domenica 16 dicembre 2012

Un film: Populaire

Regia di Regis Roinsard



Fine anni '50. Rose, sulla ventina, ha il futuro segnato: sposare il figlio del meccanico del paese normanno dove vive. Lei si rifiuta e va a vivere in città, dove diventa segretaria per un assicuratore: come segretaria non è tanto sveglia, ma ha la capacità di scrivere a macchina molto velocemente. L'assicuratore la spinge ad allenarsi per vincere i campionati di dattilografia.

Storia banale, leggera e prevedibile. Buona ricostruzione estetica del periodo, ma nulla di più: la condizione della donna, la cui massima aspirazione a cui tempi era diventare segretaria per un uomo, è solo abbozzata, mentre tutto il resto del film si concentra sulle competizioni.

Voto di Kurtz: indifferente.

1 commento:

Anonimo ha detto...

non hai capito una cippa. non ti conosco, ma posso dirti di abbandonare da oggi ogni tua velleità di analisi cinematografica, mi dispiace ma è così. Populaire profuma di boom degli anni '50, una tensione crescente, della piccola ragazza della provincia che conquista la capitale eppoi il mondo!. Un'epicità di un ottimismo che non si vedeva dai tempi di rocky o maciste contro frankestein junior. Durante i match la macchina da presa rotea attorno alla macchina da scrivere della protagonista in sequenze da brividi, al posto dei proiettili al rallentatore di matrix, di ivan drago che ci minaccia "ti spiezzo in 2!", di myiagi che ci obbliga a spalmare la cera su vecchie pontiac, abbiamo il ticchettio incessante delle battute, il tintinnio del caricamento del nuovo foglio, le grimaces di sforzo delle concorrenti... AHhhhhhh, mi mancano i sensi al solo ripensarci.
che una sindrome di stendhal ti pigli al prossimo cinepanettone dei vanzina, colonnello Kurtz!