domenica 17 giugno 2007

Due sindromi a confronto.

(La pietà di Michelangelo, esposta nella basilica di San Pietro)

Oggi mi consento un po' di orgoglio nazionale, visto che in Italia è una cosa che manca del tutto.

Quattro parole sulle sindrome di Stendhal, tratte da Wikipedia:

La sindrome di Stendhal, detta anche sindrome di Firenze, è un'affezione psicosomatica che provoca tachicardia, capogiro, vertigini, confusione e anche allucinazioni in soggetti messi al cospetto di opere d'arte di straordinaria bellezza, specialmente se sono compresse in spazi limitati.

Tale disagio è spesso riscontrato a Firenze, dove il locale ospedale di Santa Maria Nuova è almeno una volta al mese luogo di ricovero di pazienti colpiti da disturbi psicologici acuti. La malattia, piuttosto rara, colpisce principalmente persone molto sensibili e fa parte dei cosiddetti malanni del viaggiatore.

Il nome della sindrome si deve allo scrittore francese Stendhal (vero nome Marie-Henri Beyle) che, essendo stato personalmente colpito dal fenomeno durante il suo Grand tour del 1817, ne poté così dare una prima descrizione dettagliata che fu poi riportata nel libro "Napoli e Firenze: un viaggio da Milano a Reggio".

Egli scrisse:

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«Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere.»


Da qualche anno si inizia a parlare anche di sindrome di Parigi: non ha niente a che vedere con la bella capitale francese e le sue opere d'arte, tutt'altro.

Colpisce i turisti giapponesi che arrivano in Francia con un'idea di una Parigi romantica, città della moda e dell'arte, e che invece si scontrano con la maleducazione dei negozianti, dei baristi. Alcuni finiscono all'ospedale, e tra loro qualcuno viene rimpatriato prima della fine della vacanze.

Qui un articolo della BBC.

Per concludere (e semplificare. Ma quando ho pensato di scrivere questo post mi sono detto da subito che non sarebbe stato un post politicamente corretto): una nazione manda all'ospedale i suoi turisti per la bellezza delle opere d'arte, un'altra per le sue maleducazioni.

Fine della parentesi dell'orgoglio nazionale. Ora posso riprendere ad essere critico e rompiscatole nei confronti di tutto e tutti.

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