mercoledì 27 ottobre 2010

Ipse dixit: Rocco Buttiglione

Essere gay è moralmente sbagliato, come lo è l'adulterio, il non pagare le tasse o il non donare soldi ai poveri.

Rocco Buttiglione, intervistato da Radio2.

Rocco Buttiglione, il filosofo.


 Rocco Bottiglione, il consigliere di Rocco Buttiglione.

martedì 26 ottobre 2010

Ce l'ho, mi manca

- Foto del cellulare di Sarah bruciato. Ce l'ho

- Foto della corda con cui lo zio ha strangolato Sarah. Ce l'ho.

- Foto del garage di Sarah.
- Mi manca! La voglio assolutamente. Cosa vuoi in cambio?
- Due copie della foto della stanza di Sarah con i poster dei cantanti alle pareti.
- Va bene, affare fatto.

- Foto del diario di scuola di Sarah, con la poesia dedicata alla cugina.
- Ce l'ho, possibile che non hai mai niente di interessante da offrire?

- Foto degli ultimi messaggi di Sarah su Facebook. Me li ha passati un suo amico di Facebook.
- Li voglio. Cosa vuoi in cambio?
- Un posto il pullman per la prossima gita ad Avetrano. Magari vicino al finestrino. Speriamo che quel cornuto di sindaco non chiuda le strade del paese come l'altra volta.


domenica 17 ottobre 2010

Quanto amore nelle parole dei religiosi...

Arcivescovo Bruxelles: “Aids è giustizia immanente per promiscui”

Polemiche in Belgio per alcune dichiarazioni dell’arcivescovo di Malines-Bruxelles, mons. André-Joseph Leonard, in un libro intervista uscito nel 2006 in francese e tradotto poi in fiammingo. Il vescovo infatti sostiene che l’Aids è “un tipo di giustizia immanente”, “come quando dobbiamo pagare il conto per quanto abbiamo fatto all’ambiente”. “Se ci comportiamo in modo inappropriato con la natura fisica” afferma, “la natura ci tratterà male a sua volta”. “E se la gente tratta in modo inappropriato il senso profondo dell’amore umano, questo porta alla catastrofe a tutti i livelli”, aggiunge il prelato.
Tutte le forze politiche, compresi i centristi, hanno criticato le frasi del vescovo, che ha detto di essere stato “frainteso“. Jurgen Mettepenningen, il suo portavoce, ha spiegato al quotidiano De Standaard che “l’Aids deriva logicamente dai fatti” cioè “da uno stile di vita sregolato”. “E’ un po’ come una persona che fuma” ha detto, “quella persona ha una maggiore probabilità di sviluppare il cancro ai polmoni”. Il vescovo stava parlando di quelli “che hanno preso l’Aids come risultato di uno stile di vita promiscuo” e non “per esempio, di un bambino nato con il virus”.

giovedì 14 ottobre 2010

A proposito di droghe allucinogene

La prossima volta che mi voglio sballare non faccio più ricorso all'LSD, al crack e al TG1, come faccio quasi quotidianamente, ma chiedo al portavoce del Papa cosa usa il Santo Padre.



Un papa apocalittico: “le ideologie cadranno”, “i poteri diverranno sudditi di Gesù Cristo”

Benedetto XVI ha tenuto questa mattina una meditazione durante l’assemblea speciale per il Medio Oriente del sinodo dei vescovi. Dopo aver affidato il sinodo “al cuore materno della Madonna”, si è dilungato a spiegare i concetti teologici di “Madre di Dio” e di “Madre della Chiesa”, per arrivare poi a citare un passaggio dell’Apocalisse, laddove una donna “con dodici stelle sul capo e la luna sotto i piedi, partorisce”: il papa, commentando il testo, ha sostenuto che “qui il mistero mariano è il mistero di Betlemme allargato al mistero cosmico. Cristo nasce sempre di nuovo in tutte le generazioni e così assume, raccoglie l’umanità in se stesso. E questa nascita cosmica si realizza nel grido della Croce, nel dolore della Passione. E a questo grido della Croce appartiene il sangue dei martiri”. Commentando poi il Salmo 81, Benedetto XVI ha paragonato il progressivo abbandono del politeismo da parte di Israele ai tempi in cui, agli albori del cristianesimo, “col sangue dei martiri vengono depotenziate le divinità, cominciando dall’imperatore divino, da tutte queste divinità. È il sangue dei martiri, il dolore, il grido della Madre Chiesa che le fa cadere e trasforma così il mondo”. Anche nel mondo contemporaneo, ha continuato il papa, vi sono “divinità” quali “i capitali anonimi”, “le ideologie terroristiche”, “la droga”, uno stile di vita che prescinde da matrimonio e castità. Eppure, ha concluso il suo ragionamento il papa, anche queste “divinità”, anche queste “ideologie dominanti” sono destinate a cadere, perché tutti i poteri diverranno “sudditi dell’unico Signore Gesù Cristo”.

Il sangue dei martiri? Vedremo tra un po' i kamikaze cattolici?

mercoledì 13 ottobre 2010

Sarkozy, il Papa ed internet

In Francia il problema della libertà di stampa sembra essere meno sentito che in Italia, dove se ne fa un bel parlare e dove ci si indigna.

Eppure la mia impressione da italiano che vive in Francia e segue un po' anche quello che accade nello stivale, è che la Gallia non se la passi tanto meglio della penisola. Anzi, forse peggio, perché il tutto è più mascherato e sommerso.
La mia impressione, che ho avuto fin da pochi mesi il mio arrivo nell'Esagono, è confermata dalla classifica dei Reporters sans Frontièrs, che vede la Francia al 43esimo posto al mondo nella classifica dei paesi con la stampa più libera, non troppo distante dal poco onorevole 49esimo posto italiano.

Qualche anno fa avevo scritto delle mie impressioni sulla stampa e la tv francese, forse un po' superficiali e rigide, ma che mi sembrano ancora attuali.

E' di oggi la notizia, tra i siti francesi che sfoglio ogni giorno ripresa solo da Le Nouvel Observateur, di Sarkozy che in visita dal Papa la settimana scorsa fa intendere che la troppa libertà del mezzo internet non gli garba troppo. Certo, non l'ha detto chiaramente cosi', ma il senso è quello e nasconde dietro tanti giri di parole un concetto semplice ed antico: censura.
Censura che nasce dalla paura di un mezzo che per sua definizione è poco controllabile dai poteri alti (anche se con i tacchi), al contrario di tv e stampa tradizionale, e che permette a chiunque sappia scrivere o disegnare di esprimere un proprio concetto, una propria idea su qualsiasi cosa, banale o interessante che sia. Un mezzo che permette per i pochi soldi mensili che costa un abbonamento al provider, di informarsi al di fuori dei canali ufficiali, dei tg di regime, dei giornali di destra e sinistra troppo spesso simili nel calcare lo stesso tipo di notizie e fare gli stessi abbinamenti e strumentalizzazioni.

Sarkozy non è nuovo a queste uscite liberticide: ricordiamo che poco tempo dopo il suo arrivo al potere come presidente della Repubblica, ha fatto rimuovere lo storico giornalista Patrick Poivre d'Arvor dal TG delle 20 della tv privata TF1, per mettere Laurence Ferrari, che sembra essere più compiacente nei confronti della politica sarkoziana.
Come ha fatto? Semplice, se il proprietario di TF1 è Martin Bouygues, potente industriale e amico personale di Sarkozy, nonché compagno di vacanze.

Inoltre, anche se ammetto di non aver seguito troppo la vicenda ai tempi, mi pare anche che ora il presidente della Repubblica francese possa eleggere direttamente la direzione della tv pubblica.

martedì 12 ottobre 2010

"Ma non direi che si possa definire un giovane violento"

Un ragazzo tira un pugno in volto ad una donna e la manda in coma, per una lite banale, di quelle a cui assistiamo tutti quasi giornalmente. Il ragazzo dopo il pugno scappa, o per lo meno ci prova, senza soccorrere la donna a terra.

Il ragazzo secondo la Repubblica ha dei precedenti per lesioni.

Il capitano dei carabinieri Domenico Albanese dichiara che il ragazzo non si puo' definire un giovane violento.

  • "Quando è stato fermato - racconta il capitano Domenico Albanese, comandante della Compagnia dei Roma Casilina - sembrava non rendersi conto della gravità del suo gesto. Era sconvolto. Ma non direi che si possa definire un giovane violento, nonostante la precedente denuncia nei suoi confronti. 

Vorrei chiedere al capitano Domenico Albanese quando un giovane si puo' definire violento se un pugno in faccia e dei precedenti per lesioni non bastano per meritarsi questa definizione. La condizione necessaria e sufficiente per essere definiti violenti è bruciare un cassonetto o spaccare una vetrina?

Vorrei chiedere a Repubblica perché non accenna alla religione di questo ragazzo. Lo chiedo perché quando sono gli stranieri a commettere questi atti spesso viene informato il pubblico sulla religione dell'aggressore.

Vorrei chiedere alla ministra Carfagna se si costituirà parte civile nel processo contro questo ragazzo, definito dal suo avvocato una persona perbene.

sabato 9 ottobre 2010

Chiara Mastroianni

Incontrare personaggi famosi mi lascia sempre indifferente: a volte mi infastidisce pure, come quando l'anno scorso all'aeroporto di Roma ho visto Francesco Totti con un manipolo di tifosi che gli chiedevano l'autografo e si mettevano in posa accanto a lui.

In un'enoteca italiana a Parigi oggi si è seduta in un tavolo vicino a quello mio e della Francese, Chiara Mastroianni: devo confessare che incrociare il suo sguardo e vederci quello di suo papà, uno dei miei attori preferiti, non mi ha lasciato indifferente.



lunedì 4 ottobre 2010

La ministra Carfagna e gli immigrati.

Novi, donna uccisa a sassate dal marito
Carfagna vuole costituirsi parte civile

Il ministro per le Pari opportunità lancia un appello alle donne immigrate: "denunciate le violenze". "Chi compie violenze e abusi contro le donne, non può e non deve trovare accoglienza nel nostro Paese"

Fonte

Ma la ministra Carfagna, cosi' reattiva - giustamente - quando si tratta di violenza sulle donne compiuta da uomini immigrati, perché è molto meno reattiva, per non dire assente, quando a commettere i delitti o le violenze sono i maschi di pura razza italiana DOP?

Eppure non mi pare che solo gli immigrati commettano azioni indicibili nei confronti delle donne. Non sono pochi gli italiani ad usare la violenza, fisica o psicologica, sul sesso femminile, come riporta quotidianamente il blog Bollettino di guerra.

Due nazionalità, due misure?

Sulle stesse dichiarazioni della Carfagna, vi invito a leggere quanto hanno scritto  Riccardo Venturi, Miguel Martinez e Femminismo a Sud.




sabato 2 ottobre 2010

I love Milano, oh yeah


9 manifestazioni su 12 hanno il titolo in inglese. Mi piace in particolare modo il Temporary restaurant dell'evento Taste of Milano.

Nella stessa Milano la settimana scorsa ho visto un cartello, che purtroppo non ho potuto fotografare, che impediva l'accesso ad una certa strada ai velocipedi.