sabato 10 maggio 2008

Un film: Be kind rewind.

USA, 2008, regia di Michel Gondry. Visto in una luminosa sera di maggio 2008 al cinema Hautefeuille.

Dallo stesso regista di Eternal sunshine of a spotless mind (orribilmente tradotto in italiano in Se mi lasci ti cancello), probabilmente uno tra i film più interessanti dell'ultimo decennio, un nuovo simpatico e intelligente film.

L'idea alla base è semplice: un ragazzo che gestisce temporaneamente una videoteca (si', si', proprio una videoteca ai tempi del dvd) a causa di una smagnetizzazione generale, perde il contenuto di tutte le sue vhs. Per non deludere i clienti, pensa bene con un suo amico, di rigirare i film più richiesti 'alla buona', con pochi mezzi. Alcune cose sono davvero divertenti (il remake di Ghostbusters per esempio), altre meno riuscite.

Il finale ha qualcosa di poetico e lascia trasparire l'amore per il cinema di Gondry (che ho scoperto da poco essere francese) per il cinema.

Voto di Kurtz: cuoricino.

Un film: The yards.

2000, regia di James Gray.
Grand Action, un sabato pomeriggio, alle 14. Arrivato appena in tempo per la proiezione perché avevo sbagliato cinema.

La struttura narrativa di questo sarà ripresa in We own the night: due uomini giovani (stessi attori di We won the night), una donna (qui Charlize Theron, li' Eva Mendes), la corruzione, l'azione.

Anche questo film di Gray mi ha parecchio appasionato e coinvolto. Mi piace il suo stile, il modo di far recitare i suoi personaggi, gli ambienti e i personaggi corrotti che descrive.

Ora mi resta da vedere Little Odessa.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

Un film: In memoria di me.

2006, regia di Saverio Costanzo.
Paris, cinema Arlequin, bel cinema in Rue de Rennes. Un sabato sera; forse era meglio fare altro.

Veramente noiosa e senza interesse questa pellicola. Il film è ambientato in un convento veneziano, pochissime le scene in esterni; pochi dialoghi, molto giocato sugli sguardi. A me non ha convinto per nulla, forse perché l'argomento (la religione) mi interessa molto poco, soprattutto al cinema.

Voto di Kurtz: meno.

lunedì 5 maggio 2008

Un film: Le seigneur de la mer.

Titolo originale: Sharkwater.
2007, Rob Stewart.
Aprile 2008, Parigi: non ricordo più dove l'ho visto.


Non è male questo documentario, che ci fa capire come il più terribile predatore dei mari, lo squalo, sia in realtà una delle tante vittime dell'ingordigia umana. Ogni anno sono infatti uccisi milioni di squali in tutto il mondo, soprattutto per le proprietà miracolose delle sue pinne. Secondo il documentario, il commercio delle pinne di squalo fa girare più soldi del commercio della droga. Sarà, ma io ho qualche dubbio....

Secondo l'autore, la riduzione degli squali nelle acque del mondo, porterà presto a disastrosi effetti ecologici, essendo lo squalo al vertice della catena alimentare marina: la sua riduzione, o addirittura scomparsa, porterebbe al proliferare di alcuni pesci che si nutrono di alghe e piante marine: le alghe e le piante hanno il nobile scopo di assorbire la CO2 prodotta dall'inquinamento umano. La riduzione degli squali porterebbe indirittamente ad un aumento di CO2 nell'atmosfera.

Il documentario è interessante, ma ha un grande difetto: troppo incentrato sulla figura e sulle gesta (a fianco di un gruppo di militanti di Greenpeace) dell'autore, un giovane fighetto biondo evidentemente narcisista.

Curiosità: il regista dice di odiare Spielberg perché ha contribuito, con la sua serie di film sugli squali, al mito dello squalo assassino. In realtà, il documentario chiarisce che le morti per squalo ogni anno sono dell'ordine di poche unità (circa 5), niente a che vedere con le morti che causano altri animali, quali gli alligatori e gli elefanti. Il regista di fa riprendere mentre accarezza uno squalo e ci gioca, senza alcun tipo di protezione.

Bello, cio' non toglie che io uno squalo come animale di compagnia non lo vorrei mai.

Voto di Kurtz: più.

Bere molto.

Su TG3 Leonardo, TG scientifico di RaiTre che mi piace molto, hanno detto un paio di settimane fa che sembra essere una cazzata immane la leggenda metropolitana secondo cui bisogna bere almeno 1.5, 2 litri di acqua al giorno: la leggenda nacque 200 anni fa quando un tizio, non ricordo chi, disse che bisognava bere due litri di acqua al giorno perché il chirurgo del re di Prussia beveva 2 litri di acqua al giorno e stava benissimo a 80 anni. Pensa te....

In particolare si diceva che in condizioni di buona salute, l'uomo non ha bisogno di bere se non ha lo stimolo, per lo meno in condizioni climatiche non estreme; cosa che io ho sempre pensato.

Perché continuano a rompere le palle dicendo che devi bere molto? Hai la
diarrea? Devi bere molto. Sei stitico? Devi bere molto. Hai l'emicrania? Bevi molto. Hai la cellulite? Bevi molto. Bevi poco? Bevi molto.

Il tutto anche se non ne abbiamo voglia o necessità.

Avete mai provato a bere quando avete la diarrea e non ne avete alcuna voglia? Un disastro immane!! L'organismo si ribella e sembra dirti: "pirlone, perché mi dai da bere se io non ti comunico questa necessità?".

E poi, mi sono sempre chiesto: visto che la frutta e verdura contengono anche il 90% di acqua e più, uno che mangia molta frutta e verdura non dovrebbe avere bisogno di bere meno rispetto ad uno che non ne mangia? E invece niente: bere 2 litri di acqua al giorno, anche se ti abbuffi di frutta e verdura.

D'altra parte, se sappiamo tutti che il corpo umano è una macchina perfetta, perché allora non dovrebbe essere cosi' perfetta da dirci quando ha bisogno di acqua (parlo ovviamente di un organismo sano)?

Forse dovremmo ascoltare di più il nostro corpo e meno i messaggi pubblicitari.



L'elettronica applicata ai cessi.

A me l'elettronica piace. C'è tuttavia un settore dove ritengo non bisognerebbe mai
applicarla: quella dei cessi.

(Fonte della foto: http://prisonbreak24.forumup.com/about1335-0-asc-0-prisonbreak24.html)

A Linate ci sono i bagni con il sensore elettronico per lo scarico dell'acqua: non so quale sia il principio di funzionamento, so solo che teoricamente dovrebbero scaricare l'acqua quando l'essere umano ha finito le sue funzioni fisiologiche o subito prima che vada via.

Ieri c'erano almeno 2 water che continuavano a scaricare acqua continuamente, anche se nel bagno non c'era nessuno.

Perché questo spreco di acqua, quando da tutte le parti ci sentiamo dire che quella dell'acqua sarà la prima causa di tutte le guerre tra qualche decennio? A che serve il sensore elettronico in questo caso? Troppa fatica tirare l'acqua manualmente dopo aver fatto le proprie cose? Quanti litri di acqua vengono sprecati da un water che 24 ore su 24 scarica acqua? E la riparazione di un cesso che perde acqua, se la fa una ditta esterna, dopo quanti giorni viene fatta?

Sicuramente i motivi che hanno indotto ad installare dei cessi con sensore sono:

1. Il fatto di trovare il bagno sempre pulito: con lo scarico automatico, infatti, il bagno dovrebbe essere pulito anche quello che mi precede è maleducato e non ha l'abitudine di tirare l'acqua.

2. Motivi igienici: uno evita di toccare il pulsante di scarico.

Nobili motivi, pero' evidentemente queste apparecchiature hanno bisogno di manutenzione, altrimenti danno solo fastidi.

Poi sono andato a lavarmi le mani e c'erano i lavandini con il sensore elettronico che attivava l'acqua: un lavandino non funzionava anche se passavi la mano più volte di seguito, quello a fianco continuava ad emettere acqua all'infinito...

Un saluto a Romano Prodi.

A me per Romano Prodi un po' dispiace, anche se ne ammiro la discrezione e la dignità nell'uscire di scena, senza urlare al complotto o altro.

Di certo governare con una maggioranza irrisoria come la sua non è stato facile, di certo ha fatto alcuni errori durante il suo governo, pero' ho avuto l'impressione che ad un certo punto sia stato visto dalla sinistra come un pesante fardello da cui liberarsi e un uomo da cui prendere le distanze al più presto. Io penso che avrebbe meritato un maggiore rispetto.

Ciao Romano.