domenica 15 settembre 2013

Easyjet, il volo annullato e Franz Kafka. Parte II

Nel novembre 2010 ho scritto questo post in cui narravo le mie vicissitudini kafkiane con EasyJet a causa di un volo ritardato di 12 ore.

In sintesi, ecco era successo a me e alla Francese, in partenza nel novembre 2010 da Milano verso Parigi:

  1. Dopo aver passato i controlli di sicurezza, e pochi minuti prima dell'imbarco, EasyJet annuncia che il volo è annullato e che non partirà.
    EasyJet ci fornisce l'hotel per la notte. Il giorno dopo, di buon'ora, partiamo per Parigi, su un altro volo EasyJet, ovviamente a spese di EasyJet, come prevedono i regolamenti europei. Con i disagi del caso: svegliarsi presto la mattina, arrivare tardi al lavoro.
  2. Tornati a Parigi contatto il servizio assistenza EasyJet Francia chiedendo la compensazione pecunaria prevista in questi casi, 500€ (250€ x 2). Il ragazzo che segue il mio dossier ci scrive fin da subito che abbiamo diritto alla compensazione e ci chiede coordinate bancarie e documenti vari per procedere con l'accredito, dicendo che entro 5-10 giorni avremmo avuto l'accredito della cifra.
  3. Dopo 15 giorni l'accredito ancora non si vede: contatto il servizio clienti di EasyJet Francia e la risposta è che non abbiamo diritto alla compensazione, senza spiegarci il motivo.
  4. Io, imbestialito per questo dietro-front e la mancanza di spiegazioni, scrivo all'ENAC sottoponendo il mio caso.
  5. Dopo circa 10 mesi, settembre 2010, mi scrive l'ENAC per sapere se ho avuto il rimborso. Io rispondo di no e poi non ho avuto più notizie...
...fino a settembre 2013. Tramite e-mail mi contatta EasyJet Italia dicendo che la Francese ed io, alla luce di una pronuncia della Corte di Giustizia Europea relativa ai casi C-402/07 Sturgeon v Condor e C-432/07 Bock v Air France, abbiamo diritto alla compensazione di 500€.

Con la gentile signora (o signorina) G del servizio clienti di EasyJet Italia portiamo avanti la pratica e finalmente ieri abbiamo avuto l'accredito di 500€ sul nostro conto! Non male, soprattutto perché ormai erano soldi su cui avevamo messo una pietra sopra.

Dunque, la signora G ha preso la briga di spiegarmi cosa è successo ai tempi, nel novembre 2010.

  1. Secondo la legislazione del 2010, la Francese ed io non avevamo diritto al rimborso, in quanto il nostro volo non era stato annullato ma ritardato (di circa 12 ore). A quei tempi c'era distinzione tra annullamento di un volo e ritardo, anche se per il passeggero i disagi sono gli stessi.
  2. Il ragazzo di EasyJet Francia che ha seguito la nostra pratica si è quindi sbagliato quando ci ha assicurato che avevamo diritto alla compensazione. Lui ha portato avanti la pratica, ma al momento del pagamento EasyJet ha annullato il pagamento.
  3. EasyJet Francia, a questo punto, invece di scusarsi e spiegarci i motivi per cui la nostra compensazione non ci era dovuta, non ha dato nessuna spiegazione. Sinceramente avrei benissimo capito: un impiegato si sbaglia, la compagnia si scusa con il cliente fornendo delle spiegazioni: in tal caso non mi sarei arrabbiato, avrei capito e sicuramente non avrei scritto all'ENAC, infuriato. Semplicemente ci avrei messo una pietra sopra.
  4. Tra il 2010 ed ora c'è stata una sentenza della Corte Europea che stabilisce che il passeggero ha diritto alla compensazione anche in caso di ritardo, e non solo di annullamento del volo. Alla luce di questo, EasyJet ha riesaminato il mio caso e ha portato avanti con efficacia la pratica del rimborso.
E questo è quanto. Ringrazio EasyJet Italia nella persona della signora G per essere stata efficace ed avermi spiegato finalmente cosa è sucesso nel 2010, quando la compensazione ci fu è stata promessa e poi negata nel giro di 10 giorni senza spiegazioni.

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