mercoledì 12 dicembre 2007

L'uccisione di Babbo Natale (i due si dividono il fungo).


Durante le mie giornate mi capita spesso di notare delle cose insensate, per lo meno dal mio modesto punto di vista di osservatore e non di esperto.

Per esempio:

1. Le stufe "a fungo": riscaldano le persone sedute ai tavoli dei bar fuori in inverno.
Ora, non c'è bisogno di essere ingegneri e né di avere dati tecnici a disposizione per immaginare lo spreco di questi aggeggi, che producono calore all'aperto, dove il calore si disperde subito.

2. Le porte aperte dei negozi: l'abitudine di molti negozi di tenere le porte aperte sia d'inverno che d'estate e l'impianto di condizionamento acceso all'interno è stupida.
Durante l'estate scorsa si è parlato tanto dell'iniziativa dell'ENI di non far portare la giacca e la cravatta ai dipendenti per poter tenere la temperatura degli uffici di 1-2 gradi più alta durante i mesi caldi, risparmiando cosi' nei costi dell'aria condizionata (e relativo inquinamento), eppure non si parla di questa pessima abitudine che si diffonde a macchia d'olio.

3. I banconi frigo e congelatori "aperti": cioè i banconi senza sportelli, molto diffusi nei supermercati.
Cosa ci vuole a mettere degli sportelli a questi banconi, che tratterrebbero cosi' molto meglio il freddo prodotto invece di disperderlo in tutto il supermercato?
Sono convinto che se chiedessi a una grande catena di distribuzione perché i banconi frigo sono senza sportelli mi risponderebbero che se mettessero le porte ai banconi le vendite dei prodotti freschi diminuirebbero perché la gente dovrebbe fare un gesto in più per afferrare la desiderata mozzarella o il desiderato merluzzo surgelato.

Quindi, vediamo quello che accade in un supermercato d'inverno, quando fuori fa freddo e l'impianto di riscaldamento è acceso:

- l'impianto di riscaldamento riscalda l'aria
- il frigorifero raffredda la stessa aria riscaldata dal riscaldamento

Intelligente, no?

E i consumi? Provate a casa vostra a tenere aperta la porta del vostro frigo 24 ore al giorno e a fine mese parliamo della vostra bolletta dell'elettricità.

Magari lasciate anche le porte di casa aperte mentre all'interno il riscaldamento è acceso (e il frigo con le porte aperte).

E se proprio volete esagerare, nello stesso tempo mettete in giardino una stufo a fungo per poter prendere l'aperitivo fuori con gli amici.

P.S.: dei punti 1. e 2. ne ha parlato Luca Mercalli durante la trasmissione Che tempo che fa, ma sono pronto a giurare su Apocalypse Now che sono riflessioni che mi passano per la testa da molti mesi e di cui avrei voluto scrivere da tempo.

PPS.: tutt'e tre le abitudini sono diffusissime sia in Italia che in Francia.

martedì 11 dicembre 2007

Un film: The conversation.

Usa 1974, regia di Francis Ford Coppola.
Paris, Cinema Grand Action, 05.12.2007
Titolo italiano: La conversazione.
Titolo francese: La conversation secrète.

Kafkiano questo splendido film di Francis Ford Coppola con un bravissimo Gene Hackam e un giovane (ma pessimo o fuori luogo, scegliete voi) Harrison Ford. Angosciante come pochi.

Finale da antologia.

Voto di Kurtz: cuoricino.

Lavorare stanca. E non solo.

Durante questi giorni non ho letto né sentito delle cose particolarmente intelligenti sulla tragedia accaduta a Torino agli operai.

E né mi sento in grado di fare dei commenti particolarmente intelligenti: l'unica cosa che posso dire è che sono rimasto deluso da Napolitano, persona che stimo e politico che mi piace, che avrebbe potuto rinunciare alla serata inaugurale alla Scala in segno di vicinanza alla famiglie degli operai morti.

Tra le cose che ho letto sulla vicenda, pero', sono due i commenti che mi sono piaciuti di più. Provengono dalla stessa tastiera, quella di Riccardo Venturi.

Voilà i link e buona lettura:

http://ekbloggethi.blogspot.com/2007/12/pacchetti.html

http://ekbloggethi.blogspot.com/2007/12/di-lavoro-non-si-deve-pi-vivere.html

lunedì 10 dicembre 2007

Un film: We own the night.


Titolo francese: La nuit nous appartient.
USA, 2007. Regia di James Gray.
Paris, Mk2 Bibliothèque, 10.12.2007.


Strepitoso film che mescola perfettamente azione e lirismo.

Contiene uno degli inseguimenti più belli che abbia mai visto, forse il più bello e teso in assoluto.

Robert Duvall è divino nel suo ruolo, ma anche Joaquin Phoenix è perfetto.

Come in Eastern Promises di Cronemberg, anche qui l'ambientazione è costituita dalla mafia russa, questa volta a New York pero'.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

domenica 9 dicembre 2007

Un film: Snake Eyes.

Usa, 1998. Regia di Brian De Palma.
Visto in dvd, 07.12.2007
Titolo italiano: Omicidio in diretta.

Lo stile di De Palma e i tanti virtuosismi fanno passare in secondo piano le debolezze di sceneggiatura di questo bel film.

Voto di Kurz
: cuoricino.

martedì 4 dicembre 2007

Appartamento in vendita. O era 'divano in vendita' ?

Avendo deciso di fare il grande passo (acquisto appartamento), negli ultimi mesi mi sono dilettato parecchio sui siti delle agenzie immobiliari. Per la cronaca, ho comprato uno studio (monolocale) a Nogent sur Marne, a 15km da Parigi: a fine gennaio prendero' possesso del mio nuovo appartamento. Appartamento è una parola grossa, visto che si tratta di soli 30m quadrati; da qualche parte, pero', bisogna pur cominciare...

Ho trovato delle cose bellissime durante le mie ricerche: descrizioni non veritiere oppure che sembravano scritte da un adolescente via sms, foto orribili, lo stesso appartamento messo in vendita da più agenzie a prezzi molto diversi.

Eccone un esempio di annuncio molto allettante: un'agenzia deve vendere un appartamento in un mercato molto concorrenziale e cosa mette come unica foto? Un divano!!!


(Il link di questa vendita è http://www.seloger.com/171707/31006369/detail.htm)

sabato 1 dicembre 2007

Il cellophane dell'Espresso.

Ieri ero in Italia e ho comprato l'Espresso, quello semplice, senza alcun allegato.

Molti articoli sono dedicati all'ambiente; c'è un saggio dell'immancabile Nobel di turno e ovviamente i consigli su come possiamo ridurre nel nostro piccolo l'inquinamento con i piccoli gesti quotidiani (repetita iuvant, è vero, ma oramai sono dappertutto).

Per ringraziare l'Espresso dei suoi consigli sull'ambiente, gliene do' io uno: non incellophanare la rivista. E' plastica completamente inutile e inquinante.

mercoledì 21 novembre 2007

Un film: Auf der Anderen Seite

Germania, Turchia, 2007. Regia di Fatih Akin.
Titolo francese: De l'autre côté.
Titolo italiano: Ai confini del paradiso.

Sempre fantasiosi i distributori italiani nel tradurre i titoli dei film stranieri! In questo caso sono rimasti molto più fedeli al titolo originario i francesi (De l'autre côte: dall'altro lato).

Il film è stato apprezzatissimo in Francia (http://www.allocine.fr/film/fichefilm_gen_cfilm=127643.html), da stampa e pubblico: a me, invece, non ha convinto del tutto.

Ho trovato la sceneggiatura troppo elaborata, anche se la storia è semplice, e un po' troppo simmetrica; senza contare che alcuni passaggi narrativi non convincono del tutto. Come se lo sceneggiatore avesse lavorato molto per incastrare gli eventi/personaggi/luoghi, tralasciando pero' le cose più semplici e basilari.

Voto di Kurtz: più.

martedì 20 novembre 2007

Un film: To live and die in LA

USA, 1985. Regia di William Friedkin.
Paris, Filmothèque Quartier Latin, 19.11.2007

Un film d'azione degli anni '80, né più né meno: storia semplice, inseguimenti, jeans Levi's incollati al culo (era la moda dei tristi anni '80?), psicologia dei personaggi ridotta all'osso.

Willem Dafoe si conferma uno dei peggiori attori di sempre.

Fotografia di Robby Muller (già direttore della fotografia per von Trier, Jarmush, Wenders, Benigni).

Voto di Kurtz: più.

Danny Federici

Nelle mailing list italiane su Springsteen oggi si è sparsa la voce che Danny Federici 'The phantom', organista della 'leggendaria' E Street Band accanto a Bruce da più 35 anni sia gravemente malato e che non potrà continuare il tour mondiale.

I video che circolano su YouTube appoggerebbero questa tesi, in quanto si vede un Danny Federici affaticato salutare il pubblico di Boston circondato dai gesti sinceri e affettuosi dei suoi compagni di vita e di viaggio.

Arrivederci Danny, torna presto a suonare l'organo su Hungrt Heart e la fisarmonica su 4th of July.

Oggi è un giorno triste per chi ama Bruce e i suoi amici di sempre.

4 Luglio, Asbury Park (Sandy)
Sandy, i fuochi artificiali risplendono sopra Little Eden stanotte
Gettando luce a forza su tutte quelle facce di pietra che si sono incagliate in questo torrido Luglio
Giù in città il circuito è pieno di amanti come coltelli a serramanico così veloci, così luccicanti, così affilati
Mentre i maghi giocano nella via dei Flipper sul marciapiede dove è scuro
E i ragazzi del casino ballano con le loro camice sbottonate come latin lovers nella spiaggia
Cercando di afferrare dozzine di quelle sciocche vergini di New York

Sandy, l'aurora sta sorgendo dietro di noi
Quelle luci del molo, la nostra vita di divertimenti per sempre
Oh amami stanotte perché potrei non vederti mai più
Hei Sandy, amore mio

Ora i bulli, girano per le strade o si fanno beccare per aver dormito nella spiaggia tutta la notte
Quei ragazzi nei loro tacchi alti, ah Sandy, la loro pelle è così bianca
E io, io sono davvero stufo continuare tra queste gallerie sudicie a dar colpi alle macchine da gioco
Di inseguire le ragazze della fabbrica sotto la passeggiata dove tutte ti promettono di sbottonarsi i jeans
E tu conosci quella giostra giù al ritrovo della spiaggia a sud, ci sono andato l'altra notte
e mi si è impigliata la camicia
E mi hanno fatto girare, non pensavano che ne sarei mai sceso

Sandy, l'aurora sta sorgendo dietro di noi
Quelle luci del molo, la nostra vita di divertimenti sull'acqua
Correndo, ridendo sotto la passeggiata con la figlia del capo
Mi ricordo, Sandy, amore mio

Sandy, quella cameriera che stavo guardando ha perso il suo desiderio di me
Ho parlato con lei ieri notte, mi ha detto che non vuole più infiammarsi per me
Lei lavorava in quel locale sotto la passeggiata, era sempre lei la ragazza che vedevi
ballare nella spiaggia con la radio
I ragazzini dicono che ieri notte era vestita come una stella in uno di quei piccoli bar sulla spiaggia
e io l'ho vista parcheggiata con il suo amante al Kokomo
Hai sentito? I poliziotti hanno finalmente acciuffato Madam Marie per aver letto meglio il futuro
Per me questa vita da marciapiede è passata, anche tu dovresti cambiare posto

Sandy, l'aurora sta sorgendo dietro di noi
Quelle luci del molo, la nostra vita di divertimenti per sempre
Oh, amami stanotte e ti prometto che ti amerò per sempre
Oh, dico davvero, Sandy

(Fonte della traduzione: http://web.tiscali.it/Bruce_Springsteen/wildinnocentT.html)

domenica 18 novembre 2007

Un film: Once


Film irlandese, 2006. Regia di John Carney.
Paris, UGC Bercy, 17.11.2007

Anonima e mediocre questa commedia d'amore. Girata in digitale e con camera a mano, spesso somiglia ad un filmino della domenica di un amatore: flash back con pellicola sgranata insopportabili.

Non lascia nessun segno questo film, si fa dimenticare presto.

Voto di Kurtz: indifferente.

Un film: Le premier cri.

Film francese, 2007. Regia di Gilles de Maistre.
Torcy, 16.11.2007
Titolo italiano: Il primo respiro.

Il primo grido (le premier cri) è quello del neonato appena nato: il film vorrebbe illustrare come è vissuta la nascita nei vari paesi e continenti del mondo. Si passa dal più grande centro maternità del mondo, in Vietnam, alle nascite solitarie in Africa, passando per la nascita in acqua con i delfini in Messico.

Oltre ad essere poco coinvolgente, il film è montato malissimo e soprattutto a volte palesemente ideologico: il parto in acqua, naturale, magari con i delfini, oppure in compagnia in una comune è decisamente migliore di quello degli ospedali o delle cliniche, dove tutto il processo della nascita è snaturalizzato e 'industrializzato'.

Bello il messaggio: voglio vedere pero' se in caso di urgenza durante il parto risponde più prontamente un delfino o un'équipe di dottori.

Voto di Kurtz: Un ceffone.

Un film: Youth without youth.

Film russo, italiano, americano, francese, 2007. Regia di Francis Ford Coppola.
Mk2 Bibliothèque, 15.11.2007

Il nuovo film di Coppola è sconclusionato, sfilacciato, disordinato, pretenzioso.

Tuttavia è maledettamente affascinante, ben girato e recitato. Tim Roth è bravo, e personalmente spero un giorno decida di fare di nuovo il regista dopo il suo sorprendente e austero primo film da regista, Zona di guerra.

Voto di Kurtz: cuoricino.

mercoledì 14 novembre 2007

Braccio di ferro.


L'argomento delle frasi fatte (qui e qua) in ambito giornalistico mi attira sempre di più.
Mi domando se quello dell'appiattimento linguistico sia un piano nazionale, perseguito con tenacia e costanza da molti giornalisti.

All'ora di pranzo oggi ho visto il TG3: dall'inizio alla fine, circa 20mn di telegiornale. Ebbene, ho ascoltato e contato quattro volte l'espressione 'Braccio di ferro'. Non ricordo tra chi, probabilmente tra il governo e i sindacati, probabilmente in Francia tra i lavoratori in sciopero e Sarkozy, o chissà, forse tra Olivia e Bruto.


Questa sera alle 19 inizio a vedere il TG3: dopo 3 minuti avevo già contato 2 'bracci di ferro'.

Ho spento la tv e acceso lo stereo.

Un film: Darling

Francia, 2007. Regia di Christine Carrière.
Mk2 Bibliothèque, 13.11.2007.

Assolutamente inutile questo film, che non presenta neanche un pregio: attori mediocri, regia anonima, sceneggiatura poco credibile, personaggi piatti.

Insomma, da evitare.

Voto di Kurtz: meno.

domenica 11 novembre 2007

Lasciare agire qualche istante.


Era da qualche anno che non usavo il balsamo per i capelli.

Per errore un mese fa l'ho comprato, avendolo confuso per lo shampoo al supermercato, e quindi ho deciso di usarlo. E' bello il balsamo: dopo il balsamo ti senti più pulito, più profumato, i capelli sono più fluenti.
Io addirittura mi sento anche un po' più magro dopo il balsamo; mi pare che le inevitabili maniglie dell'amore dopo il balsamo siano meno appariscenti e i pettorali più in evidenza.

L'unica cosa che mi sconvolge e che mi manda in uno stato di delirio mentale è quando leggo le modalità d'uso del balsamo; lo so che poche persone al mondo leggono le modalità d'uso del balsamo ed io sono fiero di essere tra quelli.

La frase che mi sconvolge è 'Lasciare agire qualche istante'.

Ora, io non so quale mente geniale abbia deciso di inserire in una sola frase due gradi di libertà (reminiscenza degli studi scientifici), cioè 'qualche' e 'istante'.

Cosa voglia dire "qualche" con precisione, nessuno lo sa; per me "qualche" puo' voler dire 2-3, per il mio vicino di casa puo' voler dire 4-5, per il salumiere all'angolo 6-7.

Cosa voglia dire "istante" con precisione, nessuno lo sa; per me "istante" puo' voler dire 10 secondi, per il mio vicino di casa puo' voler dire 20 secondi, per il salumiere all'angolo 1 minuto.

Quindi, per me "qualche istante" significa 20-30 secondi, per il mio vicino di casa 80-100 secondi, per il salumiere all'angolo 6-7 minuti.


Chi ha ragione?

Un film: Il padrino III

USA, 1990. Regia di Francis Ford Coppola.
Visto in dvd, 11.11.2007.

Coppola è un grandissimo regista, si sa: la lunga sequenza del teatro lo dimostra, essendo girata molto bene, con i suoi montaggi incrociati (che ricordano quelli della scena del battesimo ne Il padrino I).

Il personaggio di Michael Corleone (un grande Al Pacino) è pieno di sfumature e sfaccettature, molto umano e credibile.

Il problema di questo film, pero', a mio avviso è a livello di sceneggiatura: la storia raccontata non convince del tutto, richiede un po' di sforzo per capire tutti i dettagli, è a volte contorta e a mio avviso poco coinvolgente.

Voto di Kurtz: cuoricino.

sabato 10 novembre 2007

Un film: Eastern promises

Inghilterra, 2007. Regia di David Cronenberg.
Paris, UGC Danton, 10.11.2007

Senza parole.

Tra l'ottimo cast spicca un Viggo Mortensen straordinario.

Voto di Kurtz: sindrome di Stendhal

martedì 6 novembre 2007

Un film: I guappi

Italia, 1974. Regia di Pasquale Squitieri.
Paris, Action écoles, 05.11.2007

Ho apprezzato moltissimo questo film che sono andato a vedere senza troppe aspettative: mi è piaciuto molto la regia decisa e forte di Squitieri, regista di cui non conoscevo nulla, cosi' come la Napoli di fine '800, i personaggi che la popolano e anche la storia.

Il lungo piano sequenza finale è bellissimo.

Se proprio devo trovargli un difetto è che nella parte finale si concentrano troppi eventi.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

giovedì 1 novembre 2007

La coccinella.

Qualche giorno fa mi sono accorto che a casa mia c'era una coccinella. Non che sia difficile accorgersi in un monolocale della presenza di una coccinella: basta che apra le alucce e già tu sei un po' stretto.

Oggi dopo pranzo mi sono chinato per raccogliere una cosa a terra e ho notato che sul battiscopa c'era la coccinella: l'ho mossa per vedere se fosse ancora viva, e lo era. Ho pensato un po' sul da farsi, poi Caroline mi ha detto che le coccinelle per vivere hanno bisogno delle piante.

L'ho fatta salire sulla mia mano, ho aperto il balcone e l'ho fatta volare.


martedì 30 ottobre 2007

Un film: Collateral.


USA, 2004. Regia di Michael Mann.
Paris, Filmothèque Quartier Latin. 30.10.2007

Un eccellente film d'azione, costruito in un coinvolgente crescendo e tecnicamente ineccepibile: Tom Cruise è perfetto nel suo ruolo di cattivo spietato.

Qualche diaologo filosofeggiante di troppo, ma è veramente un difetto da poco rispetto al film nel suo complesso.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

lunedì 29 ottobre 2007

Un nuovo post sulle frasi fatte.

Quando uno dei più grandi scrittori italiani degli ultimi secoli prende spunto da un tuo post per scriverne uno a sua volta, ecco, questa è una piccola soddisfazione.

A questo link il mio post originario, mentre a questo quello di Riccardo Venturi.


(Quello nella foto non sono io, e né è Riccardo Venturi)

Un film: Paranoid Park.

Film francese, americano, 2007. Regia di Gus Van Sant.
MK2 Bibliothèque, 27.10.2007

Delude un po' questo nuovo e pubblicizzatissimo (per lo meno in Francia) film di Gus Van Sant. Forse le aspettative erano troppo alte, forse lo stile freddo del regista questa volta è stato troppo freddo, forse manca un po' di tensione.

Voto di Kurtz: più.

Una leggenda metropolitana? Il SUV a Parigi.



Da qualche anno quando si parla di SUV, di traffico e inquinamento, non manca mai il riferimento a Parigi, dove la circolazione ai SUV sarebbe interdetta.

Anche questo articolo di Repubblica riporta la notizia.

Ora, a me capita di andare a Parigi almeno una volta a settimana, penso di conoscerla abbastanza bene perché ci giro molto, a piedi in bici e in vespa, pero' finora.....non ho mai visto un cartello che impedisse ai SUV di entrare in città, o un vigile fare una multa al proprietario di un SUV. Anzi, a Parigi le strade o sono chiuse per tutti (tranne bici e mezzi pubblici) o non lo sono per nessuno: solitamente è cosi'. Quando alcune strade del centro sono chiuse al traffico (per esempio i quai lungo la Senna di domenica), lo sono per tutti, non solo per i mezzi Euro 3, Euro 12, Euro 14 o amenità varie.

A questo punto ci sono due possibilità:

1. Io sono rincoglionito e non mi sono mai accorto che la circolazione in SUV è vietata a Parigi.
2. I giornalisti italiani ripetono bovinamente da anni una notizia senza verificarla.

Le due possibilità non sono mutuamente esclusive.

domenica 28 ottobre 2007

Lo sportello chiude à 20h30.

Questa sera sono andato a fare la nuova tessera per il cinema MK2/UGC: dopo aver visto gli orari e i luoghi sul sito MK2, ho deciso di andare a MK2 Bibliothèque. Orari ufficiali dello stand per la domenica: 11h-20h30.

Sono arrivato alle 18.41 (1 ora e 49mn prima delle 20h30) a MK2 Bibliotèque e c'era una discreta fila allo stand della tessera: la fila era pero' chiusa e c'era un cartello che diceva più o meno cosi': "Lo sportello chiude alle 20h30, ma non potete mettervi in fila perché abbiamo calcolato che con la gente attualmente in fila e con il tempo medio per ogni tessera sarete esclusi, visto che lo sportello chiude alle 20h30". Ho chiesto spiegazioni alla signorina MK2 che di tanto in tanto passava e lei mi ha detto più o meno la stessa cosa: lei si puo' mettere in coda, ma alle 20h30 precise lo sportello chiude, quindi è a suo rischio e pericolo se poi non riesce ad arrivare allo sportello per le 20h30.

A me questa mi sembra una grande stronzata. Quando si pubblica un orario dev'essere quello della fine di accettazione in fila, non quello di chiusura dello sportello!

Vi immaginate che alle 20 precise vi sbattano fuori dal supermercato senza la spesa perché le casse hanno chiuso mentre voi facevate la vostra spesa?

Da casa io come faccio a sapere se partendo alle 18h15 per andare allo sportello trovo in fila una quantità di gente tale per cui io saro' escluso?

A dire il vero il metodo c'è e si chiama "statistica": prima di partire da casa avrei dovuto farmi dare i dati di affluenza agli sportelli per la tessera delle domeniche scorse in funzione dell'orario, tenere in considerazione eventuali scostamenti dovute per esempio al fatto che oggi è cambiato l'orario e altri fattori aleatori. Poi rispolverare i libri di statistica dell'università, fare qualche calcolo e decidere a che ora partire da casa.

La stupidità e la rigidità formano un'accoppiata micidiale.

P.S.: Ovviamente mi sono messo in coda lo stesso e ho avuto la mia tessera. Oltre ad essere stupidi gli omarini MK2 hanno anche calcolato male i tempi; alle 19h42, infatti, avevo la mia tessera in mano. Secondo loro il mio turno sarebbe arrivato oltre le 20h30. CRETINI.

P.S.: Visto che Blogspot non è molto evoluto e non consente di mettere della musica in sottofondo, sappiate che questo messaggio è stato scritto con il sottofondo musicale dell'album Funeral, degli Arcade Fire. Consigliatissimo.

venerdì 26 ottobre 2007

Un film: La part animale.

Film francese, 2006. Regia di Sébastien Jaudeau.
Paris, Mk2 Beaubourg. 25.10.2007

La storia di un ragazzo, che iniziando a fare il suo nuovo lavoro, il masturbatore di tacchini in un allevamento, riflette sugli animali, sugli uomini.

Sicuramente interessante, pero' non giudicabile perché una parte dei dialoghi mi è sfuggita (come mi capita spesso con i film ambientati in provincia).

martedì 23 ottobre 2007

Ode alla boulangerie.

La boulangerie è la panetteria: in realtà la boulangerie propone anche dolci, quindi è una panetteria in senso esteso.

(Foto di una boulangerie qualsiasi trovata in rete. Quella nella foto non sono io).

La boulangerie in Francia è un'istituzione, dappertutto, a Parigi come in periferia, al nord come al sud: c'è una quantità sterminata di boulangerie sparse nel territorio francese e spesso la qualità è alta. La classica baguette, tipo di pane che dev'essere consumato fresco, viene sfornata più volte al giorno, a diversi orari.

La baguette a colazione con il burro è un'altra istutuzione per i francesi, che tengono molto a questo momento della giornata, in cui tutto è permesso: è un piacere uscire la domenica mattina e vedere la gente che fa la coda fuori dalla buone boulangerie per comprare la sognata baguette e magari qualche dolce per il pranzo.

La boulangerie rilassa l'animo dei francesi: non ho mai visto gente nervosa in coda per il pane. No, stanno in fila, anche al freddo, ordinatissimi e hanno dei visi rilassati e contenti.

Secondo me chi va spesso in boulangerie scopa meglio.

Se è vero che la baguette è sicuramente il pane francese più famoso, è anche vero che non è l'unico: la fantasia non manca ai 'nostri cugini transalpini' (da notare che loro ci chiamano allo stesso modo). Pane ai cereali, ai fichi, all'uva, al papavero...Il pane ai fichi si mangia nel periodo natalizio con il fois gras.

Ultimamente ho scoperto il pain sportif, il pane sportivo: è un pane dal peso specifico incredibile. Un piccolo innocuo pezzo di pain sportif pesa centinaia di kg e ti dà energie per decine di anni.

E' buono il pain sportif: l'ho scoperto in Bretagna, quando prima di prendere il treno sono passato da una boulangerie e ne ho preso un paio di pezzi. In treno ho avuto l'illuminazione assaporandolo e mi sono ritenuto un uomo fortunato. I grandi piaceri spesso derivano dai piccoli piaceri. In poche parole, è del pane con dei piccoli prezzi di frutta, secca e non. Non lo so perché è cosi' buono, cosa ci mettano dentro.

L'odore del pane fresco che viene dalle boulangerie mentre passeggi sicuramente contribuisce al fascino della capitale. Parigi senza boulangerie non sarebbe altrettanto bella.

E' un vero peccato che in Italia si sia persa completamente la tradizione del pane: ci vorrebbe un piano politico avente lo scopo di riprendere questa nobile e nello stesso tempo popolare tradizione
del pane buono, fresco, cosi' differente dagli schifosissimi pani industriali che si trovano nei supermercati.

Giuro che se un giorno saro' presidente del consiglio in Italia faro' fruttare i miei anni francesi.

P.S.: secondo quanto leggo in rete, questa è la migliore boulangerie di Parigi 2006.

lunedì 22 ottobre 2007

Italiani, vi sentite stretti?

Oggi sono felice: mi ricollego a questo mio precedente post (lo so, sono eccessivamente autoreferenziale) per annunciare al mondo intero che per la prima volta in questo autunno, l'Italia è "nella morsa del freddo".

Voilà la prova da Repubblica on line:

Deux vies plus une.

Francia, 2007. Regia di Idit Cebula.
20/10/2007, Paris, Mk2 Bibliothèque.

Simpatica commedia intimista con una coppia di attori bravissimi (Emmanuelle Devos e Gérard Darmon). La storia, benché molto semplice, convince.

Voto di Kurtz: cuoricino.

domenica 14 ottobre 2007

Un film: Tout est pardonné.

Film francese, austriaco, 2007. Regia di Mia Hansen-Love.
14.10.2007, Mk2 Hautefeuille.

Molto delicata quest'opera prima di una ex critica de Cahiers de Cinéma (26 anni, da quanto ho letto in giro): buon ritmo e personaggi convincenti.

Voto di Kurtz: cuoricino.

Un film: Un jour sur terre

Inghilterra 2007, di Alastair Fothergill e Mark Linfield.
13.10.2007, Paris, Mk2 Nation.
Titolo originale: Earth.

Spettacolare documentario della BBC. L'idea è semplice e bella: mostrare alcune scene della vita animale e vegetale del nostro pianeta da polo a polo. Il risultato a mio avviso è ottimo, come la qualità delle immagini e il commento, sia sonoro che degli essere umani. Tra le sequenze, ce ne sono alcune aeree e altre sottomarine.

Due le scene più belle: l'elefante solitario che di notte è attaccato da un branco di leoni e tigri e ne esce perdente. Durante il giorno l'elefante ha la meglio, ma nella notte i felini sono avvantaggiati dalla vista, nettamente migliore di quella del simpatico pachiderma.

L'altra è la scena al rallentatore dello squalo che emerge dall'acqua e agguanta una foca: incredibile.

Il film inizia e finisce con delle sequenze sul più bell'animale del pianeta: l'orso polare. Al termine del documentario, durante il quale l'uomo non viene mai citato, una scritta laconica ci ricorda che se il riscaldamento della terra procede con lo stesso passo degli ultimi decenni, entro il 2030 gli orsi polari potrebbero scomparire.

Il sito ufficiale (in più lingue): http://www.unjoursurterre-lefilm.com/

Voto di Kurtz: cuoricino.

venerdì 12 ottobre 2007

Frase fatte, parte seconda.


Era ovvio che qualcosa mi sarebbe sfuggito nel post sulle frasi fatte.

Come dimenticare che alla televisione non si è mai "commossi", né "molto commossi", né "un po' commossi", ma sempre "visibilmente commossi"?

E cosa dire quando è previsto un inasprimento contro i malviventi, gli evasori o qualche altra categoria? Si parla ovviamente di "giro di vite".

lunedì 8 ottobre 2007

Orrori linguistici: il double check.


Ho deciso che appuntero' su questo blog tutti gli orrori linguistici che sento quotidianamente.

Oggi un cliente mi ha detto al telefono: "Guarda, su questo argomento ne so poco. Senti xyz (ndr. il nome non è di fantasia, si chiama effettivamente cosi') e fai un double check con lui".

Io non so cosa sia un double check e mi rifiuto di saperlo. Ho semplicemente telefonato alla persona xyz (il nome non è di fantasia, si chiama effettivamente cosi') e ho fatto una verifica sull'argomento.

E cosi' oggi ho imparato una nuova espressione da evitare: double check.

P.S. L'immagine non ha niente a che vedere con il messaggio, pero' mi piaceva molto.

Frasi fatte.

(Disegno di una morsa)

Una cosa che apprezzo è la varietà del linguaggio giornalistico, sia esso televisivo o giornalistico.

Per esempio, ho notato che al telegiornale gli omicidi sono sempre e solo "efferati": non ho mai sentito di un omicidio crudele, duro, barbaro, ma sempre e solo di omicidi efferati.

E nessuno viene mai ucciso a colpi di pistola: viene sempre "freddato".

In estate fa caldo? Innanzitutto bisogna sapere che "l'estate in corso è la più calda degli ultimi 80-120-250-175 anni" (a seconda del telegiornale che sentite o del momento della giornata).
E poi, in ogni caso, in Italia non fa mai caldo: semplicemente, "l'Italia è stretta nella morsa del caldo". Bisogna altresi' ricordarsi che in Sicilia non fa mai 40 gradi: in Sicilia, "la colonnina di mercurio ha raggiunto i 40 gradi".

Analogamente per l'inverno: ogni tanto mi aspetto di accendere la tv e sentire un tizio che dica: "Fa un freddo della Madonna", oppure "In Italia si muore di freddo", oppure ancora "Che minchia di freddo!".
Invece non è cosi': non fa mai freddo in Italia, ma "l'Italia è stretta nella morsa del freddo".

E in Trentino non fa meno 5 gradi, no, cazzo. Sarebbe troppo semplice se in Trentino facesse meno 5. In Trentino ,invece, "la colonnina di mercurio è scesa sotto gli zero". E che cazzo. Vuoi mettere l'eleganza linguistica di quest'espressione?

Babbo: -Che tempo fa in Francia?
Io: -La colonnina di mercurio ha raggiunto i 20 gradi.
Babbo: -Che figlio coglione che ho!

E se in aprile capita che faccia freddo per qualche giorno, non puo' che essere "un colpo di coda dell'inverno".

Per non parlare degli equilibri naturali: avete mai sentito parlare di un equilibrio naturale che non sia "delicato"? No, sono tutti "delicati" questi cavolo di equilibri naturali! Sempre! 15 leoni stanno sbranando una gazzella viva incinta? L'equilibrio è delicato.

E le fatalità? Sono sempre "tragiche", ovviamente.

P.S. postumo: continua qui e qui

martedì 2 ottobre 2007

Fine primo tempo.

Ogni volta che vado al cinema in Italia rimango purtroppo deluso: saro' snob, saro' elitario, saro' quello che volete, pero' vedere un film con un continuo brusio in sottofondo non è affatto interessante. I commenti in diretta, poi, mi interessano ancora di meno, e purtroppo è difficile evitarli se accanto avete uno spettatore particolarmente loquace.

Per me il cinema è una cosa sacra, da gustare in perfetto silenzio, un evento che ha qualcosa di magico e di molto personale. Ed è lo stesso motivo che non sopporto la pausa tra il primo ed il secondo tempo: cosa cavolo significa? Che senso ha interrompere un film nel quale sei immerso fino all'anima? Con quale coraggio puoi interrompere il legame che si viene a creare tra te e gli attori per comprare dei popcorn o, peggio, per andare in bagno? Cosa possono pensare i de Niro dall'altra parte dello schermo, le Liv Ullman, gli Al Pacino quando vi vedono alzarvi impietosamente e ritornare qualche minuto dopo con una lattina in mano?

Già in Italia dobbiamo sorbirci i film doppiati (in un altro post approfondiro' anche questo tema; per ora mi limito a dire che ho sempre maggiori difficoltà a vedere film doppiati. Anche quando vedo un dvd scelgo sempre la lingua originale, anche se per me incomprensibile, con i sottotitoli), a cio' aggiungiamo gli spettatori loquaci e rumorosi e la pausa popcorn.

Niente da fare, per ora rimango in Francia, almeno fin quando non ci sarà la pausa al cinema, fin quando i film saranno in lingua originale e fin quando gli spettatori saranno più rispettosi.



Sono delicato, lo so.

Un film: 28 settimane dopo.

Inghilterra 2007, regia di Juan Carlos FRESNADILLO.
28.09.2007, Milano, cinema Odeon.

Interessante e teso ed inquietante questo film horror. Robert Carlyle è bravissimo nel suo ruolo (solitamente non mi piace affatto), la tensione non manca e questo per un film dell'horror direi che è indispensabile. Avvincente il montaggio.

Voto di Kurtz: cuoricino.

lunedì 1 ottobre 2007

Oriana Fallaci.

Purtroppo Oriana Fallaci è conosciuta dalle nuove generazioni grazie, o a causa, dei suoi pessimi scritti del 2001 e successivi.

Io avevo letto qualche anno fa un suo libro, "Lettera ad un bambino mai nato", che mi colpi' molto per la sua durezza e umanità nello stesso tempo. Un giorno probabilmente lo rileggero', magari dopo aver letto qualche altro suo libro.

Un paio di settimane fa ho comprato per caso in edicola il bimestrale "L'Europeo di Oriana Fallaci": la rivista contiene delle interviste ed articoli scritti dalla Fallaci a partire dagli anni '50 su L'Europeo. Si passa da una simpatica e spietata descrizione dell'ambiente mondano di Saint Tropez degli anni '60 ad un articolo sull'occupazione sovietica dell'Ungheria del '56 passando per varie interviste a personaggi famosi.

Un interessante articolo è su Chet Baker, che all'inizio degli anni '60 è stato in prigione in Italia per motivi di droga: la Fallaci fa appello a Scelba perché dopo la scarcerazione Beker possa rimanere in Italia ed evitare di rientrare negli Stati Uniti, dove lo stesso Baker ha paura di ricadere nel circolo della droga. Fa tenerezza vedere le foto di Baker, che in Italia era ancora un illustre sconosciuto, suonare con un gruppo di studenti universitari dopo la sua scarcerazione.
La Fallaci scrive che durante il processo gli avvocati e il giudice non sapeva chi fosse questo Baker, e che durante la prigione gli altri carcerati gli chiedevano di suonare Tintarella di luna o altro mentre lui si esercitava.


Tra gli altri articoli segnalo quello su Orson Welles, uomo dotato di grande intelligenza e grande spirito, oltre che geniale regista. La Fallaci ricorda il discorso con cui Orson annuncio' alla radio lo sbarco dei marziani:
<<"Signore e signori, ho una notizia grave da darvi. Creature misteriose venute da Marte sono approdate stanotte in New Jersey. Il presidente degli Stati Uniti prende la parola e prega Iddio". Era la notte del 30 ottobre 1938. Nel panico che ne segui', migliaia di fessi restarono feriti, migliaia di gambe e di automobili si ruppero, e ci furono suicidi, aborti, infarti cardiaci, mentre le chiese si riempivano di gente che si scusava con Dio, le colline del Dakota formicolavano di cittadini con l'asciugamano bagnato sulla testa, la maschera antigas sulla faccia, l'Esercito della Salvezza gridava:"Andate a casa, fratelli! Preparatevi a morire!" e John Barrymore uccideva i suoi dieci piccoli danesi perché non fossero mangiati dalle creature siderali.>>

Tra le interviste segnalo quelle a Toto', che scopriamo essere uomo solitario e anche un po' malinconico, a Coco Chanel, a Indira Gandhi.

L'intervista che più mi ha colpito pero' è quella a Alekos Panagulis, uomo chiave della resistenza greca contro il regime dei colonnelli: Alekos era da pochi giorni uscito dal carcere, dopo avervi passato parecchi anni e subito le peggiori torture (alcuni passi sono veramente difficili da leggere: l'intervistato non ci risparmia i dettagli) per essere stato l'organizzatore dell'attentato, fallito, contro il regime dittatoriale di George Papadopoulos.

- Oriana: Alekos, cosa significa per te essere un uomo?
- Alekos: Che discorsi! Significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell'umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un ostacolo. Significa lottare. E vincere. Oppure perdere bene. Guarda, più o meno quel che dice Kipling in quella poesia intitolata"Se". E per te cos'è un uomo?
- Oriana: Direi che un uomo è cio' che sei tu, Alekos.

Dopo l'intervista la Fallaci e Panagulis divennero compagni di vita.

Insomma, se non l'avete capito, consiglio di comprare l'Europeo e leggerlo poco per volta, con attenzione come sto facendo io: la mia impressione è che la Fallaci facesse sentire a proprio agio gli intervistati e che le bastasse fare poche e brevi domande per farli parlare con molta schiettezza.

giovedì 13 settembre 2007

L'inquinamento è pericoloso?

Avevo tempo fa segnalato qui un articolo italiano secondo cui non esisterebbe alcuna relazione tra l'inquinamento atmosferico e diminuzione della vita media.

Girovagando su internet oggi mi sono imbattuto in un'altra notizia, riportata dall'interessante sito del Nouvel Observateur: secondo un articolo redatto da l'Académie des sciences, de médecine, le Centre international de recherche sur les cancers (OMS, Lyon) et la Fédération nationale des centres de lutte contre le cancer, sembrerebbe che l'influenza dell'inquinamento ambientale sull'insorgenza dei tumori sia irrilevante; più in particolare, sembra che l'inquinamento ambientale causi meno dell'1% dei tumori.

Niente a che vedere con la percentuale dei tumori dovuti al tabacco, 33.5% per gli uomini, o dell'alcool, 10.8% per gli uomini.

Tra le altre cause dei tumori, tutte più rilevanti dell'inquinamento ambientale, l'esposizione ai prodotti tossici nella vita professionale, i trattamenti ormonali della menopausa per le donne, l'eccesso di peso e la mancanza di attività fisica.

Una buona percentuale della cause dei tumori rimane sconosciuta.

C'entra poco con i tumori, ma un po' con una corretta igiene alimentare: da qualche mese a questa parte in Francia quando passano alla télé o al cinéma le pubblicità di merendine, di bevande zuccherate e altro, ci sono delle scritte scorrevoli che danno dei consigli di igiene alimentare (fare molto sport, evitare di mangiare tra i pasti, limitare il consumo di prodotti troppo zuccherati); inoltre, alla fine della scritta viene pubblicizzato il sito http://www.mangerbouger.fr
gestito dal ministero della salute, su cui sono riportati degli avvertimenti sull'alimentazione e sulla forma fisica.

Non so se serve a qualcosa, ma in ogni caso trovo sia una cosa molto civile.

Tra l'altro in Francia tutte le pubblicità di alcolici, e forse anche le bottiglie, ma non ne sono sicuro e ora non ho voglia di alzarmi per guardare la Leffe in frigo, devono riportare dei messaggi che ricordano di bere con moderazione e che l'abuso di alcool è pericoloso per la salute; trovo anche questa una cosa molto civile, soprattutto tenendo conto dell'altissima percentuale di incidenti stradali causati dall'alcool.

martedì 4 settembre 2007

Un'ulteriore osservazione sul sito di Trenitalia.

Del sito di Trenitalia ho già parlato diffusamente qui, qui e ancora qui.

Dovendo andare in Italia nelle prossime settimane, stasera ho fatto un giro sul sito di Trenitalia per confrontare i prezzi con quelli proposti dal sito SNCF. Devo dire che il 90% delle volte i prezzi del sito SNCF a parità di treno, di posto e di orario sono più bassi, pero' faccio lo stesso questa verifica prima di prenotare.

Ovviamente non sono riuscito ad andare fino in fondo nella mia ricerca, dato che fare una prenotazione internazionale sul sito di Trenitalia non è roba da tutti.

Prima di fermarmi nella mia ricerca e ritornare sul sito delle SNCF, mi sono pero' imbattuto in una chicca geniale: nella maschera di ricerca del viaggio del sito ho messo come città di partenza Parigi e come città di arrivo Bologna. La cosa non è piaciuta a Trenitalia, che mi ha aperto la pagina sotto riportata chiedendomi da quale stazione di Parigi voglio partire!

E che cavolo ne so io da quale stazione di Parigi partono i treni per l'Italia? Sono sul sito delle ferrovie, devono essere loro a dirmelo, o per lo meno darmi la possibilità di scegliere una voce dal menu a tendina del tipo: 'Tutte le stazioni di Parigi'.

Ora, io in realtà so che i TGV per l'Italia partono da Gare de Lyon e i treni notturni da Bercy, pero' uno che non lo sa deve selezionare stazione per stazione (per fortuna a Parigi sono solo 6) e cercare l'eventuale treno. Il cliente medio, che non conosce le stazioni di Parigi, quindi deve fare la ricerca 6 volte, una per ogni stazione, finché non trova il treno. Non è più semplice mettere 'Tutte le stazioni' e visualizzare tutti i treni che partono per Bologna in una certa giornata? E' o non è un'idiozia questo sito?

Vorrei tanto conoscere il capoprogetto del sito di Trenitalia, fare due chiacchiere con lui e sapere come cavolo è finito ad occupare un posto simile.

lunedì 3 settembre 2007

Un film: Naissance des pieuvres.

Film francese, 2007. Regia: Céline Sciamma.
Visto a Mk2 Hautefeuille, 03/09/2007.

Finalmente ho visto il film scandalo di Cannes 2007 (amore lesbico tra ragazze adolescenti), e mi sono detto che forse avrei dovuto continuare il mio giro in bici a Parigi invece di chiudermi nella sala cinematografica. Il film non mi ha comunicato assolutamente nulla, anzi l'ho trovato superficiale.

Voto di Kurtz: indifferente.

domenica 2 settembre 2007

Facce, parte seconda.

Vedendo altre facce, invece, non puoi non esclamare: questo qui non dev'essere una persona molto intelligente.

Per esempio..

Facce.

Secondo me la faccia dice molto di una persona; non è sempre vero che "l'abito non fa il monaco"; spesso ci sono delle facce che trapelano intelligenza, spessore, fiducia.

Quelle che seguono sono secondo me delle facce intelligenti. Guardando queste persone non si puo' non esclamare: che faccia intelligente.