venerdì 31 dicembre 2010

Vecchie auto: DeLorean DMC12

Mentre il mondo si interroga su come impiegare al peggio gli ultimi due anni che ci separano dalla fine del mondo, come vuole l'attendibilissima profezia Maya, io mi occupo del blog, per la gioia di chi mi legge con immutata stima.

Confesso che tra le innumerevoli tregge pubblicate da Riccardo negli ultimi tempi quella che più ha colpito la mia immaginazione è stata la DeLorean DMC12.

Quando ho visto le foto di quello splendido oggetto mi sono detto che mi piacerebbe arricchire la sezione treggistica di questo blog con l'auto dello storico (*)  film Ritorno al futuro.

Di DMC12 nella mia esimia esistenza non ne ho mai viste: il caso vuole però che tra le mie esimie lettrici-ammiratrici, la simpatica Paola ne abbia vista una a Berlino. Ed essendo tra quelle che "fotografano le auto o le moto strane", ha pensato bene di fotografarla (brava Paola) e di invarmi lìimmagine (doppiamente brava Paola).

E così gustatevi la DeLorean parcheggiata nella capitale tedesca, sperando che Paola e altri miei lettori/lettrici colgano l'occasione per inviarmi altre foto di tregge da loro immortalate.

(*) ho fatto il voto a Gesù Bambino di non usare mai l'aggettivo mitico, quindi sono costretto a trovarne sempre un sostituto.

giovedì 30 dicembre 2010

Vecchie auto: Lancia Beta 1600

A volte i destini dei treggisti si incrociano: questo post e quello che ne seguirà sono un esempio.

Un paio di settimane fa, infatti, Riccardo Venturi immortalava una Lancia Beta 1600, colore marrone.
Oggi il vostro affezionato colonnello Kurtz, aspirante cintura nera di treggismo, propone con grande fantasia le foto di una Lancia Beta 1600, colore marrone, fotografata a circa 1000km più a sud di quella di venturiana memoria, ma uguale uguale, targa a parte.

Tengo a precisare che la treggia in questione, nonostante fosse immersa tra altre tregge in stato di palese abbandono, sembrava ancora in vita, per lo meno a giudicare dallo stato dell'interno. Mi sarebbe piaciuto vederla streggiare nel traffico, ma per il momento ci accontentiamo.




Antiitaliano: esercizio, ore antemeridiane.

Dopo aver letto l'interessante libro Business Writing, di Alessandro Lucchini, mi piace osservare come un concetto semplice nel passare dalla lingua parlata a quella scritta possa assumere una forma inutilmente complessa e barocca.

Oggi ho letto all'interno di un bar:
Si comunica alla spettabile clientela che questo esercizio rimarrà aperto, nelle ore antimeridiane, domenica 2 gennaio.
Volendo rimanere sul formale io avrei scritto:
Vi informiamo che la mattina di domenica 2 gennaio saremo aperti.

mercoledì 22 dicembre 2010

Un film: Machete



Di Robert Rodriguez.

Machete, ex poliziotto messicano, fa parte di un'organizzazione che aiuta i suoi compaesani ad attraversare la frontiera USA e ad ambientarsi nel nuovo mondo.
Un giorno viene ingaggiato per fare fuori un politico di estrema destra che vuole intensificare i controlli alle frontiere. Si tratta in realtà di un tranello. Machete non reagisce bene.

La settimana scorsa, dopo una serie di film lenti e riflessivi, avevo bisogno di un po' di azione e divertimento. Non potevo scegliere meglio: teste mozzate, preti che ammazzano e si fanno ammazzare, sangue che scorre dappertutto.

Il film è parecchio simpatico e autoironico. Robert de Niro è sempre grandioso, anche se il suo personaggio, il senatore americano, è macchiettistico.

Voto di Kurtz: cuoricino.

Un film: Une vie de chat



Di Alain Gagnol, Jean-Loup Felicioli

Un commissario donna è alla ricerca di un pericoloso malvivente, che in passato ha ucciso suo marito. La figlia del commissario, Zoé, è depressa ed ha come unico amico un gatto, Dino.
Dino di giorno sta con Zoé, di notte scompare misteriosamente, in giro con un ladro gentiluomo sui tetti e negli appartamenti di Parigi.

Delizioso e caloroso cartone animato vecchio stampo, con un buon ritmo e bella caratterizzazione dei personaggi.

Voto di Kurtz: cuoricino.

domenica 19 dicembre 2010

Un film: Alle Anderen



Di Maren Ade

La vita di una coppia di innamorati tedeschi, in vacanza in Sardegna.

Boh...A tratti anche molto noioso.

Voto di Kurtz: indifferente.

Un film: Marti, dupa craciun

 

Di Radu Muntean
 
Lui e lei stanno insieme, hanno una bambina. Ma lui ha un'altra, una giovane bionda.

Il taglio realistico, che lascia poco spazio alla fantasia di questo film, non è affatto il mio genere, tuttavia nel complesso ho apprezzato la costruzione della storia e gli attori.

Link IMDB

Voto di Kurtz: più

sabato 18 dicembre 2010

Vecchie auto: Autobianchi Bianchina Cabrio

Mi si perdoni per la scarsa qualità delle foto, ma il soggetto è piuttosto interessante per cui ho deciso di pubblicarlo ugualmente: una Bianchina Cabriolet in giro a Parigi non la si vede tutti i giorni.

Se poi la targa è italiana e a bordo ci sono 4 giovani, apparentemente felici e spensierati, l'evento è ancora più raro.



Vecchie auto: Porsche 356



Splendida.

PS: la foto risale a qualche mese fa, quando ancora si vedeva il sole.

mercoledì 15 dicembre 2010

Essere clienti a Parigi

Oggi pomeriggio alle 18 avevo appuntamento alla boutique Armani di boulevard Saint Germain per provare qualche abito per il matrimonio. Giusto per farmi un'idea, e vedere un po' i prezzi.

Avevamo contattato tramite amici degli amici il direttore della boutique, che ci ha preso l'appuntamento con un'impiegata, che si dimostra da subito sorridente e gentile.

La sorridente ragazza presenta a me e alla francese 4 abiti: ne provo uno in presenza dell'impiegata: sia la Francese sia la ragazza approvano. D'altra parte non potrebbe essere altrimenti: un bell'abito su un bel corpo non puo' che essere apprezzato. Anche a me l'abito piace assai.

Ben contento, rientro in cabina per provare il secondo della lista.

Durante quest'attività, la ragazza ci dice che deve fare qualcosa alla cassa e che tornerà entro breve per prendere le misure del pantalone, in maniera da poter indossare le scarpe e vedermi allo specchio in tutto il mio splendore nell'abito grigio.

Dopo 10mn, nessuna notizia dell'impiegata. Io intanto mi guardo allo specchio a piedi scalzi, e commento con la francese: Non è male, pero' il primo mi stava meglio, era più giovanile.

Dopo 30mn, nessuna notizia dell'impiegata. Io intanto mi guardo allo specchio a piedi scalzi, e commento con la francese: Non è male, pero' il primo mi stava meglio, era più giovanile.

Intanto un'altra impiegata, in quel mentre impiegata nel fare niente, palesemente imbarazzata per la situazione, dice che è molto désolée e va a chiamare la nostra impiegata.

Dopo 2mn, nessuna notizia della nostra impiegata, mentre l'altra impiegata, quella che prima era poco impiegata, ritorna e ci dice che la nostra impiegata arriverà a breve. Io intanto mi guardo allo specchio a piedi scalzi, e commento con la francese: Non è male, pero' il primo mi stava meglio, era più giovanile.

Dopo 8mn, nessuna notizia della nostra impiegata.

Rientro in cabina, leggermente innervosito, mi rimetto i jeans e mi preparo per andarmene, con Francese al seguito, quasi altrettanto innervosita.
Mentre andavamo via arriva la nostra commessa, che con un désolée di circostanza ci dice di essere stata impegnata alla cassa. Ormai era troppo tardi, noi avevamo perso la voglia di provare altri abiti e soprattutto di avere a che fare con lei. E ce ne siamo andati dicendo che forse avremmo richiamato per un altro appuntamento.

E questo è la mia prima esperienza di prova abito da sposo in Parigi.

Senza voler troppo generalizzare, mi sento di affermare che essere clienti a Parigi richiede davvero pazienza e voglia di essere maltrattati. I rapporti tra cliente e venditore sono invertiti: altrove si dice che il cliente è re perché è lui che permette al venditore di vivere ed ingrandirsi.
A Parigi invece il cliente è colui che ha bisogno di qualcosa, il venditore è colui che fa il favore al cliente e per questo si sente di poterti trattare con il massimo della nonchalance e poco rispetto.

La reazioni di alcuni commessi parigini ad una richiesta particolare di un cliente esigente

lunedì 13 dicembre 2010

A part la police ici la vie n'est pas mal (*)

A Marsiglia oggi è morto un uomo ricoverato in ospedale perché era stato colpito dal flashball, un'arma in dotazione alla polizia francese che spara proiettili di gomma non perforanti.


Nemmeno due settimane fa a Colombes un uomo è morto dopo che la polizia lo ha colpito con una pistola Taser due volte, un arma in dotazione alla polizia francese che emette scariche elettriche molto alte.


(*) Monsieur Dupont, Federico Sirianni.

venerdì 10 dicembre 2010

Una buona soluzione per alleggerire il traffico verso la Défense.

La RER A - il treno regionale (*) che percorre Parigi e periferia da est ad ovest e viceversa - è saturo tutti i giorni in direzione est --> ovest di mattina e ovest --> est il tardo pomeriggio.

Motivo? Migliaia di persone si recano a lavorare alla Défense (**), il quartiere d'affari di Parigi, che si trova per l'appunto ad ovest della capitale.

Nelle ore di punta c'è un treno ogni 2 minuti circa, il massimo che puo' sopportare la linea: insomma, più di questo non si puo' fare, si è raggiunto il limite fisico.

Come risolvere il problema? Cercando di favorire la costruzione dei nuovi uffici verso ovest, in modo che il flusso si bilanci e non sia monodirezionale?
No, sarebbe troppo logico e semplice.

La soluzione è costruire un altro grattacielo alto 300m (***), per un totale di 69 piani di uffici, che sarà pieno zeppo di impiegati frustrati perché saranno arrivati in ufficio con quel grande carro bestiame chiamato RER A.

La società che costruirà il grattacielo spera di ottenere la concessione per la costruzione di un altro grattacielo alla Défense.

Nei prossimi anni, inoltre, per volontà del presidente Sarkozy, che alla gestione della Défense l'anno scorso ha provato a piazzarci il figlio 23enne, la Défense sarà rinnovata, e a fine lavori avrà un totale di 450 000 metri quadrati di nuovi uffici.


Chi usa la RER A tutti i giorni ringrazia.

Bisogna proprio amare Parigi per abitare in Ile de France.

L'articolo su Le Parisien

(*): secondo i francesi la RER A è il treno più frequentato al mondo.
Il treno passa da Châtelet Les Halles, la stazione più frequentata al mondo.
(**): secondo i francesi la Défense è il quartiere d'affari più grande d'Europa.
(***): secondo i francesi il nuovo grattacielo potrà fregiarsi di avere il ristorante stellato più alto del mondo.

Vi ho mai parlato di quanto i francesi amino vantarsi dei loro record (o presunti tali) ?

giovedì 9 dicembre 2010

Un film: Machuca



Di Andrès Wood

Santiago del Cile, 1973, Allende ancora in vita.
In una ricca scuola, il Saint Patrick, il direttore, un prete 'comunista', decide di far entrare nella scuola dei ragazzi delle bidonville per una maggiore integrazione e per dare la possibilità ai meno fortunati di partecipare agli studi.
Tra loro c'è Machuca, un ragazzo molto sveglio, che stringe amicizia con Gonzalo, bambino di famiglia benestante e piuttosto destrorsa.
Quando al potere salgono i militari le cose cambiano per tutti e l'ordine ritorna.

Dopo una serie di film deludenti o al meglio mediocri, ieri sera ho passato un'ottima serata con Machuca e Gonzalo: ho scoperto i loro mondi, ho visto la complessa società cilena di quei mesi con gli occhi di un bambino ricco che scopre altre realtà e l'amicizia con un altro bambino. E ho visto anche cosa accade quando a gestire uno stato sono i militari, che tra le prime cose fanno pulizia nelle bidonville.

Molto toccante ed interessante. La figura del prete è splendida e ben caratterizzata:c'è una sequenza in particolare, di cui non parlo per non rovinare il film a chi non l'ha visto, davvero splendida.


Voto di Kurtz: doppio cuoricino.



PS. A parte il nome della scuola, sembra che il prete e la scuola siano esistiti veramente.

mercoledì 8 dicembre 2010

Sarkozy e il sindacalista dell'Auvergne

Sarkozy si reca in visita a Mayet-de-Montagne, nell'Auvergne.

Un sindacalista 42enne del luogo, il pericoloso Frédéric Le Marrec, non puo' né incontrare il presidente per stringergli la mano, né manifestare.

La notte prima, infatti, aveva affisso dei manifesti del partito anticapitalista francese e cosi' il giorno della visita del presidente si è visto arrivare 2 gendarmi  che l'hanno condotto in caserma.

Sbrigato in poco tempo l'affare del manifesto affisso, il sindacalista prepara le sue cose per andarsene, ma gli viene impedito. Potrà lasciare la caserma solo dopo 5 ore, quando l'elicottero di Sarkozy è partito.

La notizia da Le Monde.

PS.Intanto Carla Bruni prega in India per avere un altro figlio: io spero tanto che il suo desiderio di maternità sia soddisfatto, ma spero anche nella non trasmissione dei geni maschili.

Qui un estratto dell'articolo.
Un précédent suffisamment marquant pour mettre les forces de l'ordre de l'Allier sur les dents : au Mayet-de-Montagne, une commune de moins de 2 000 habitants, 300 à 400 représentants de la force publique sont mobilisés. Face à eux, un petit groupe d'une quinzaine de personnes a prévu de manifester son hostilité au chef de l'Etat et à la réforme des retraites. L'un d'eux n'en aura pas l'occasion : Frédéric Le Marrec, un militant du syndicat SUD de 42 ans, passera les cinq heures de la visite de Nicolas Sarkozy dans les locaux de la gendarmerie.
Son récit au Monde.fr est confirmé par des sources proches de la gendarmerie, qui ont souhaité rester anonymes mais entendent dénoncer "des méthodes d'un autre âge". Frédéric Le Marrec a par ailleurs porté plainte contre X... pour "arrestation arbitraire", le 6 décembre, auprès du commissariat de Vichy, qui dément avoir enregistré une telle plainte.
"LES GENDARMES N'AVAIENT PAS GRAND-CHOSE À ME DIRE"
Educateur spécialisé dans un foyer pour adolescents du Mayet-de-Montagne, Frédéric Le Marrec prend son poste à 6 h 30, ce 25 novembre. A 9 h 30, il quitte le foyer en compagnie d'un autre militant pour rejoindre ses amis manifestants. Devant son lieu de travail, deux gendarmes l'attendent, qui le prient de les accompagner à la gendarmerie. Là, il est interrogé par deux fonctionnaires venus de Moulins au sujet d'un collage d'affiches en faveur du Nouveau Parti anticapitaliste, la nuit précédente. D'ordinaire, explique un policier consulté à ce sujet, "ce genre de dossiers, qui débouche au pire sur une contravention, est traité en moins d'une demi-heure".
Très vite, une fois réglée cette affaire de collage, "les gendarmes n'avaient plus grand-chose à me dire, raconte Frédéric Le Marrec. Et comme je n'étais pas officiellement en garde à vue, j'ai voulu m'en aller. Lorsque j'ai commencé à rassembler mes affaires, ils m'ont dit : 'On vous déconseille de partir'". Voulant "éviter tout incident", le militant prend son mal en patience. Au bout d'un moment, il reçoit cette mystérieuse confidence : "Le préfet vous en veut." Peu après 14 heures, Frédéric Le Marrec quitte la gendarmerie. L'hélicoptère de Nicolas Sarkozy a décollé quelques minutes auparavant.

Cartoline: la neve a Nogent sur Marne









La neve a Nogent sur Marne vista dall'ufficio.

Dopo quasi 3 ore si è visto un camioncino con l'impiegato che spargeva del sale in alcuni tratti della strada. La via fotografata è una grossa arteria che porta alla A4 e alla A86, due autostrade importanti dell'est parigino.

Di spazzaneve neanche l'ombra. Di sale nei marciapiedi o accanto ai binari del treno men che meno.

Traffico paralizzato: alle 18 in tutta la Ile de France c'erano più di 400km di ingorghi. I bus di Parigi e periferia non circolavano, cosi' come alcune linee di metro.

Molti ritardi anche sui treni da Parigi a periferia.

sabato 4 dicembre 2010

Massimo Fini, lo stupro e il pretesto qualunque.

Massimo Fini è un giornalista che a volte scrive interessanti, ma che ogni tanto fa delle affermazioni che lasciano a bocca aperta.

Per esempio in questo articolo pubblicato su Il fatto quotidiano, parla di Wikileaks, di Assange e dice che "Adesso c’è la caccia all’uomo, a Julian Assange, con un pretesto qualsiasi."

Per Massimo Fini, quindi lo stupro, per cui è ricercato Assange, è un pretesto qualunque: l'aver umiliato una donna, usato il suo corpo contro la di lei volontà, è solo un pretesto qualunque.

Il maschilismo è duro a morire.

Una canzone: CantoVita

La mia canzone preferita da qualche ora.

Un film: A bout portant



Di Fred Cavayé.

Lui è un infermiere tranquillo, lei è la sua donna, incinta di 7 mesi e mezzo. Si amano. Lei viene sequestrata, lui da infermiere tranquillo si trasforma in una sorta di James Bond al cubo: corre per decine di minuti riuscendo a seminare poliziotti, salta da una casa all'altra pur non avendo un fisico atletico, evita i proiettili della police, spara perfettamente.

Tanta e tanta azione, inseguimenti e nient'altro. Peccato, perché i temi c'erano: l'amore della coppia, l'amicizia tra due uomini, la polizia corrotta.

Unica cosa positiva: l'attore Roschdy Zem.

Voto di Kurtz: indifferente.

PS. Tra un paio di settimane esce il nuovo film di Nicole Garcia, la regista dello splendido L'avversario: il nuovo film si chiama Le balcon sur la mer: tra gli attori anche Toni Servillo. Sono mooolto curioso.

giovedì 2 dicembre 2010

Un film: Memory Lane



Di Mikhaël Hers


Durante l'estate di un gruppo di amici non succede niente. E nel film neanche.

Troppo malinconico da risultare falso, oltre che mortalmente noioso. I ralenty, le canzoni malinconiche, l'atmosfera da fine estate, il liceo deserto, la birra con gli amici, gli amori. E la voce off...

Uno degli attori principali, quello con la maglietta blu, ha la stessa espressività di un Sofficino.

Voto di Kurtz: meno.