giovedì 27 giugno 2013

Vecchie auto: Oldsmobile Cutlass Supreme 1973




Un po' fuori luogo nelle piccole stradine del quartiere Odéon (oltre ad essere parcheggiata molto male), questa vecchia Oldsmobile di cui non ho preso nota del modello: pensavo infatti che dalla foto posteriore sarei riuscito a risalire al modello. Purtroppo la bassa definizione della foto non mi permette di leggere il nome del modello, anche ingrandendo al massimo la foto :-(

Fortunatamente mi è venuta in aiuto Paola, che nei commenti di questo post ha indicato il modello in questione, con tanto di riferimento fotografico. 

Sarà per il fatto che per me le macchine americane sono esotiche, sarà che ho passato una parte della mia vita ad ascoltare le canzoni di Springsteen, ambientate sovente in macchina: in ogni caso, queste monumentali auto in me suscitano un certo fascino.

domenica 23 giugno 2013

Come essere un turista felice a Parigi

Parigi non è di sicuro tra le città più accoglienti al mondo: sono molti i turisti che, pur avendo apprezzato enormemente la città, sono rimasti eternamente delusi dalla maleducazione del personale che si occupa dei turisti, in primis i camerieri.
Sono il primo a dire che nelle mie peregrinazioni turistiche nel mondo ho raramente trovato personale poco accogliente come quello parigino: quando ci vivi da tanto tempo ci fai il callo e non ci fai più caso, ma quando vai in altre città ti scontri piacevolmente con delle gentilezze e attenzioni che a Parigi sono rare. Per vostra informazione personale, il personale più maleducato io l'ho trovato a Bruges, orribile cittadina belga dove mi sono recato qualche anno fa in vacanza.

E' di questi giorni la notizia che la camera di commercio della Villa Lumière ha invitato il personale che tratta con i turisti ad essere più gentile, distribuendo degli opuscoli con le traduzioni delle frasi più comuni in molte lingue.

Ci sono però alcune regole non scritte che possono aiutare il turista a sentirsi a suo agio in questa città, regole che solo l'esperienza può insegnare. E siccome vivo in questa città da 9 anni, mi permetto di suggerirvene alcune.

1) Quando si entra in un posto dire sempre Bonjour o Bonsoir. E quando si esce accennare un Au revoir o Bonne journée/Soirée.
I francesi sono molto attaccati alla loro lingua, apprezzano lo sforzo da parte del turista di parlare il francese. E sono anche formali, per cui è sempre corretto salutare quando si entra e si esce dai locali.

2) Quando entrate in un bar/brasserie/ristorante non sedetevi di vostra iniziativa: aspettate che il cameriere venga verso di voi, vi chieda se volete mangiare o solo prendere un bicchiere, e poi accomodatevi dove lui vi indica, anche se la sua scelta può apparirvi del tutto illogica (perché con tutto il locale vuoto mi ha messo nel posto più sfigato?).

3) Acqua. Molti turisti, soprattutto italiani, rimangono colpiti dal prezzo esorbitante dell'acqua. In zone centrali capita di pagare mezzo litro di San Pellegrino anche 5-6€. Il turista però non sa che è suo diritto chiedere una caraffa di acqua del rubinetto e che questa è gratis: lo impone la legge. Chiedete quindi sempre una caraffe d'eau (pronuncia: " iun caraf d'o ") e vedrete che il vostro conto al bar/ristorante sarà sensibilmente più basso.

4) Merci, pardon. Il popolo francese è mediamente formale. Se qualcuno vi pesta un piede per strada, chiedete pardon: anche il calpestatore farà lo stesso. In ascensore fate sempre uscire l'altra persona, che farà lo stesso con voi, causando quindi un deadlock, la cui conseguenza è che passerete il resto dei vostri giorni in ascensore.
Quando vi portano il piatto che avete chiesto, dite Merci. Quando vi portano il conto dite Merci, anche se dentro di voi starete bestemmiando.

5) Scale mobili della metro. Come scritto più volte, i parigini sembrano girare a 33 giri mentre il resto del mondo gira a 78: le file al supermercato, per esempio, sono particolarmente snervanti, così come quelle alla panetteria. Snervanti per noi, per loro sono un rito irrinunciabile che accettano con rassegnazione fatalista.

Eppure ci sono delle situazioni in cui il parigino sembra avere una fretta del diavolo e che da un secondo perso possa dipendere la sorte del mondo intero: parlo in particolar modo delle scale mobili che permettono di accedere alle metro o alle RER (treni interregionali che servono Parigi e la periferia. A proposito, RER si pronuncia più o meno così: er o er). Dunque, la regola d'oro sulle scale mobili è di tenere la vostra destra in modo da lasciar passare sulla sinistra quelli che hanno più fretta di voi, praticamente tutti.
Questa regola è indispensabile se volete non ricevere insulti ogni 30
secondi.

NB. Metro in francese è maschile, così come la RER (ma anche la Coca Cola, la Nutella, la vagina e tante altre cose. I differenti generi tra le due lingue mi porterebbero però fuori tema).

6) RER o metro? Se per andare da A a B potete scegliere la metro o la RER, scegliete senza indugiare la metro. Di solito i treni della metro sono più puliti (pardon, volevo dire meno sporchi) e in generale le stazioni sono meno tristi. Alcune stazioni della RER sono davvero squallide, per esempio quelle di Nation, di Auber e di Châtelet Les Halles. Quando possibile evitate le RER e le sue stazioni: me ne sarete grati.

Detto questo, buona vacanza a Parigi e cercate di non rovinarvi la vacanza o farvi una brutta impressione dei francesi tout-court per una cattiva esperienza con uno o più camerieri.

venerdì 21 giugno 2013

Vecchie auto: Jaguar XJS

Ho un debole per le vecchie Jaguar: trovo che con il passare del tempo acquistino un'eleganza eccezionale, una classe unica.

Di XJS ne avevo già fotografata una, purtroppo poco valorizzata da un brutto colore rosso acceso.

Il modello cabrio che vi presento qui sotto, invece, era impeccabile, lungo i quai della Senna, sotto un umido sole di giugno.



lunedì 17 giugno 2013

Parigi non è solo la città romantica

Parigi è anche questo: famiglie che dormono in strada con bambini piccoli. Sui grandi boulevard, lungo le vie del lusso (boulevard Saint Germain, Bastille, ...), avvolti nelle loro coperte intere famiglie si apprestano a passare la notte, con la loro prole.

Qualche giorno fa ho visto una madre con un bambino di pochi mesi, ad occhio ne avrà avuto al massimo 2: ed erano quasi le 10 di sera, tenendo conto che la notte a Parigi non è proprio caldissima.

Possibile che nessuno faccia niente per occuparsi di questi bambini? Questi genitori hanno diritto di privare i loro figli della salute, dell'istruzione, di una vita sociale, di farli vivere in condizioni cosi' pericolose? Io ho qualche dubbio: capisco quanto possa atroce per un genitore vedersi strappare il proprio bambino, ma il diritto del minore e dell'indifeso forse dovrebbe venire prima di ogni cosa.

Ognuno ha le proprie idee a proposito, e nessuna opinione è migliore di un'altra: io so solo che si stringe il cuore a vedere queste cose.



lunedì 3 giugno 2013

Un film: Mud

Regia di di Jeff Nichols.






Mud - Sur les rives du Mississippi  

Arkansas. Due adolescenti durante un giro in barca finiscono su un'isola del Missisipi: scoprono che ci vive un uomo, che si fa chiamare Mud. Egli racconta di essere ricercato per omicidio, di aver ucciso per amore e chiede l'aiuto dei ragazzi, dopo aver instaurato con loro un buon rapporto.

Se dovessi puntare il mio fottuto cent su un giovane regista, lo farei sul mio amico Jonny Costantino in primis e a seguire su Jeff Nichols.

Questi alla tenera età di 34 anni ha già realizzati 3 film, uno più bello dell'altro: Shotgun stories, Take shelter e ora Mud.
Non mi dilungo molto su Mud: dico solo che è per me è la sintesi di cosa dovrebbe essere il cinema: recitazione, azione, senso estetico per l'immagine il suono, regia decisa e fluente, storie torbide fuori dall'ordinario. A me delle storie ordinarie non frega niente, le vivo ogni giorno.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

domenica 2 giugno 2013

La Dittatura Kurtz. L'aggettivo mitico

Durante il sessantennio della Dittatura Kurtz l'uso dell'aggettivo "mitico" sarà interdetto.

La punizione per chi trasgredisce è la seguente: guidare per un mese di seguito nel périphérique parigino (la tangenziale) senza alcuna sosta.

sabato 1 giugno 2013

La Dittatura Kurtz. Introduzione e hamburger

Ancora poche persone ne sono al corrente: è nei miei piani formare un esercito, fare un colpo di stato (di tutti gli stati del mondo, uno per uno, in ordine rigorosamente alfabetico) e instaurare una dittatura mondiale, la Dittatura Kurtz.

Il progetto è già avanti: siamo già in 3, me compreso. Come armi per ora abbiamo un paio di fionde di plastica comprare all'Auchan e la catena con cui legavo la bici quando ero alle elementari. E' ancora poco, d'accordo, ma da qualche parte bisogna pur cominciare: d'altra parte, anche Zio Paperone ha iniziato con una moneta e ora guardate un po' come se la passa.

Qualcuno si chiederà come sarà amministrato il mondo quando la dittatura sarà instaurata. Da oggi iniziero' ad illustrare i principi del prossimo ordine mondiale e lo faro' finché la dittatura non sarà instaurata.

Primo principio: durante la Dittatura Kurtz chi mangia l'hamburger con coltello e forchetta sarà privato di cibo per un paio di mesi.