Titolo francese: Les révoltés de l'ile du Diable.
All'inizio del secolo in un'isolata isola della Norvegia ha sede un istituto penitenziario cattolico per delinqueti minorenni. La disciplina è rigida, basata sulle punizioni corporali, l'umiliazione e anche degli abusi.
Un bel giorno arriva un nuovo detenuto, un giovane accusato di omicidio. L'ambiente cambia radicalmente.
C'è tutto quello che mi piace in un film: una bella storia, la rivolta contro l'ordine costituito e la repressione, l'ambientazione nordica (in realtà il film è stato girato in un'isola estone), una regia forte e decisa e alcuni momenti di grande poesia.
Il film più bello del 2011 insieme a Essential Killing e The artist.
Voto di Kurtz: doppio cuoricino.
4 commenti:
Praticamente Brubaker.
Che belli i due sassetti.
Non lo conosco Brubaker. E' un bel film?
I due sassetti vengono dal viaggio islandese :-)
Brubaker è bel-lis-si-mo! E' tanto che non lo vedo, non so se è invecchiato bene, però prendi la tua descrizione, mettila in america e al posto di "nuovo detenuto" metti "nuovo direttore che all'inizio si spaccia per un nuovo detenuto."
tralasciamo l'off-topic riferito a brubaker, pellicola dove il solito inespressivo redford dà sfoggio del suo puerile spirito democratico, stesso spirito dal quale in futuro si sarebbegenerato il sundance festival, fiera ipocrita del falso cinema indipendente USA, ma i tempi erano ancora immaturi. una bella "stangata" per gli amanti del cinema, sto brubaker. ma ecco, dicevo, dimentichiamo questo Celentano d'oltreoceano e focalizziamoci sui Rivoltosi. Quello che voglio dire, senza offesa, è che la recensione di Kurtz è un'inutile perdita di tempo, nelle sale c'è Donoma, e Donoma annienta tutto il resto. che senso ha parlare d'altro? Sindrome di stendhal, anzi doppia sindrome e salto mortale all'indietro per Donoma
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