martedì 15 luglio 2008

Amsterdam, 11-14 luglio 2008

(Il famoso dipinto di Rembrandt, Nightwatch - La ronda di notte in italiano - esposto al museo nazionale di Amsterdam. Il dipinto è imperdibile per chi ama Greenaway, che su questo dipinto ci ha fatto un film. Tra l'altro il buon Greenaway ha spesso tratto ispirazione dai pittori olandesi, vedi Frans Hals).


Quando in una città vedi molti handicappati (mi si perdoni, ma mi sento ridicolo ad usare l'espressione politicamente corretto diversamente abile) in giro per le strade e nei musei, con molte probabilità sei in una città civile, come Amsterdam: perché un handicappato puo' andare in giro solo se i marciapiedi sono provvisti di scivoli, se i musei hanno gli ascensori e se la gente non parcheggia le auto sul marciapiede ostruendo il passaggio. E tutto questo è civiltà.

Scendendo dal treno che viene dalla Francia la prima cosa che mi ha colpito di questa città è la qualità dell'aria: niente a che vedere con Parigi (ovviamente, ma sono due realtà che non è neanche corretto paragonare: l'una ha un'area urbana di 1.5 milioni di abitanti, l'altra di 11 milioni), ma anche con città più piccole a me conosciute, per esempio Bologna che ha la metà degli abitanti di Amsterdam ma un'aria orribile. Hai quindi l'impressione, appena sceso dal treno, di non respirare fumi tossici: ed infatti puoi stare in giro tutto il giorno ad Amsterdam senza sentirti sporco dentro e fuori come capita nelle nostre città.

Biciclette.
Le bici sono davvero tantissime.


Gli olandesi hanno resistito alla stupida moda della mountain bike (che ho anch'io) e delle bici sportive perché sanno che per la città non c'è di più comodo di una bici da città, la classica bici olandese, che avevano i nostri genitori.

Posizione della schiena ritta, manubrio comodo; le bici di Amsterdam non hanno rapporti o ne hanno al massimo 3, pero' vanno benissimo e i rapporti sono tali che con una pedalata fai poco meno di 500km.

Le piste ciclabili e il rispetto per le bici non sono una leggenda metropolitana, ma una realtà da cui dovremmo prendere spunto: la bici è la padrona della città, lo percepisci subito, il mezzo di trasporto usato da tutti, giovani e non giovani.

Il traffico auto è veramente ridotto al minimo, e anche nelle zone non chiuse al traffico, non è mai fastidioso: insomma, passeggiando in città non hai quel rumore di sottofondo continuo dovuto alle auto, ai camion e scooter che caratterizza molte altre città.

Le bici sono tutte in ottimo stato, quasi tutte hanno le luci funzionanti di sera e puoi addirittura non legarle ad un palo per tutta una notte. Vi immaginate cosa rimarrebbe di una bici non legata ad un palo a Parigi o a Roma? Per non parlare di Bologna, dove ti rubano le ruote mentre ci sei ancora sopra e stai parcheggiando.

Tra l'altro, quando lasci la bici parcheggiata non hai bisogno di portarti la sella appresso o legare la bici con due catenacci al palo, uno per il telaio e ruota dietro e l'altro per la ruota davanti come capita nelle nostre città.

Cibo.
Non avevo alcuna aspettativa da questa città riguardo il cibo, ed invece ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. Abbiamo seguito in parte la Guide du Routard (se andate in vacanza con uno o una francese non avete altra scelta, ed in effetti devo riconoscere che è una buona guida) e tutti gli indirizzi consigliati sono stati di ottimo livello.

Quando non abbiamo seguito la guida siamo andati a caso, fermandoci dove ci sentivamo più ispirati: non abbiamo mai mangiato male. In particolare ho apprezzato il fatto che si usa molto l'olio di oliva (cosa che purtroppo non avviene in Francia dove il sano e semplice olio è sostituito da salse e salsine di varia natura e bontà), e che le verdure siano fresche e saporite: sembra di mangiare verdura e non plastica colorata.

Le croquettes, una delle tipiche pietanze di Amsterdam, sono fenomenali.

Per quanto possano servire i confronti con altre città senza avere un'idea del costo della vita in generale e degli stipendi, Amsterdam per mangiare mi è parsa un po' più cara di Parigi, pero' la qualità non ha niente a che vedere.

Bere invece costa molto meno: puoi prendere una birra piccola per due euro, mentre a Parigi per meno di 3.5-4€ non ce la fai. Se chiedi un succo di arancia ad Amsterdam ti danno il succo di arancia appena spremuta, non la bottiglietta industriale con 25% di succo di arancia. Il tutto per 2€, contro i 4€-4.5€ per una bottiglietta a Parigi.

I dolci e il pane pure sono molto buoni e non cari: mi sembra sia molto forte, per quanto riguarda la pasticceria, l'influenza francese.

In fondo all'articolo qualche commento e informazioni sui posti dove abbiamo mangiato.

Venendo da Parigi, pero', risalta la gentilezza delle persone.
E' al limite dell'incredibile: per la strada quando devi attraversare le auto si fermano sulle strisce di loro spontanea volontà anche se non ti piazzi in mezzo alla carreggiata come sei costretto a fare nelle nostre città. La gente è spesso sorridente: mi è capitato più volte di incrociare lo sguardo degli/delle olandesi e di ricevere un sorriso, cosi', per gentilezza.

Nei locali, neanche a parlarne: tutti, ma dico tutti i camerieri che abbiamo incontrato, parlano almeno l'inglese, oltre l'olandese, e molti di loro parlano il francese (un petit peu, dicono, ma in realtà parlano meglio di me) e anche il tedesco. Il pasticciere di ieri - è vero che è una delle rinomate pasticcerie della città - parlava 4 lingue.

Il personale che serve nei locali, oltre ad essere poliglotta, è estremamente gentile: non ti prendono in giro se il tuo inglese è claudicante, anzi fanno di tutto per cercare di capirti e di farti capire. Insomma, non hai quella sensazione di essere un idiota che hai a Parigi quando non parli il francese.

Scooter.
La cosa che meno mi è piaciuta di Amsterdam sono gli scooter nelle piste ciclabili: non molti a dire il vero, pero' ci è capitato di vedere qualche imbecille con lo scooter che invadeva le piste per le bici.
Cosa positiva degli scooter di Amsterdam, pero', è il fatto che scooter e motorini non sono truccati, quindi al loro passaggio non respiri quell'aria fetida di olio bruciato tipica degli scooter che si aggirano a Parigi e periferia, oltre a non produrre quel rumore fastidioso che si sente a centinaia di metri di distanza. A proposito, per questo tipo di infrazione del codice della strada, io reintrodurrei le torture corporali.

Ho notato che molti scooteristi non portano il casco: probabilmente non è obbligatorio per i maggiorenni. E se fosse il libero arbitrio il futuro dell'Europa e non la repressione?

Proprio in questi giorni è entrata in vigore la legge no fumo nei locali di Amsterdam, pero' nei coffee shop ci si puo' fare le canne: non so se sia legale o semplicemente tollerato, pero' è cosi'.

Quartiere rosso.
Triste, triste e squallido. Niente di interessante, neanche lo spettacolo pietoso delle ragazze in vetrina.

Mezzi pubblici.
La città è molto piccola, quindi non abbiamo avuto l'esigenza di prendere i mezzi pubblici, tranne l'ultimo giorno per non soccombere sotto il peso dei bagagli dal'hotel alla hotel. La città mi è sembrata molto ben servita dalla rete dei tram, che sono veloci e puliti.

Cosa mi ha deluso.
La casa di Anna Frank: non l'ho trovata particolarmente interessante, e la fila che spesso di accumula alla cassa (noi abbiamo fatto un'ora e mezza di sabato pomeriggio) non viene ricompensata dalla visita.

Molto interessanti invece i musei di Van Gogh e quello nazionale, di cui ora mi sfugge il nome, dove sono esposte molte opere di Rembrandt, Veermer, Hals e altri.

Conclusioni.
Fine delle mie conclusioni da turista che ha visitato Amsterdam per 3 giorni: mi piacerebbe parlare con qualcuno del luogo per sapere se l'olandese medio è costretto a fare decine di km al giorno per andare al lavoro, se il problema del caro vita è una delle preoccupazioni principali anche li', se a viverla la città si incontrano dei problemi che all'occhio del turista non si palesano, e cosi' via. Perché si sa, il centro delle capitali è sempre bello (qualcuno di più, qualcuno di meno) pero' poi bisogna vedere chi puo' abitare in centro e come.

Agli occhi del turista Amsterdam sembra una città molto vivibile, dove gli olandesi si godono la vita, passeggiando lungo i canali in barca o semplicemente vivendo la città con molta tranquillità.

Un ragazzo antropologo che ho conosciuto l'anno scorso mi ha detto che per valutare la felicità di un popolo, o degli abitanti di una città, bisogna guardare l'espressione di chi nella città ci vive e si sposta: quindi la faccia delle persone che serve nei bar, nei negozi, o dei passeggeri dei mezzi pubblici nelle ore di punta. Se questo criterio è vero, mi pare che gli abitanti di Amsterdam siano felici.

(Nella foto: abitanti di Amsterdam si godono l'estate)

Le altre foto di Amsterdam sono qui

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Indirizzi testati personalmente.
Oceandali.nl: un buon posto dove mangiare senza spendere troppo. Abbiamo preso dell'ottima carne con verdure (piatti abbondanti) per circa 9-10€. Sul sito internet maggiori informazioni.
Si trova in una delle isolette dietro la stazione centrale, non ricordo pero' quale.

Taverne Claes Claesz, Egelantiersstraat 24-26: ottimo ristorante dai prezzi accessibili. Un paio di piatti, delle birre, acqua e dolce per 30€ ciascuno o poco più. Atmosfera raffinata e ottima fondue di formaggio olandese.

Hotel De Filosoof: hotel dove abbiamo pernottato. Buona posizione, accanto al parco Vondelpark, in una traversa della grande strada Overtoom, nella zona dei musei (5-10mn a piedi). Avevamo la stanza 27, particolarmente silenziosa. Grazie ad un'offerta trovata sul sito, abbiamo pagato 50€ a persona, colazione esclusa. Un buon hotel, lo consiglierei.

Patisserie la Pompadour, Huidenstraat 12: semplicemente eccellente questa pasticceria!

Van Dobben, Korte Reguliersdwarsstraat 5-9: ottime croquettes per prezzi modici e broodjes a volontà (sorta di piccoli panini con vari tipo di conpanatico: consigliato il formaggio olandese).

Patisserie Holtkamp, Vijzelgracht 15: l'altro posto dove mangiare delle ottime croquettes, alla carne o al formaggio.

DutchBikeAmsterdam: per affittare bici. Hanno vari punti in tutta la città: le bici sono in ottimo stato. Circa 10€ per 24 ore, ma, se non ricordo male, il prezzo scende se si prende per più giorni.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Condivido tutto. In sintesi hai la sensazione che ogni cosa sia organizzata per favorirti. Qualsiasi cosa desideri, la trovi, facilitato oltretutto dalle piccole dimensioni di A'dam. La gente è elegantemente semplice, manca l'ostentazione, l'atmosfera sa molto di familiarità. Vige il gusto per il piccolo, il particolare.
Unico neo degli efficientissimi trasporti: un po' cari. Se c'è trasgressività, questa è praticata con discrezione. Niente schiamazzi o simili. Unico mio rimpianto, non aver capito come si realizzano le favolose crocchette a forma di sigaro. Deliziose dappertutto.