domenica 30 novembre 2008

Scoop: Hamilton fa il pieno.

Segnalo, per chi lo avesse perso, il geniale reportage fotografico pubblicato da Repubblica on line
su Hamilton che fa il pieno all'auto.

Vi anticipo qualcuna delle foto, anche se il mio consiglio è di guardarle tutte attentamente a questo link.



P.S.: grazie Diego B. per la segnalazione.

Un film: Changeling.

USA, regia di Clint Eastwood.
Mk2 Bibliothéque, 29.11.2008.

Una giovane e bella donna, Angelina Jolie, al rientro dal lavoro un giorno non ritrova il figlio di 7-8 anni, che aveva lasciato a casa. Dopo qualche giorno la polizia di Los Angeles ritrova il bambino e lo riconsegna alla madre, sotto i riflettori della stampa. Problema: il bambino non è il suo vero figlio. La madre inizia allora la ricerca del figliolo, passando per ospedali psichiatrici, scontri con la corrotta polizia di Los Angeles, avvocati benefattori e padri reverendi disposti a tutto per sostenere la causa della giovane madre e serial killer di bambini.

In questo film Clint Eastwood ci prende per il c...per il cuore, cosa avevate capito? E' un film emotivamente molto forte, in quanto vengono toccati tutti i temi a cui lo spettatore è sensibile.
A caldo posso dire che il film mi è piaciuto, anche se con alcune riserve, in particolare il fatto che i buoni sono troppo buoni e i cattivi troppo cattivi, senza un minimo di dubbio (forse a parte un poliziotto).

Trovo inoltre che ci siano troppi falsi finali, troppi colpi di scena. La regia di Eastwood è quella classica, di grande respiro, mentre la Jolie non mi convince del tutto.

Mi sento comunque di consigliarlo.

Voto di Kurtz: cuoricino.

Un film: Hunger

GB 2008, regia di Steve McQueen.
Mk2 Bibliothéque.

Inizio anni 80: nelle prigioni britanniche alcuni combattenti dell'IRA fanno lo sciopero dell'igiene. In seguito ad alcuni avvenimenti decidono di iniziare lo sciopero della fame: il film si concentra allora sulla vita di Bobby Sands, giovane di 27 anni che ha iniziato questo tipo di sciopero.

Hunger è un film molto duro, non facile da vedere. Il corpo umano è il vero protagonista: il corpo e i suoi prodotti come mezzo di battaglia politica.

Molto bello ed intenso il dialogo centrale, tra Bobby Sands ed un prete: passione politica ed ideologia contro ragione.

L'ultima parte, in cui viene filmato nei minimi dettagli il corpo di Bobby Sands che deperisce a causa della mancata nutrizione, è impressionante e non puo' lasciare indifferente.

Voto di Kurtz: cuoricino.

mercoledì 26 novembre 2008

Burocratese: il chirografo.

Oggi ho compilato un documento da inviare al tribunale di Roma, per cercare di ottenere il rimborso da parte di Alitalia di un bagaglio perduto.

Il modello da compilare, che tra l'altro è scaricabile da questo sito, termina con la seguente frase: '..chiede di essere ammesso/a allo stato passivo della procedura in epigrafe indicata per EURO xxx in chirografo'.

In chirografo? E che vuole dire? Avevo fatto le ipotesi più assurde, pensato le cose più oscene. Poi mi sono ricordato che siamo nel 2008 e ho cercato su internet.

Ebbene, il significato di chirografo secondo il dizionario De Mauro è:

s.m. 1 BU atto, documento scritto e firmato dall’autore; scrittura autografa; anche agg.: una lettera chirografa 2 TS dir., atto, documento scritto e firmato come garanzia da chi si assume un’obbligazione patrimoniale 3 TS dir.rom., documento scritto di pugno dall’autore dell’atto e da questo rilasciato al destinatario | TS stor., nel Medioevo, documento che le parti sottoscrivevano e scambiavano reciprocamente per dare validità all’atto [quadro 12]

In termini molto pratici: si trattava di scrivere a mano l'ammontare degli euro. E non potevano esprimere questo complicatissimo concetto in termini più umani e semplici?


Un film: Kunsten å tenke negativt

Norvegia, 2006. Regia di Bard Brein.
Mk2 Parnasse. Una piccola sala, un cinema con dello charme.

Titolo francese: L'art de la pensée negative.


La mia attrazione verso tutto cio' che proviene dal Nord Europa questa sera mi ha fatto prendere una cantonata.

Il film parla di un ragazzo rimasto da poco handicappato, e contraddistinto da una visione pessimista del mondo, che incontra controvoglia per una riunione un gruppo di altri handicappati aiutati da una specialista (?). Tutto il film gira attorno a questa riunione, in cui gli equilibri all'interno e fuori del gruppo si ridefiniscono, con non poche conflittualità.

Il film vorrebbe essere dissacrante, ma lo è davvero in pochissimi punti: per il resto è noia e girare a vuoto.

Alcune citazioni cinematografiche, più o meno esplicite, tra cui Apocalypse Now e il Cacciatore.

Voto di Kurtz: indifferente.

martedì 25 novembre 2008

Obama e Vladimir.

Italiani, basta con i complessi nei confronti degli USA, paese moderno ed emancipato!

Loro hanno eletto un presidente nero, noi abbiamo un transessuale che vince all'Isola dei Famosi.

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/spettacolo/news/2008-11-25_125266065.html

(ANSA) - MILANO, 25 NOV - Vladimir Luxuria ha vinto la sesta edizione dell'Isola dei Famosi. Lo ha deciso il televoto, al termine della finale. Il testa a testa tra l'ex parlamentare di Rifondazione Comunista e l'ex modella argentina Belen Rodriguez e' finito 56 a 44. Luxuria, come da regolamento, destinera' meta' del suo montepremi in beneficenza e ha scelto come destinatario l'Unicef.

Ristoranti e bar a Parigi: L'échappée.

38 rue Boyer, 75020 Paris.

In pieno quartiere di Belleville, proprio di fronte a Le Bellevilloise, si trova questo simpatico ristorante.

La cucina è francese con contaminazioni africane e i gestori, una giovane coppia, molto gentili. Il livello del cibo è buono e l'ambiente ha molto charme.

L'unica volta che ci sono andato, un paio di mesi fa, siamo arrivati con Caroline alle 19h30: era un sabato sera, e il locale era vuoto,a parte due suonatori di chitarra che mangiavano, parlavano e intanto si preparavano per il concerto che avrebbbero tenuto da li' a poco al ristorante. L'ambiente era molto bello e suggestivo. Il sabato sera c'è sempre musica dal vivo.

I prezzi sono corretti, i ticket accettati ma massimo due a persona e per carnet.

Mi sento di consigliarlo a patto che poi non ci andiate altrimenti diventa alla moda e la qualità diminuisce.

lunedì 24 novembre 2008

Il cellulare pistola.

E poi dicono che in Italia non si investe nella ricerca.

Sequestrato oggi a Napoli.











(Immagini da Repubblica)

Un film: Two lovers

USA, 2008, regia di James Gray. Mk2 Bibliothéque. Il pane ai semi di papavero che ho comprato al Monop' prima di entrare era eccezionale.

James Gray è il regista di uno dei più bei film della stagione scorsa, We own the night: con questa nuova pellicola passa alla commedia romantica, ovviamente con qualche piccolo risvolto drammatico. E la mia impressione è che con i polizieschi il registra si senta più a suo agio.

La storia è la seguente: un uomo e due donne.

Non amo le cosiddette romantiche: a me i film piacciono se ci sono omicidi, morti, inseguimenti, extraterrestri che rapiscono politici italiani, orsi che invadono le città, giustinieri della notte in macchine supertecnologiche, uomini che si bevono una bottiglia di whisky al giorno.

E tutto questo non c'è in Two lovers. Certo, c'è Phoenix che è un ottimo attore, e c'è Vanissa Shaw, una bella ragazza con gli occhi chiari e la fronte larga. Ad un certo punto si vede anche la tetta sinistra della Gwyneth Paltrow. Ma tutto cio' non basta al mio palato cinefilo esigente.

Sia chiaro, non è un brutto film: lo si puo' vedere un pomeriggio di domenica in dvd con la ragazza (o il ragazzo) quando fuori il tempo è grigio e la voglia di uscire pari a zero.

Voto di Kurtz: più.

domenica 23 novembre 2008

Ristoranti e bar a Parigi: Lao Lanxang

Ho deciso che da oggi iniziero' a scrivere i commenti sui ristoranti e bar parigini direttamente sul blog,e non più su appunti personali sparsi a destra e sinistra.

Inizio quindi con il ristorante dove andavo più spesso a Parigi, dato che la cucina è molto buona e i prezzi bassi.

Il ristorante Lao Lanxang si trova al 105 di avenue d'Ivry, nel quartiere asiatico (13esimo) di Parigi. Da un po' di tempo, i gestori hanno aperto un altro ristorante, proprio di fronte: si tratta del Lao Lane Xang II, 102 avenue d'Ivry.

Cucina thailandese laossiana, buona e fresca (qualcuno dice che qualche anno fa era superiore), con personale educato, prezzi abbordabili e porzioni abbondanti. Fanno il migliore pad-thai di Parigi, almeno tra quelli che ho assaggiato io. Anche la carne essiccata (viande sechée) al miele è eccellente come antipasto.

Da un paio di anni a questa parte il locale è sempre pieno , e di sera bisogna spesso fare la fila: probabilmente il locale è uscito in qualche guida di Parigi.

Accettano i ticket restaurant anche di sera e nel week end.

Piccolo problema: un mio amico qualche settimana fa ha trovato uno scarafaggio nella zuppa. A causa di questo episodio, perdo uno dei miei riferimenti mangerecci a Parigi.

Un film: The visitor

USA, 2007. Film di Thomas McCarthy
Mk2 Bastille, sala 1. La sala dà sulla strada, quindi spesso si sentono i rumori. Inoltre, lo schermo è troppo in alto.

Un professore universitario del Connecticut si deve recare a New York per una conferenza: arrivato nella città, pero', trova una coppia di immigrati nel suo appartamento. La sua vita e la sua visione della vita cambiano in modo radicale.

The visitor è un film di buoni sentimenti, in alcuni punti un po' enfatizzati, ed ha il grande vantaggio di porre l'attenzione su alcuni temi importanti, per esempio la poca conoscenza che abbiamo delle altre culture e paesi, e della situazione degli immigrati clandestini.

Voto di Kurtz: cuoricino.

venerdì 21 novembre 2008

Cartelloni pubblicitari.


Tratto dal libro No logo, di Naomi Klein.

"In qualità di privato cittadino ho sempre amato il paesaggio. Non mi è mai capitato di vederne uno che guadagnasse in bellezza con un cartellone stradale. Ovunque la natura offra una veduta piacevole, è un delitto rovinarla con un cartellone. Quando mi decidero' a dire addio alla Madison Avenue, fondero' una società segreta di vigilantes mascherati che si metteranno a viaggiare per il mondo in sella ad una motocicletta silenziosa e che, col favore delle tenebre, smantelleranno un cartellone dietro l'altro. Quanti giudici sarebbero disposti a dichiararci colpevoli se venissimo colti in flagrante mentre siamo intenti a compiere degli atti di alto significato sociale?"

David Ogilvy, fondatore dell'agenzia pubblicitaria Ogilvy & Mather, in Confessioni di un pubblicitario.

giovedì 20 novembre 2008

Un film: Les grandes personnes

Film francese e svedese, 2008. Regia di Anne Novion.
Cinema L'Arlequin. Un po' lontano da casa mia. 20.11.2008

Un piccolo e delizioso film, con una storia semplice ma ben sviluppata: un padre bibliotecario, razionale e metodico, va in vacanza con la figlia adolescente in Svezia, alla ricerca di un tesoro vichingo nelle isolette dell'arcipelago di Stoccolma.
A causa di un contrattempo dovranno dividere la casa che avevano preso in affitto per le vacanze con la padrona e un'amica: questo porterà ad uno sconvolgimento dei piani iniziali del padre.

Il film è tutto incentrato sui rapporti umani che si instaurano ed evolvono lungo tutta la durata della pellicola e riesce ad essere leggero e simpatico.

L'ambientazione e la luce svedese aiutano molto.

Voto di Kurtz: cuoricino.

martedì 18 novembre 2008

Il tonno rosso e Auchan


L'ultima volta che sono stato a fare la spesa all'Auchan, al reparto pesce ho trovato un cartello che informava i clienti che il gruppo non vende più il tonno rosso, dato che in Europa non sono rispettate le quote massime di pesca stabilite dall'UE.

Ho fatto delle ricerche in rete ed in effetti sembra essere cosi'. Per esempio, questa la notizia riportata da Le nouvel observateur, un buon settimanale francese.

Se non è una trovata pubblicitaria e se non ci sono cose strane dietro (purtroppo dalla grande alimentazione mi aspetto di tutto), i miei complimenti ad Auchan: questa è la strada da seguire. Sono convinto che il boicottaggio da parte dei singoli cittadini sia veramente difficile da attuare perché sia efficace, mentre quello della grande distribuzione puo' essere molto più incisivo.

lunedì 17 novembre 2008

Queen of the supermarket.

Sembra essere ufficiale: Bruce Springsteen a fine gennaio pubblicherà un nuovo album, "Workin' on a dream".

Tra i titoli delle canzoni figura il titolo più brutto dell'intera discografia springstiniana: Queen of the supermarket.

Riflessioni da sviluppare ulteriormente:

1. Bruce con la E Street Band non ha più molto da dire. Non è un caso se la cosa più bella degli ultimi anni l'abbia fatta con un'altra banda, la Seeger Band: il disco era meraviglioso, e il tour non da meno. Con la E Street Band Bruce non ha il coraggio di proporre cose nuove, di sperimentare, sia in studio che in tournée.

2. Il fatto che il nuovo disco sia stato scritto durante il tour di Magic (uno dei dischi più brutti di Bruce insieme a Human Touch, che pero' aveva delle perle che Magic non ha) non fa promettere bene.

Bruce, ritorna in te, non sentirti obbligato a fare un disco e un tour ogni anno, come Woody Allen fa con i film: pensa piuttosto a scrivere qualcosa di bello e grandioso come sai fare quando ti impegni.

sabato 15 novembre 2008

Corsi e ricorsi storici: la reflex

E cosi', dopo 5 anni di compatte più o meno deludenti, si ritorna alla reflex, digitale questa volta.

Oggi per la prima volta mi sono promenato a Parigi con la mia nuova reflex digitale, una Canon D1000 acquistata mercoledi' sera.

Non c'è paragone proprio: il piacere di impugnare una vera macchina fotografica, di tenerla bene in mano, di guardare nel mirino, di regolare la lunghezza focale a mano, sono piaceri che una compatta non ti puo' dare.

Benvenuta, piccola Canon: credo che questo sia l'inizio di una meravigliosa amicizia.

venerdì 14 novembre 2008

Il venditore parigino.

Premetto che questo post è una generalizzazione e quindi, come tutte le generalizzazioni, lascia il tempo che trova.

Allora, in Italia esiste il detto "Il cliente è re". A Parigi te lo puoi scordare: il cliente non solo non è re, ma non si avvicina neanche lontanamente a questo grado.

La vetrina.
Partiamo dalle vetrine: a parte casi rari, le vetrine parigine non sono belle. Cioè, se passaggi per strada non ti viene quasi mai voglia di fermarti a vedere una vetrina, o addirittura ad entrare in un negozio dopo aver visto qualcosa di bello in vetrina. Spesso sono disordinate, c'è troppa roba e cio' che è esposto è poco valorizzato. Mancano di stile: mi riferisco in particolare modo alle vetrine dei negozi di abbigliamento e scarpe. Alcune vetrine sono anche sporche, e non attirano per nulla la tua attenzione.

A Parigi io compro solo quando ho realmente bisogno di qualcosa, raramente perché ho visto qualcosa in vetrina che mi ha fatto venire un istinto folle di acquistare.

Fanno eccezione alcune vetrine di abbigliamento nel quartiere del Marais e, in generale, le boulangerie (panetterie) o le patisserie (pasticcerie): queste si' che sono belle, curate, e ti danno voglia di entrare e mangiarti qualche kilo di dolci e baguette.

Il vendeur/la vendeuse
Una volta entrato nel negozio ti scontri con il vendeur (impiegato addetto alla vendita): il vendeur è in generale poco simpatico, poco preparato e poco portato per i rapporti sociali. Non sorride quando lo saluti, a volte non ti guarda negli occhi, risponde alle tue domande per monosillabi e non è mai propositivo. Il vendeur che ho in mente mentre scrivo questo post è quello della FNAC, avendo negli ultimi giorni fatto degli acquisti in questa catena.

Se per esempio al vendeur chiedi di consigliarti una macchina fotografica tra due modelli, lui si limita ad elencarti i dati delle macchine che trovi nelle brochure o su internet.
Io dal vendeur mi aspetto delle informazioni non presenti sulle brochure, per esempio la robustezza della macchina, la qualità della costruzione, il costo degli obiettivi, la qualità della garanzia in caso di guasto. Che una macchina ha 10 milioni di pixel e l'altra 11, questo lo posso guardare comodamente da internet da casa, pirla! Provi allora a spronarlo, a farlo parlare, ma niente: non si sbilancia, né ti propone altri modelli di sua iniziativa nella stessa fascia di prezzo.

Un vendeur automa, il cui unico scopo è elencarti le caratteristiche dei modelli e verificare la loro disponibilità.

Il cassiere/la cassiera
Una volta passato il vendeur, solitamente si va alla cassa: anche qui il cassiere/la cassiera spesso non brillano per simpatia, socievolezza né per delicatezza.

A proposito, c'è un'abitudine francese che mi ha sempre fatto sorridere: quando sei alla cassa se capita che il cassiere incroci il tuo sguardo mentre sta servendo un cliente precedente, non ti saluta. Ti saluterà solo una volta che sarà il tuo turno. Procedura e rigidezza: salutare il cliente solo quando è il suo turno. A volte mi sembra di essere in Brazil, il film di Terry Gilliam.
Ho sempre trovato quest'abitudine un po' ridicola, ma tant'è, ormai ci sono abituato.

Esasperante ai massimi livelli è il bradipismo di cui sembrano essere affetti tutti i cassieri di Parigi e dintorni. Ma di questo ho già parlato in un altro post, precisamente qui

Discorso del tutto analogo si puo' fare per i serveur/serveuse dei ristoranti e dei bar: maleducati, scontrosi, mancano del tutto di gentilezza e cortesia. Ricevere un sorriso da un serveur parigino o scambiarci quattro chiacchiere è un evento raro come l'apparizione della Madonna a Lourdes!

Quando ti porta le prelibate pietanze il serveur te le porge con noncuranza e strafottenza.

Una volta un serveur mi ha portato una forchetta sporchissima: io gliel'ho fatto notare e ne ho chiesto un'altra in cambio. Lui ha preso la mia forchetta sbruffando e ne ha portata una nuova pulita, il tutto senza chiedere minimamente scusa o per lo meno fare il viso dispiaciuto e imbarazzato per il fattaccio.

Un'altra volta ero con mia mamma, nella sua unica volta che è venuta a trovarmi, in un bar vicino la Tour Eiffel: il serveur, un uomo sulla 50ina, ad un certo punto, fortunatamente dopo averci servito, inizia a farsi la manicure con molta naturalezza. Per gli amanti dei particolari, si pulisce le unghie, con un oggetto appuntito da me non identificato. Vuoi vedere che è questo il motivo per cui mia mamma non è più venuta a Parigi?

L'eccezione.
Indovinate cosa fanno eccezione? Le boulangerie ancora una volta: in boulangerie tutto procede al doppio della velocità, il personale è spesso gentile e sorridente. Che la boulangerie sia la vera anima di Parigi, e il cuore dell'economia francese?


Tutte le caratteristiche negative che contraddistinguono il personale parigino che ha a che fare con il pubblico si possono estendere anche al personale che risponde ai call center: anche qui trovi personale poco simpatico, rigido ed indisponente. E spesso impreparato.

Un disastro? In parte si', anche se con l'abitudine riesci a passare sopra a questo modo di trattare le persone, per noi italiani cosi' inusuale. E poi, come detto all'inizio, non tutti sono maleducati e indisponenti. Per questo quando si trova un bar o un ristorante in cui il personale è gentile, bisogna tenerselo ben stretto e annotarselo.

domenica 9 novembre 2008

Un film: Cztery Noce Z Anna

Titolo francese: Quatre nuits avec Anna
Film francese e polacco, 2008. Regia di Jerzy Skolimowski.
Mk2 Hautefeuille, novembre 2008.

Il cadavere di una mucca che galleggia lungo un fiume mentre un uomo pesca. Una mano tagliata e bruciata da uno strano uomo, atmosfere desolate.

L'inizio del film è splendido e carico di atmosfera, nonché depistante. Poco per volta si inizia a capire qualcosa, e dopo qualche decina di minuti la storia inizia ad essere più lineare.

Ho apprezzato sin da subito la bella fotografia di questo film: dopo la visione mi sono documentato sul regista e ho scoperto che ora fa il pittore. E si vede.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

Un film: Le crime est notre affaire.

Francia 2008, regia di Pascal Thomas.
UGC Odéon, 09.11.2008, ore 15. Le sale di questo cinema non mi piacciono proprio.

La moglie di un colonnello in pensione si fa assumere come donna delle pulizie in un castello francese per indagare su un omicidio.

Simpatico thriller in chiave di commedia, con un ottimo André Dussolier (anche se io lo preferisco nei ruoli drammatici). C'è anche l'affascinante Chiara Mastroianni nel set.

Si fa guardare piacevolmente.

Voto di Kurtz
: più.

domenica 2 novembre 2008

Un film: Sztuczki

Film polacco, 2007.
Titolo francese: Un conte d'été polonais.

Un ragazzino non si rassegna all'idea di essere stato abbandonato, insieme a madre e sorella, dal padre. Un giorno vede un uomo e si convince che è suo padre: farà di tutto allora per incontrarlo e riportarlo a casa.

Buon film, si guarda volentieri senza pero' raggiungere picchi né in alto né in basso.

Voto di Kurtz: più.

P.S.: molto bella l'attrice, Ewelina Walendziak

Un film: Home.

Francia, Svizzera, Belgio, 2007. Regia di Ursula Meier.
Mk2 Hautefeuille.

Originale l'idea alla base di questo film: una famiglia vive ai bordi di un ramo chiuso di un'autostrada, in perfetto equilibrio familiare. Ad un certo punto, pero', il ramo dell'autostrada viene aperto e cambia qualcosa.

Purtroppo la prima parte del film risente di una certa lentezza e ridondanza, mentre l'ultima, estremamente claustrofobica e morbosa, è molto più interessante.

Titoli di coda su Wild is the wind, di Nina Simone, splendido pezzo che non conoscevo e che ora è la mia canzone preferita del periodo.

Voto di Kurtz: più.

Un film: Tokyo

Film coreano, giapponese e francese ad episodi di: Michel Gondry, Leos Carax, Bong Joon-ho
Ottobre 2008, Mk2 Hautefeuille.

Interior design, di Michel Gondry: deludente e noioso.
Voto di Kurtz: indifferente.

Merde, di Leos Carax: un uomo che comunica in una lingua conosciuta da sole 3 persone in tutto il mondo, vive nelle fogne di Tokyo ed ogni tanto si diverte ad uscire all'aria aperta e seminare il panico nella città. Interessante. Previsto un nuovo episodio del signor Merde, questa volta ambientato a New York.
Voto di Kurtz: più.

Shaking Tokyo: un uomo vive da decenni come un eremita urbano, senza mai uscire da casa. Il più bello dell'intero film.
Voto di Kurtz: più.