulizia della mise en scène, la bella musica ne fanno perdonare i difetti. 10 minuti da brividi quando lui fa il suo sermone in teatro durante il concerto.

Voto di Kurtz
: cuoricino.