mercoledì 25 aprile 2007

Con rose di Normandia o con fiori di gelosia (cit.)

Week end in Normandia.

(esemplare di mostro di origini normanne)


Finalmente ci sono riuscito: un week end fuori Parigi in Vespa. Lo sognavo da un casino, precisamente da quando ho comprato la Vespa nuova. Cioè da un mese e una settimana.

610km in due giorni, non male, a parte una mega herpes che dimora sul mio labbro superiore a causa del fortissimo sole che ha illuminato il mio volto durante il week end.

E' bellissima la mia Vespa, un giorno forse le dedichero' un post in questo blog.

A dire il vero, qualche piccolo capriccio l'ha fatto la Vespa. E' ancora piccola, è normale che abbia bisogno di attenzioni. Sabato pomeriggio, lontani da qualsiasi centro abitato, si spegne mentre eravamo in marcia molto lentamente.

Improvvisatomi meccanico,

una volta acceduto al motore mi accorgo subito del problema: lo spinotto della candela staccato. "Bene", mi dico, "meglio cosi', niente di grave. Solo un idiota non sa attaccare uno spinotto alla candela: tra 5 minuti siamo di nuovo in marcia".
Dopo un'ora e dieci minuti avevo ancora le mani incastrate nel motore: 40 mn per individuare la candela e 30mn per inserire lo spinotto, operazione quest'ultima possibile senza sforzo solo ai contersionisti professionisti del circo Orfei.

Lontani i tempi del Si', sul quale un'operazione simile avrebbe richiesto non più di 15 secondi!

Mentre maneggiavo lo spinotto per cercare di attaccarlo alla candela, si stacca il cavo elettrico dallo spinotto stesso. Risolto, temporaneamente, anche questo problema, la Vespa riparte e una volta arrivati al centro abitato ci fermiamo da un meccanico di auto per evitare di avere lo stesso problema il giorno dopo in autostrada. Gentilissimo il meccanico, ci dedica 15mn del suo tempo, avvita bene il cavo allo spinotto e in più mi regala un rotolo di nastro isolante che gli avevo chiesto nel caso in cui il cavo si fosse staccato il giorno dopo, domenica, in un'assolata autostrada circondata dai campi di colza.

Ci sono davvero tantissimi campi di colza da queste parti. Cosa ci facciano ancora lo devo capire. Sono pero' molto piacevoli alla vista.

La cosa che più mi colpisce nelle rare escursioni in terra francese, è che appena metti piede fuori dalla zona parigina, sono tutti gentilissimi e cordialissimi. Parlo dei camerieri, dei negozianti, delle persone che incontri per la strada a cui chiedi informazioni, dei proprietari delle chambres d'hôte (una sorta di bed and breakfast, molto diffuse in Francia, di ottimo livello e a prezzi molto abbordabili anche in luoghi turistici). Insomma, basta uscire da Parigi e tutti diventano gentilissimi, non ti guardano male se il tuo francese non è perfetto.

Altra cosa che mi ha colpito è l'impressionante numero di mucche che si vede lungo la strada: di tutti i tipi, di tutti i colori, a 4 zampe motrici, diesel...Penso proprio che la vacca sia per i normanni un animale di compagnia, cosi' come per le vecchine delle città puo' esserlo un chihuahua. Non mi stupirei un giorno di entrare in un bar della Normandia, di chiedere un bicchiere di latte e vedere il barista che munge una mucca che bruca tra della colza tra i tavoli.

Per quanto riguarda il viaggio, non posso non parlare delle eccellenti strade francesi: la rete autostradale è di davvero di ottimo livello, ben tenuta, vasta, con indicazioni chiare (una volta capita la segnaletica, di interpretazione non sempre immediata). Ogni 10-20km ci sono delle piazzole di sosta nel verde con dei bagni pubblici, un'area picnic e spesso una zona con i giochi per i bambini.
E' molto piacevole attraversare le autostrade francesi anche da un punto di vista paesaggistico, essendo molto spesso circondate da alti alberi e da verde.
Pero'....Se avete poca benzina nel serbatoio potete farvi il segno della croce. La presenza di distributori di benzina è davvero ridotta all'osso. Al ritorno abbiamo fatto quasi 100km di autostrada senza incontrare un solo distributore. La situazione migliora avvicinandosi a Parigi, ma rimane sempre un po' critica per chi possiede un mezzo con limitate capacità di serbatoio, come uno scooter.


Non posso inoltre non citare l'emozione nell'attraversare il ponte di Normandia, che è stato per qualche anno uno dei ponti più lunghi del mondo. Poi è crollato.
Scherzo.
Davvero suggestivo. Non so voi, ma io mi emoziono anche per le opere tecnologiche, non solo per quelle della natura.













Honfleur: simpatico e suggestivo paese dall'aria rilassata, nonostante sia molto turistica. Il canale è molto bello e pittoresco. Sembra che abbia ispirato molti artisti, che ci hanno anche vissuto. Da visitare con calma.








Deauville: non mi è piaciuta in particolare modo. Grosso paesone moderno, senza alcun fascino particolare. La spiaggia è quella classica del nord, come quelle che si vedono nei film francesi in cui ci sono i francesi che vanno al mare.
Ho percepito a Douville un'aria troppo turistica, soprattutto un turismo un po' cafone (i parigini ricchi...).


Etretat e le sue falesie: probabilmente il posto più affascinante tra quelli visti.
Ogni mio commento sarebbe superfluo, quindi lascio parlare l'immagine. Aggiungo solo che è molto suggestivo salire in cima (e faticoso!) e godersi il panorama. L'unico pericolo è quello di imbattersi in un gruppo di italiani con donna che parla al cellulare: 'Siamo in posto splendido, abbiamo mangiato un piatto al ristorante eccezionale, con del vino bianco incredibile, e ora ci godiamo un paesaggio meraviglioso'.

Cosa saremmo noi italiani se non enfatizzassimo un po'?

mercoledì 18 aprile 2007

L'amnestia degli incidenti.

Mi hanno rimproverato di scrivere solo cose negative in questo blog.

Oggi faro' uno sforzo, e tra una considerazione e una notizia entrambe negative, ci metto anche una notizia positiva.

Notizia negativa.
Secondo la rivista mensile Alternatives Economiques del mese di Aprile 2007, il numero dei morti sulle strade di Francia a causa di incidenti stradali è aumentato per 3 mesi di seguito, da Dicembre 2006 a Febbraio 2007 (non ci sono i dati di Marzo e Aprile), toccando una punta di +13.9 nel mese di Gennaio 2007 rispetto allo stesso mese del 2006.
La causa: l'abituale amnistia presidenziale che segue l'elezione di ogni nuovo presidente. Ogni 5 anni i francesi sanno che possono violare il codice della strada per qualche mese perché hanno alte probabilità di non pagare la multa. Lo ritengo un fatto piuttosto negativo.

Notizia buona.
La notizia buona, invece, è che i 3 principali candidati del 2007 all'Eliseo hanno dichiarato di non volere concedere alcuna amnistia dopo una loro eventuale elezione. Lo ritengo un fatto molto positivo.

Considerazione negativa.
La mia considerazione, un po' triste ma evidentemente realista, è: ma allora appena scompare la certezza della sanzione, una buona parte di noi si sente libera di trasgredire le regole che ci siamo dati, comprese quelle per la nostra e degli altri sicurezza?

domenica 15 aprile 2007

Il significato delle parole: Ora.

Giovedi 12/04/2007, prima di lasciare l'ufficio per rientrare a casa, ho dato un'occhiata fugace al sito di Repubblica, e sono stato colpito dal titolo di un articolo: "Addio al volante Ora l'auto si guida come fosse un jet".
Accanto al titolo c'è anche la foto di un'auto con una cloche da jet al posto del volante.

Nel tragitto ufficio casa ho voluto fare attenzione alle auto che circolavano per vedere se veramente ORA le auto si guidano come un jet. Forse è stato solo un caso, pero' non ho visto neanche un'auto con la cloche. Niente: Clio, Stilo, Mercedes, Punto, avevano tutte il classico e antiquato volante.

Incuriosito, appena sono arrivato a casa ho cercato sul dizionario on line De Mauro il significato della parola "ora": pensavo che magari questa parola, cosi' usata, potesse significare anche "tra 10 anni", oppure "in un prossimo futuro", o qualcosa di simile. Niente, il De Mauro non contempla questo tipo di definizione per la parola "ora": ora vuol dire ora, punto e basta. E' una nozione che riguarda il presente.

Allora mi sono detto che chi ha scritto il titolo dell'articolo sul sito di Repubblica è uno che ignora il senso delle parole. E un giornalista che ignora il senso delle parole che senso ha?

Se pero' voi siete soliti guidare ora delle auto come se fossero dei jet, lasciate un commento a questo post, cosi' ritiro tutto quello che ho detto.

mercoledì 11 aprile 2007

Mi fa male il mondo (cit.)

Mi fa male vedere che in Francia si beva l’acqua San Pellegrino e in Italia la Evian: se ognuno si bevesse l’acqua del proprio territorio, avremmo forse qualche tir in meno lungo le strade.

Mi fanno male le cacche di cane a terra sui marciapiedi. E sicuramente fanno ancora più male agli handicappati in carrozzella quando le pestano con le ruote.

Mi fa male il mio amico che butta il pacchetto di sigarette vuoto dal finestrino dell’auto in mezzo alle montagne calabresi, e al mio rimprovero risponde: “Ma è solo carta. Alla prima pioggia scompare”. Il pacchetto di sigarette non è di sola carta, ma è rivestito anche di una pellicola di plastica, che di certo non se ne va con la prima pioggia. E anche se fosse di sola carta, non sarebbe una buona giustificazione per un gesto cosi’ incivile.

Mi fanno male i negozi che d’inverno tengono le pompe di calore al massimo e le porte aperte.

Mi fa male la stampa e la tv italiana quando dedica le prime pagine/notizie alle opinioni dei funzionari della Chiesa.

Mi fa male chi prende l’auto anche per fare 100 metri. E mi fa ancora più male se per essere ancora più vicino alla sua destinazione parcheggia sulle strisce.

Mi fa anche male chi dice che dovremmo lasciare l’auto a casa e pero’ non considera le condizioni pietosi di alcuni mezzi pubblici nelle ore di punta.

Mi fanno male i motorini truccati con le loro marmitte rumorose.

Mi fa male che al supermercato in Francia, il più grande produttore agricolo d’Europa, si trovino le mele della Nuova Zelanda o le patate dolci di Israele.

Mi fa male la società classista e mi fanno male i comuni che preferiscono pagare delle multe annuali piuttosto che far costruire dei logements sociaux (case popolari), come previsto dalla legge.

Mi fa male la Chiesa quando demonizza l’uso del preservativo e predica una innaturale astinenza.

Mi fa male vedere che i centri delle grosse città tendono ad assomigliarsi tutti: Benetton, H&M, Bata, MacDonald’s, Zara…

Mi fa male sapere che l’Italia ha uno degli indici di natalità più bassi d’Europa e un’attesa di vita tra le più alte del mondo. Cosa sarà tra 20 anni?

Mi fa male chi preferisce avere 25 gradi in casa tenendo il riscaldamento al massimo invece di mettersi una maglia in più.

Mi fa male pagare 98€ per vedere un cantante (Springsteen) in un orribile palazzetto dello sport (Bologna, tour Devils and Dust, 2005).

Mi fa male chi pensa di essere il centro del mondo…..e non sa che il centro del mondo sono io (cit. Giorgio Gaber, Mi fa male il mondo).

Mi fa male la pausa tra il primo e il secondo al tempo al cinema.

Mi fanno male le santificazioni operate dai media italiani dopo la morte di un qualsiasi personaggio famoso.

Mi fanno male i film doppiati, soprattutto quelli doppiati mali.

Mi fanno male i giornalisti quando intervistano un uomo scampato ad una grande tragedia in cui ha perso figli, moglie e pesce rosso, e gli chiedono: “Come si sente?”

Mi fa male che in Italia si sia parlato quasi esclusivamente solo della mafia siciliana, lasciando cosi’la possibilità ad altre mafie di espandersi nell’ombra.

(continuerà all'infinito...)

mercoledì 4 aprile 2007

Shooting Silvio.

Non pensavo di essere cosi' importante da ispirare la sceneggiatura di un film.
In effetti ho sempre il brutto vizio di sottovalutarmi.
In realtà anche Coppola ha fatto un film ispirandosi a me e Conrad ha addirittura scritto un libro il cui personaggio sono io. E se ho addirittura ispirato il Creatore, o chi per lui, nel creare un asteroide..



In effetti, qualche anno fa, quando ero un giovane amante della birra, in preda all'alcool promettevo alla 'serveuse' del mio pub preferito che un giorno mi sarei kamikamizzato e mi sarei sacrificato per l'Italia (e il mondo) intera.
La dolce ragazza, da canto suo, prometteva che un giorno nella sala interna del locale ci sarebbe stato un mio mezzobusto, ai piedi del quale lei ogni sera avrebbe portato dei sottobicchieri di birra spezzettati per rendere omaggio alla mia memoria.
Tra un esame e l'altro, l'idea di uccidermi per Silvio Berlusconi mi è passata di testa, pero' evidentemente qualcuno dev'essersi ricordato del mio passato.