domenica 23 giugno 2013

Come essere un turista felice a Parigi

Parigi non è di sicuro tra le città più accoglienti al mondo: sono molti i turisti che, pur avendo apprezzato enormemente la città, sono rimasti eternamente delusi dalla maleducazione del personale che si occupa dei turisti, in primis i camerieri.
Sono il primo a dire che nelle mie peregrinazioni turistiche nel mondo ho raramente trovato personale poco accogliente come quello parigino: quando ci vivi da tanto tempo ci fai il callo e non ci fai più caso, ma quando vai in altre città ti scontri piacevolmente con delle gentilezze e attenzioni che a Parigi sono rare. Per vostra informazione personale, il personale più maleducato io l'ho trovato a Bruges, orribile cittadina belga dove mi sono recato qualche anno fa in vacanza.

E' di questi giorni la notizia che la camera di commercio della Villa Lumière ha invitato il personale che tratta con i turisti ad essere più gentile, distribuendo degli opuscoli con le traduzioni delle frasi più comuni in molte lingue.

Ci sono però alcune regole non scritte che possono aiutare il turista a sentirsi a suo agio in questa città, regole che solo l'esperienza può insegnare. E siccome vivo in questa città da 9 anni, mi permetto di suggerirvene alcune.

1) Quando si entra in un posto dire sempre Bonjour o Bonsoir. E quando si esce accennare un Au revoir o Bonne journée/Soirée.
I francesi sono molto attaccati alla loro lingua, apprezzano lo sforzo da parte del turista di parlare il francese. E sono anche formali, per cui è sempre corretto salutare quando si entra e si esce dai locali.

2) Quando entrate in un bar/brasserie/ristorante non sedetevi di vostra iniziativa: aspettate che il cameriere venga verso di voi, vi chieda se volete mangiare o solo prendere un bicchiere, e poi accomodatevi dove lui vi indica, anche se la sua scelta può apparirvi del tutto illogica (perché con tutto il locale vuoto mi ha messo nel posto più sfigato?).

3) Acqua. Molti turisti, soprattutto italiani, rimangono colpiti dal prezzo esorbitante dell'acqua. In zone centrali capita di pagare mezzo litro di San Pellegrino anche 5-6€. Il turista però non sa che è suo diritto chiedere una caraffa di acqua del rubinetto e che questa è gratis: lo impone la legge. Chiedete quindi sempre una caraffe d'eau (pronuncia: " iun caraf d'o ") e vedrete che il vostro conto al bar/ristorante sarà sensibilmente più basso.

4) Merci, pardon. Il popolo francese è mediamente formale. Se qualcuno vi pesta un piede per strada, chiedete pardon: anche il calpestatore farà lo stesso. In ascensore fate sempre uscire l'altra persona, che farà lo stesso con voi, causando quindi un deadlock, la cui conseguenza è che passerete il resto dei vostri giorni in ascensore.
Quando vi portano il piatto che avete chiesto, dite Merci. Quando vi portano il conto dite Merci, anche se dentro di voi starete bestemmiando.

5) Scale mobili della metro. Come scritto più volte, i parigini sembrano girare a 33 giri mentre il resto del mondo gira a 78: le file al supermercato, per esempio, sono particolarmente snervanti, così come quelle alla panetteria. Snervanti per noi, per loro sono un rito irrinunciabile che accettano con rassegnazione fatalista.

Eppure ci sono delle situazioni in cui il parigino sembra avere una fretta del diavolo e che da un secondo perso possa dipendere la sorte del mondo intero: parlo in particolar modo delle scale mobili che permettono di accedere alle metro o alle RER (treni interregionali che servono Parigi e la periferia. A proposito, RER si pronuncia più o meno così: er o er). Dunque, la regola d'oro sulle scale mobili è di tenere la vostra destra in modo da lasciar passare sulla sinistra quelli che hanno più fretta di voi, praticamente tutti.
Questa regola è indispensabile se volete non ricevere insulti ogni 30
secondi.

NB. Metro in francese è maschile, così come la RER (ma anche la Coca Cola, la Nutella, la vagina e tante altre cose. I differenti generi tra le due lingue mi porterebbero però fuori tema).

6) RER o metro? Se per andare da A a B potete scegliere la metro o la RER, scegliete senza indugiare la metro. Di solito i treni della metro sono più puliti (pardon, volevo dire meno sporchi) e in generale le stazioni sono meno tristi. Alcune stazioni della RER sono davvero squallide, per esempio quelle di Nation, di Auber e di Châtelet Les Halles. Quando possibile evitate le RER e le sue stazioni: me ne sarete grati.

Detto questo, buona vacanza a Parigi e cercate di non rovinarvi la vacanza o farvi una brutta impressione dei francesi tout-court per una cattiva esperienza con uno o più camerieri.

3 commenti:

Auramaga ha detto...

Io adoooooro quel puzzo tipico di Chatelet... mi ricorda le mie scorribande parigine.
A parte ciò, mi sembra troppo moderato questo post per venire da te, sicuro che non stai male?

haruki ha detto...

Grazie per i consigli colonnello... comunque appoggio in pieno Auramaga, ormai sono anni che ti seguo silenziosamente (anzi che vi seguo) e questo post mi suona sin troppo pacato... tutto bene Si? :)

comunque (in piena cosciente del rischio di ciò che sto per dire)... vi confesso che anch'io adoro il tipico puzzo della metro parigina

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Auramaga: perché non proponi a Dior di mettere in bottiglia la fragranza di Châtelet? Se funziona, poi voglio il 10% dei tuoi introiti.

Haruki: purtroppo ho una brutta notizia da darti: o segui il mio blog o segui quello di Auramaga. I 2 blog non sono compatibili :-)
Comunicaci la tua scelta al più presto.