Regia di Nanni Moretti
Melville è un cardinale, che viene eletto papa dopo la morte di GP II. Ma lui non si sente adeguato all'importante ruolo e quindi non si presenta al pubblico. Anzi, riesce proprio a scappare dallo stato vaticano e se ne va per i fatti suoi in giro a Roma in incognito, forte del fatto che la chiesa ancora non ha annunciato pubblicamente il nome del papa appena eletto.
Melville non è particolarmente simpatico, forse per questo l'hanno fatto papa (pensierino da terza elementare, del tutto inutile ai fine della comprensione della vicenda).
Come al solito Moretti riesce a mescolare bene la commedia - tutte le scene della vita dei preti sono rese bene e a momenti riescono anche a far sembrare delle persone normali i gonnelloni - e alcune riflessioni più profonde, quali il senso di inadeguatezza, la solitudine, il rapporto tra il teatro e la vita, l'incapacità di rinnovarsi della chiesa. Per queste riflessioni vi rimando pero' ai vostri siti di critica cinematografica preferiti, essendo io del tutto incapace di andare al di là della superficie dei film che vedo.
Voto di Kurtz: cuoricino.
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