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Barbara è una regista che lavora in ambito carcerario. Durante le visite carcerarie per il suo prossimo film, inizia una storia con Michel, un detenuto.
Il carcere deve affascinare i registi francesi: è infatti il terzo film francese ambientato in ambito carcerario (gli altri sono Le prophète e Qu'un seul tienne et les autres suivront) che ho visto nel giro di un anno.
Ottimo film drammatico, con due protagonisti straordinari, soprattutto lei, Ronit Elkabetz. Belle anche le musiche e molto curata la regia.
Il film è autobiografico: la regista, Brigitte Sy (ex compagna di Philippe Garrel - citato in Les mains libres), ha vissuto personalmente la storia narrata.
Voto di Kurtz: cuoricino.
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