domenica 24 giugno 2012

Il valore aggiunto del negozio

In questo periodo ho una fissazione: cambiare cellulare. Come tutti i piccoli borghesi, aspiro al modello più recente e performante sul mercato, ben conscio che nell'uso quotidiano sfruttero' solo il 10% delle prestazioni del nuovo acquisto. Il modello più recente e performante sul mercato è ovviamente il Samsung S3, il cui costo non è indifferente.


In genere ci sono varie soluzioni per possedere l'oggetto del desiderio:

1) rubarlo
2) comprarlo su internet
3) comprarlo in un negozio tradizionale

Essendo di natura poco lesto e astuto, ho deciso di lasciare perdere l'opzione 1), che si confà a persone più sveglie di me. Mi rimane quindi l'acquisto.

Mi sono molto documentato in rete su questo cellulare, ho visto le prove comparative con altri modelli, ho letto i commenti degli utenti. Prima di acquistarlo, pero', mi piacerebbe prenderlo in mano, provare a metterlo in tasca, accenderlo e vedere se mi piace veramente. E' per questo motivo che oggi pomeriggio (*) mi sono recato da Boulanger a Rosny sous Bois, un enorme negozio di elettronica.
Recatomi al reparto telefonia ho chiesto di una persona che si occupasse di telefonia: dopo circa 10mn arriva lemme lemme una tizia con gli occhiali che mi dice che mi puo' vendere l'S3 ma non farmelo vedere né esposto (non ne tengono uno esposto perché i bambini ci giocano e lo scassano oppure perché i ladri lo rubano) e né farmelo vedere in funzione perché non hanno esemplari di test e perché una volta acceso un telefono non possono venderlo come nuovo. Il che mi sembra giusto e corretto nei confronti dei consumatori.
Le ho chiesto pero' anche quale fosse il valore aggiunto di comprare un telefono in negozio piuttosto che su internet, visto che non lo si puo' né vedere né provare: la tizia mi ha risposto che in negozio è possibile fare l'assicurazione, fare gli abbonamenti con i gestori telefonici e poi c'è il servizio post vendita. Sull'assicurazione non posso ribattere perché non me ne sono mai interessato, ritenendola io una cosa da polli; sugli abbonamenti con i gestori telefonici, posso assicurarvi che si possono fare benissimo su internet e sul servizio post vendita delle grandi catene ho seri dubbi, sopratutto dopo aver visto una puntata della trasmissione Envoyé spécial dedicata a questo argomento.
Non ho potuto vedere com'è 'sto telefono, neanche esteticamente: non ho potuto accertarmi se è più bello in bianco o in blu. Non ho potuto constatare se le sue dimensioni sono esagerate, se in tasca dà fastidio o altro. La visita al negozio è stata completamente inutile.

Per concludere: comprare il telefono su internet mi costa 600€, in negozio 649€. Vantaggi del negozio rispetto all'acquisto su internet dal mio punto di vista: nessuno. Indovinate dove comprero' il telefono?
Viva internet, e che i negozi che non apportano nessun valore aggiunto al cliente chiudano tutti. E che al loro posto ci piantino 4 alberi.

(*) Qualcuno si starà chiedendo come sia possibile sprecare una domenica pomeriggio in piena estate in un negozio di elettronica piuttosto che stare buttati su un parco a leggere un libro e bere una birra. La risposta sta nel tempo, in questo 24 giugno 2012 parigino: 14 gradi, cielo grigio, pioggerellina costante.

martedì 19 giugno 2012

La virgola dopo il perché in una frase interrogativa

Dialogo 1:
- Allora ci vediamo lunedi'.
- Perché domani non vieni al cinema con noi?
- Perché non mi interessa il film.

Dialogo 2:
- Allora ci vediamo lunedi'.
- Perché, domani non vieni al cinema con noi?
- No, non penso.

Ecco come una semplice virgola dopo il perché può cambiare il senso di una domanda. Eppure molti la dimenticano questa benedetta virgola e quando scrivono invece di fare la domanda del dialogo 2 fanno la domanda del dialogo 1.

Antipatici.




giovedì 7 giugno 2012

Un film: De rouille et d'os

Regia di Jacques Audiard



Ali e Sam, padre e figlio, poveri in canna e senza una dimora, si trasferiscono dal nord al sud della Francia, ospiti dalla sorella di Ali. Qui lui trova un lavoro come buttafuori in una discoteca, dove incontra la bella Stéphanie. Dopo un po' di tempo questa ha un brutto incidente sul lavoro e rimane senza gambe. Le loro vite si incrociano e continuano.



Con una storia simile Audiard, già regista de Un prophète, è riuscito a non farne un mélo, e già non è poco. Anzi, il regista mantiene le distanze dai personaggi e dalla storia, probabilmente per far emergere altri aspetti della realtà che descrive (gli esclusi, vuoi per ragioni economiche/sociali vuoi per un handicap fisico) e ci riesce benissimo. L'attore principale Matthias Schoenaerts, già visto nell'eccezionale Bullhead, conferma la sua grande presenza scenica e bravura.

C'è una scena meravigliosa: Stéphanie ritorna dalle sue amate orche e ne guarda una da dietro il vetro. 

Voto di Kurtz: cuoricino.

Un film: Prometeus

Regia di Ridley Scott



2093: un'équipe di esseri umani si reca in un pianeta lontano per scoprire chi ci ha creati e perché. Il pianeta non è poi cosi' ospitale.

Il film pone mille domande ma non fornisce nessuna risposta: non che mi aspettassi di scoprire l'origine dell'uomo da un'opera di Ridley Scott, pero' non è neanche bello fare un film di questo tipo che preannuncia altri seguiti.
L'ambientazione non è malaccio (le immagini del pianeta inospitale sono molto belle), ma per il resto da bocciare: in particolare, i personaggi sono bidimensionali e la storia volutamente confusa.

Poi vabbè, non ci soffermiamo sulle incoerenze che fanno ridere: nel film si vede una macchina capace di fare qualsiasi tipo di operazione sul corpo umano (compreso un parto cesareo) senza alcun intervento manuale. Pero' a distanza di qualche minuto si vedono gli umani che si difendono....con un lanciafiamme! Nel 2093 non c'è niente di più sofisticato di un lanciafiamme per la difesa personale?

Voto di Kurtz: meno.