domenica 4 gennaio 2009

Fine settimana a Bruges: un disastro.

Premesse necessarie che sicuramente hanno influenzato in negativo l'esperienza mia e di Caroline a Bruges:

- Bruges è una cittadina di 110 mila abitanti. Il centro è piccolo, quindi, a meno che non si sia fortemente appassionati di arte, una giornata basta per visitarla. Caroline ed io, al contrario, avevamo previsto un week end lungo, di ben 4 giorni.

- La Francese è stata molto male durante la vacanza.

- Il week end in questione era quello dei saldi.

- Il fatto che si parli di Bruges come della Venezia del nord e che ogni tanto sia accostata anche ad Amsterdam, città che abbiamo adorato, sicuramente ha spinto molto in alto le nostre aspettative.


- I giorni trascorsi nella cittadina belga sono stati molto freddi (i canali erano tutti ghiacciati) e questo di certa non aiuta ad apprezzare un posto, a meno che tu non sia un orso polare.

Di seguito qualche pensiero sparso sul fine settimana appena trascorso.

La cosa che più ci ha colpito in negativo è sicuramente la gente. Nei bar, ristoranti e negozi il personale è scortese e scontroso. Mi sono lamentato spesso della maleducazione dei commessi parigini, ma il livello di educazione e professionalità di quelli bruggesi è più basso. Quando entri in un locale molte volte non ti salutano e né ti accolgono assegnandoti un tavolo: devi essere tu a salutare per primo e cercarli per chiedere una sistemazione.

Quando ti parlano, inoltre, spesso non ti guardano negli occhi e continuano a fare altro. I toni sono in generale molto duri e i sorrisi inesistenti. Anche all'uscita del locale capita che non ti salutino, a meno che non sia tu a cercarli con gli occhi e tirargli fuori una qualsiasi espressione di congedo.

I ristoranti-bar non espongono sempre il prezzo del cibo o delle bevande: ti puo' quindi capitare di entrare in un ristorante senza sapere in anticipo quanto spenderai. Forse sono abituato troppo bene a Parigi, dove tutti i bar hanno i prezzi esposti fuori, anche delle cose più elementari come il caffè. In un bar ci è addirittura capitato che non fosse a disposizione del cliente il listino con i prezzi delle bevande. Tradotto: ordini qualcosa, per esempio un succo di frutta, senza sapere quanto ti costa.

Trovo questo insopportabile. Anche al sud Italia è cosi', ma essendo io del sud Italia riesco ad avere un'idea dei prezzi, per cui la cosa mi dà meno fastidio.

Prezzi dei ristoranti: a meno di non andare nei locali super turistici che propongono piatti tipici belgi come le le lasagne o le penne agli scampi, i ristoranti ci sono sembrati molto cari.

I piatti di carne, anche i più semplici, partono dai 22-25€, cosi' come quelli di pesce. Non siamo riusciti a vedere l'entrecôte a meno di 22€. Giusto per avere un'idea, a Parigi riesci a mangiarla con 13-14€.

La birra, al contrario, costa molto poco.

Avendo fatto un solo ristorante, il mio giudizio sulla qualità del cibo non ha alcun valore statistico, pero' posso dire che la qualità mi è parsa scadente.

Non sorvolo sul fatto che se all'ora di pranzo ti viene di voglia di prendere qualcosa da bere senza mangiare è impossibile perché tutti i ristoranti bar a quell'ora accettano solo chi si siede per pranzare.

Ho avuto l'impressione in generale che i bruggesi siano persone molto introverse, chiusi in sé stessi e rudi. Lo vedi dalle espressioni di chi cammina per strada, dai rapporti che hanno i colleghi nei momenti di pausa, nel modo di rivolgersi alle persone.

Per esempio, il bed and breakfast di Marie Rose Debruyne, dove abbiamo pernottato: i gestori erano gentili, ma non più di tanto. Da chi gestisce un b&b io mi aspetto un'accoglienza calda, delle persone che fin dal primo giorno mi facciano una panoramica della città, consigliandoci i posti da vedere, le chiese da visitare, i ristoranti dove mangiare. Niente di tutto questo: sarebbe ingiusto dire che i Ronny & Marie, i gestori, non sono stati cordiali, ma il rapporto somigliava più a quello tra il personale di un hotel con i clienti che a quello tra il proprietario di un b&b e un ospite.

Altri due piccoli commenti sul b&b: eravamo in una stanza al secondo piano, molto luminosa, silenziosa e pulita. La colazione è abbondante e di buona qualità. La nostra stanza era molto particolare, un mix riuscito di moderno (acciaio) e classico (legno). Tutta la casa è particolare, dall'entrata alla sala della colazione, per finire con il tetto. L'architetto è il marito (compagno?) di Marie Rose.

La città: non ci ha affascinato. I canali non hanno charme né sono belli, il centro ha molte vie aperte alla circolazione e sono quindi rumorose. A parte qualche negozio di cioccolata e di articoli di pizzo (per cui Bruges sarebbe famosa) i negozi del centro sono quelli che si trovano in tutte le città: H&M, C&A, Zara, Massimo Dutti, Etam e cosi' discorrendo. Si aggiunga che ieri iniziavano i saldi, per cui il centro era invaso da turisti ed indigeni alla ricerca dell'affare.

I negozi chiudono molto presto, alle 18 o alle 18.30: venerdi' per cercare una maglietta di cui avevo bisogno ho faticato non poco.

Per concludere, la descrizione della scena vissuta sabato, qualche ora prima di partire, in un ristorante bar nella piazza centrale della città.

Il serveur maleducato ci viene incontro, gli diciamo che è per bere qualcosa e ci fa accomodare ad un tavolo da 4 perché non ce n'erano da due.

Ci chiede cosa vogliamo da bere ed io gli chiedo un listino. Non ce l'hanno, allora ordino un succo di frutta per me e niente per Caroline (stava molto male).

- Il serveur: siete in due.

- Io: ?

- Lui: siete in due, prendete un tavolo da 4 per bere e ordinate una cosa sola.

- Io: io prendo due succhi di frutta. Ho trattenuto l'istinto di dire 'allora ce ne andiamo' solo perché volevo che Caroline si riscaldasse un po'.


Dopo 20 minuti e dopo aver servito tutti gli altri clienti, anche quelli arrivati dopo di noi, ancora nessuna notizia del succo di frutta. Ci alziamo lentamente e platealmente ci riabbigliamo per andarcene. Il serveur ci vede, non ci dice niente e neanche ci saluta.

Mia conclusione: evidentemente l'ha fatto apposta per farci andare via in modo che liberassimo il tavolo.

Secondo voi ho la voglia di ritornare a Bruges?

Questa la foto del ristorante dove si è svolta la scena, cosi' se ci andate potete evitarlo o spaccare il naso al cameriere da parte mia.

Il bar da evitare nella piazza principale.


P.S. Ho trovato una cosa molto strana nelle tabaccherie: è consentita la pubblicità delle sigarette, cosa a cui noi italiani (e francesi) non siamo abituati.

Pubblicità delle sigarette nella vetrina di una tabaccheria.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so perché questo racconto mi ha fatto venire in mente francesco Nutti. te lo ricordi?
Ecco, lui

lucia
www.radicchiodiparigi.wordpress.com

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

No, di cosa si tratta?

Anonimo ha detto...

si tratta di Francesco Nutin non Nutti. ma forse sei tropppo piccino per conoscerlo :-))
In ogni caso guardati questo

http://www.youtube.com/watch?v=CATQHe8Vcws&feature=related

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Troppo piccino? Ho fatto un patto con il diavolo quindi sembro più giovane, pero' sappi che a febbraio faro' ben 36 anni.

'Piccino', ma senti questa...

Anonimo ha detto...

:-))

beh insomma 36 mica saranno tanti!
prendi me: ne ho 96!

comunque anche io sono acquario e direi che questo depone a tuo favore

:-))

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

96? Te ne avrei dato qualcuno di più.

Scherzi a parte, Lucia, mi contatti privatamente? Il mio indirizzo mail è sul mio profilo.

Io non so come contattarti.

Ciao.

Anais ha detto...

SOno appena tornata da Bruges: sconvolta. Io che ero in Belgio per lavoro, (in Vallonia: gentilissimi) mi sono presa una giornata per vedere Bruges e sono letteralmente scappata dopo tre ore ricevendo scortesie e maleducazione ovuque dalla biglietteria treni e bus, che negozi, ovunque, mai un sorriso ! vi assicuro che sono abituata a viaggiare ed è la prima volta che vengo trattata tanto male anche perchè di fronte alla mia abituale cortesia di solito la risposta è coerente. Evidentemente se la mattina ti alzi pensando che il mondo è fatto da stronzi ti comporti di conseguenza e la risposta non può che rafforzare la convinzione. NON li invidio !
Paola

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Ciao Paola,

Mi fa piacere che anche tu non sia rimasta affascinata da quell'orrore...scusa, volevo dire città.

Guarda, venendo da Parigi, ti posso assicurare che per aver trovato la gente maleducata vuole dire che doveva essere davvero maleducata :-)

Anonimo ha detto...

Ecco, ho in programma un finesettimana a Bruges e cercavo notizie sul web... Aiuto! Intanto grazie perché leggendo questo post ho drasticamente abbassato le mie aspettative, ma visto che ormai è tutto prenotato, potreste per favore sforzarvi di ricordare un posticino accogliente da - almeno - non sconsigliarmi? Merci
Federica

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Ciao Federica,

Purtroppo non ho nessun buon ricordo di Bruges, quindi non posso aiutarti per nulla. Comunque di solito è una città che piace parecchio, magari piacerà anche a te. Noi siamo capitati con un freddo glaciale, con la Francese ammalata e nel primo week end dei saldi. Magari ora è anche piacevole la città.

Me lo auguro per te :-)

Ciao.

Anonimo ha detto...

Mhhh, direi che condivido i vostri parametri, di certo non amo visitare città alla ricerca di vetrine e bancarelle e non sopporto le persone scortesi.

Sfodererò il mio superpotere di scovare frantumi brillanti nascosti fra cumuli di macerie opache :)

Grazie! Federica

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Sono sicuro che Bruges nasconda qualcosa di bello. Fammi sapere le tue impressioni.

Unknown ha detto...

Io sono a brouges in questo momento è sto passando dei momenti meravigliosi. Il centro storico è incantevole, curato e pulito. I canali sono fiabeschi così così come lo sono le decine di brasserie che si incontrano nei caratteristici vicoli della città. Si, effettivente anche io ho trovato ristoratori maleducati, ma ho trovato anche gente simpatica, carina e disponibile. Per concludere, non facciamo di un'esperienza negativa un assioma. Può piacere in maniera differente, ma se è una indiscussa meta turistica mondiale ci sarà un motivo....non credo che alla gente piaccia farsi trattare male e soprattutto non credo che alla gente piaccia spendere soldi per visitare quella orrenda città che descrivi tu. Punto.