mercoledì 30 settembre 2009

Un film: Un prophète


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Malik, 19 anni, arriva in prigione per scontare una pena di 6 anni. Analfabeta, in carcere impara a leggere, a scrivere e ad entrare nel giro della mafia corsa, che domina il carcere con la sua legge.
Nel giro di poco tempo pero' il ragazzo acquista esperienza e si mette in proprio.

Niente di nuovo sotto il sole: ambiente carcerario, storia di malavita, di violenze, di legge del più forte. Nel complesso non è male, ma troppo lungo e le scene oniriche sono bruttine.

Il sistema carcerario francese ne esce a pezzi. Non so se fosse nelle intenzioni del regista far emergere questa realtà, ma di sicuro la descrizione che ne viene fuori è pessima.

Voto di Kurtz: più.

Un film: London River


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Luglio 2005. Una donna inglese si reca a Londra per avere notizie della figlia, che non risponde al telefono da un paio di settimane. Un uomo africano ma che vive in Francia si reca a Londra per avere notizie del figlio, di cui non ha nuove da qualche settimana. Il 7 luglio a Londra ci sono stati i famosi attentati nella metro e nel bus.

Un film molto intimo e delicato. Leggendo la trama pensavo che il regista si soffermasse molto sull'incontro delle due religioni (protestante e musulmana), ma fortunamente non è cosi': il fattore religioso c'è, ma prevale quello umano tra i due protagonisti, cosi' diversi. Gli attori meritano entrambi la lode. Molto belle anche le musiche.

Voto di Kurtz: cuoricino.



domenica 27 settembre 2009

Un film: District 9


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Mk2 Bibliothéque

Nel 1990 una gigantesca astronave aliena si piazza sopra il cielo di Johannesburg: dopo qualche settimana ancora non ne è uscito nessuno. Quando gli umani fanno irruzione scoprono degli alieni in cattivo stato di nutrizione e malati. Questi sono allora sistemati in una zona recintata alla periferia della città, il District 9, dove vengono sfruttati dalla malavita nigeriana e tenuti buoni con del cibo per gatti, di cui sono ghiotti.
Gli alieni vivono e si riproducono, tanto da essere quasi 2 milioni dopo una ventina d'anni. E sono ovviamente un pericolo pubblico per la città, i cui abitanti si lamentano spesso del degrado e della loro pericolosità.
Si decide di spostarli in un nuovo distretto, a 200km dalla città. Comandante dell'operazione è designato il poco brillante Wikus, che durante una perlustrazione nel distretto 9 viene in contatto con uno strano fluido.


Doveva essere dal 1956 che non vedevo un film di fantascienza: nonostante il genere non mi affascini in particolar modo, District 9 mi è piaciuto: ha un buon ritmo, dell'azione e soprattutto tante metafore, alcune facili, sul migrante.

Coincidenza vuole che il fim sia uscito in Francia negli stessi giorni in cui è sgomberato un campo di migranti nella regione del Nord, a Pas de Calais: nel corso degli ultimi anni, infatti, a Pas de Calais, si sono accampate centinaia di immigrati, principalmente afgani, iracheni e africani, che da li'  cercano di raggiungere l'Inghilterra imbarcandosi sui tir che passano nel tunnel della Manica. Qualche giorno fa la giungla, come era chiamato l'accampamento, è stata sgomberata in meno di un'ora, con grande uso delle forze di polizia e grande richiamo mediatico.

Sugli immigrati che cercano di raggiungere l'Inghilterra l'anno scorso il regista francese Philippe Loiret ci ha fatto un bel film, Welcome, che vi consiglio di vedere.
E' stato grazie a Welcome che ho scoperto che in Francia aiutare o semplicemente dare da mangiare ad un immigrato clandestino è reato.

Alla faccia dell'umana pietà.

Voto di Kurtz (sul film): più.

mercoledì 23 settembre 2009

La morte di un'espressione

Per fortuna tra le molte espressioni che diventano di moda in un batter baleno, alcune di esse muoiono altrettanto velocemente.

Da un paio d'anni non si sente più infatti l'odiosa lunga e ridondante espressione 'per non sapere né leggere né scrivere', usata sia allo scritto (ah, quanti post nelle mailing list più disparate iniziavano con 'io, per non sapere né leggere né scrivere...) sia all'orale. Ora è scomparsa, come forse sta scomparendo, con minore fretta pero', il 'piuttosto che'.

Un'altra espressione che si vede e si sente sempre più raramente è 'just my 2 cents', meno antipatica della precedente e perfettamente sostituibile con una più modesta e meno altisonante 'questa la mia opinione'.

Par contre, c'è un avverbio che prende sempre più piede, per il momento solo in tv e nei giornali: 'letteralmente'. Secondo il buon De Mauro letteralmente vuol dire:

1 alla lettera, in senso letterale: interpretare l. un testo
2 senza esagerazione, realmente: ha l. perso la testa

Quando sento alla tv che ad un concerto rock gli spettatori sono letteralmente impazziti, devo credere che i ragazzi sono impazziti realmente e non nel senso figurato del termine, come invece vorrebbe intendere il giornalista?

Ad ogni concerto rock deduco che il numero di pazzi nel suolo italiano aumenti di circa 40-50000 persone. E quello dei giornalisti cretini e dalle espressioni stereotipate?

(per gentile concessione di Teomondo Scrofalo)

domenica 20 settembre 2009

Un film: Fish tank

Link IMDB, Mk2 Bibliothéque, ultimo giorno dell'estate 2009.

Mia, adolescente ribelle di 15 anni, passa le sue giornate in giro nella periferia dove abita, litigando con le coetanee e ballando l'hip hop di nascosto in un appartamento abbandonato.

Secondo film della regista inglese Andrea Arnold: realismo sociale, una giovane e molto brava attrice e una storia ben scritta. Da vedere.

Voto di Kurtz: cuoricino.

martedì 15 settembre 2009

Un film: Goodbye Solo

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Solo è un simpatico e vitale tassista di origini senegalesi. Si imbatte in un taciturno cliente, che gli chiede di portarlo due settimane dopo in cima alla montagna Blowing Rock, per un viaggio di sola andata.

Cosi' e cosi', non mi ha convinto del tutto, forse a causa di un personaggio poco amabile (il vecchio). Qualche momento di lentezza, belli gli ultimi dieci minuti, ma non è il mio stile di cinema.

Voto di Kurtz: indifferente.

Esempio di grande giornalismo.

"Il presidente della Camera ha l'esigenza immediata di trovare una ricollocazione: o di qua o di là. Non gli è permesso di tenere un piede nella maggioranza e uno nell'opposizione. Deve risolversi subito». «E si ricordi che bocciato un lodo Alfano (la legge che congela i processi per le più alte cariche dello Stato ndr.) se ne approva un altro, modificato, e lo si manda immediatamente in vigore. Ricordi anche che delegare i magistrati a far giustizia politica è un rischio. Specialmente se le inchieste giudiziarie si basano su teoremi» «Perchè oggi tocca al premier, domani potrebbe toccare al presidente della Camera. È sufficiente, per dire, ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza Nazionale per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme».

Vittorio Feltri.

Se non ci fosse stata la firma avrei facilmente potuto attribuire l'articolo ad un capobastone della mafia a giudicare dai toni minacciosi ricattatori e intimidatori.

mercoledì 9 settembre 2009

Su questo blog

Qualche settimana fa, durante la più calda estate degli ultimi 70 anni, il buon Riccardo Venturi, uno dei trenta blogger più ricercati d'Italia e da me spesso citato, nel suo efferato blog ha scritto un lungo messaggio che parla del mio blog. E ne parla in termini altamente positivi, altroché, tanto da avermi creato un momento di imbarazzo nel leggere le sue righe.

Mi sono chiesto a lungo se rendere noto ai miei lettori di queste pagine un link al suo post e oggi, alla fine, ho ceduto alla tentazione: d'altra parte, come tutti i grandi uomini, sono molto egocentrico, ed in più mi stanno un po' sulle balle i falsi modesti.

Allora beccatevi questo link e leggetevi per intero il post, ché non puo' che farvi bene.


martedì 8 settembre 2009

Il porco e la stretta di mano.

La foto non ha nulla a che fare con l'influenza porcina. O si?

L'influenza porcina ha avuto per me un vantaggio: rompere con facilità una tradizione che non mi è mai piaciuta.

Da venerdi' scorso ho infatti comunicato ai miei colleghi che non stringo più la mano per motivi igienici quando arrivo in ufficio, come si usa talvolta nelle piccole società in Francia tra uomini (*), e non bacio più le colleghe, come si usa talvolta nelle piccole società in Francia quando almeno una delle due persone è una donna. La povera donna che lavora in una piccola società francese, infatti, spesso quando arriva in ufficio la mattina deve fare il giro di tutti i colleghi e baciare formalmente l'aria attorno alla loro faccia.

Dopo l'annuncio ho sentito dietro di me qualche risolino ironico e qualche battuta alle mie spalle, ma la cosa non mi tocca poi molto. Sono convinto capiranno, e magari qualcuno mi seguirà pure.

D'altra parte, quello del bacio formale è un aspetto della cultura francese che non mi piace: e poi non ho mai apprezzato il contatto fisico formale. Chiedetelo alle mie povere zie quante volte ho rifiutato loro un bacio quand'ero bambino. Quale migliore occasione della grippe A allora per rompere questa tradizione?

A proposito di bambini, questi poveri cristi di bambini francesi sono costretti dai genitori fin dai primi mesi di vita a baciare tutti in occasione degli incontri tra amici e colleghi. Per esempio, se un bambino arriva ad una cena a casa di amici dei genitori, deve fare il giro dei baci. Almeno un bacio per ogni persona incontrata, a volta anche due. Nei loro occhi si legge la rassegnazione e il supplizio, povere creature...

(*) per rubare la battuta al mio amico Andrea, quando entravo in ufficio e stringevo la mano ai colleghi mi sembrava di essere in una puntata dei Soprano.

Aggiornamento: pubblico un simpatico video sul bacio in Francia. Il video è stato segnalato da POC nei commenti di questo post. Prendetevi 4 minuti per guardarlo tutto perché è divertente.

venerdì 4 settembre 2009

Un film: Up

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Un vecchietto stufo delle pressioni delle società immobiliari che vorrebbero impossessarsi della sua amata casa, parte all'avventura in sud America, cercando di realizzare il suo più grande sogno di bambino. Nel partire si porta dietro la casa.

Mi è piaciuto il nuovo cartone della Disney, soprattutto la prima parte, molto poetica - i 15 minuti iniziali sono tanto belli quanto tristi.

Il film contiene le sue belle dosi di morale, pero' sono sottili, discrete e non infastidiscono.

Unici difetti che riesco a trovare sono un'eccesso di azione nella seconda parte, a discapito dei momenti più lirici e riflessivi, e la metafora della casa, un po' pesante.

Voto di Kurtz: cuoricino.

martedì 1 settembre 2009

Un film: Coraline

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Agosto 2009, cinema Mk2 Parnasse. Bel cinema, con sale piccole e raccolte.

Coraline è una bambina di circa 10 anni, appena trasferita con i genitori in una nuova casa. Intenta ad esplorare la nuova abitazione, scopre una porta magica che la porta in un mondo parallelo.

Grande delusione questo film d'animazione. Ho sbadigliato più volte durante la visione, e non perché fossi stanco. A parte Coraline, gli altri personaggi sono piatti, la storia poco interessante e banalmente didascalica.

Voto di Kurtz: meno.

Ristoranti e bar a Parigi: Pizza Hut

Post aggiornato il 1 settembre, ore 22h53.

Nel maggio 2009 un abitante di Parigi si fa consegnare una pizza da Pizza Hut, la famosa catena di pizze a domicilio americana.

Ricevuta la pizza, il tizio si inalbera un po' perché ci trova sopra un topo morto. Lui protesta e la stampa ne fa eco. Ma come è possibile, si chiedono in molti, una pizza con un topo sopra ad un cliente vegetariano?

La settimana scorsa in seguito ad un controllo sanitario quella filiale di Pizza Hut è stata chiusa perché 'infesté de souris' (infestata da topi).

Aggiornamento: leggo solo ora sul sito del Nouvel Obs che a maggio, in seguito alla segnalazione del cliente, il negozio era stato già chiuso per motivi di igiene, ma poi riaperto. Ora invece è chiuso a tempo indeterminato.