mercoledì 16 gennaio 2008

Un film: Into the wild.

USA, 2007. Regia di Sean Penn
Paris, 16.01.2008

Lirico, poetico, toccante, impeccabile. L'uomo solo, l'uomo con la natura, l'uomo con altri uomini.

Imperdibile. L'inquadratura finale è da storia del cinema.

Voto di Kurtz: doppio cuoricino.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Prima di accingersi in quella che lui stesso definisce la "grande impresa" (quando ancora si trova nella comune degli hippies), McCandless "Supertramp" scorrendo le pagine di un libro dice convinto: "Jack London è il re".
Affermazione che, a sé stante, risulta astratta o non meglio inserita nel contesto del lungometraggio ma che è, invece, l’essenza dell’impresa del giovane americano.
Ebbene tutto quadra, infatti, se a compendio del film si è così volenterosi da recuperare e leggere l’articolo di giornale che sto per menzionare. Ideale sarebbe, poi, attingere notizie dalla biografia di colui che viene genericamente rubricato quale “scrittore per ragazzi”. Il non plus ultra, credo (scrivo credo, perché io, non l’ho fatto), sarebbe leggere il libro “Nelle terre estreme” (http://tinyurl.com/ypjg8m) da cui è stato tratto il film.
Ho ignorato molte peculiarità del Jack London autore, fino a quando non mi sono casualmente imbattuto nell'art. apparso sul "Mucchio Selvaggio" (http://tinyurl.com/26wz4t) del gennaio scorso, a firma Davide Sapienza (http://tinyurl.com/2eqr4z). Da lì ho letto quanto possibile del romanziere/avventuriero (cominciando da qui http://tinyurl.com/2fvlsq), tanto da rimanerne ammaliato e tanto da trarre vantaggio nella comprensione di talune prese di posizione del protagonista del film di Sean Penn.
Invito, pertanto, tutti coloro che sottovalutano l'atipica figura di questo grande scrittore d’inizio ‘900, a recuperare il pezzo di Sapienza (sapevo ben poco anche di costui, a buon titolo una sorta di McCandless) interamente visualizzabile qui http://tinyurl.com/2a8gym
Sean Penn, sta facendo di tutto - e ci sta riuscendo - per farsi perdonare le stronzate commesse in gioventù (su tutti l’attegiamento arrogante e “fascistoide” tenuto all’epoca del matrimonio con l’emergente star del pop Madonna).
Sarà perché nell’ultimo decennio, ha frequentato altre amicizie? (leggasi Vedder http://tinyurl.com/2hhlx2). Forse. Anzi, anche (http://tinyurl.com/2f4p76).
Questo, invece, si scarica, si ascolta, si vede e si gode: “start the music” http://tinyurl.com/yns93r.
Ciao,
Francesco Santoro

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Ciao Francesco,
Grazie per il tuo interessante intervento in questo blog cosi' laconico e autorefenziale.

Bella l'intervista a Eddie Vedder!

Anonimo ha detto...

Ma ti pare! Tra OTBisti ...
Complimenti per il blog.
Francesco ;-)