mercoledì 30 settembre 2009

Un film: Un prophète


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Malik, 19 anni, arriva in prigione per scontare una pena di 6 anni. Analfabeta, in carcere impara a leggere, a scrivere e ad entrare nel giro della mafia corsa, che domina il carcere con la sua legge.
Nel giro di poco tempo pero' il ragazzo acquista esperienza e si mette in proprio.

Niente di nuovo sotto il sole: ambiente carcerario, storia di malavita, di violenze, di legge del più forte. Nel complesso non è male, ma troppo lungo e le scene oniriche sono bruttine.

Il sistema carcerario francese ne esce a pezzi. Non so se fosse nelle intenzioni del regista far emergere questa realtà, ma di sicuro la descrizione che ne viene fuori è pessima.

Voto di Kurtz: più.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho visto il film ma mi soffermo sulla tua ultima frase che parla del sistema carcerario francese. Certo, è pessimo, lo testimoniano gli scandali che di tanto in tanto vengono fuori ed i numerosissimi suicidi.
Io credo che sfortunatamente non sia molto diverso da quell'italiano. sai qual è la reale differenza? che qui le cose si sanno (anche attraveros un film come in questo caso), mentre da noi..no.

www.radicchiodiparigi.wordpress.com

Andrea C. ha detto...

non ho commenti da fare, era solo per dirti che di tanto in tanto, senza sapere nè leggere nè scrivre, mi piace leggere ciò che scrivi pittosto che non farlo.
a presto

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Ciao Lucia,
non sono d'accordo con te. Anche in Italia si parla molto dei problemi, più che in Francia, dove la stampa e i media sono un po' timidi: spesso pero' alle parole non seguono i fatti.


Avevo scritto le mie impressioni sui media francesi qui: http://storieinutili.blogspot.com/2007/05/dj-vu.html

Sai che questa alta percentuale di suicidi in Francia, non solo in ambito carcerario, mi colpisce molto? Perché si suicidano cosi' spesso secondo te? Per me perché è una società individualista e perché i legami familiari e amicali sono più deboli. E cosi' alla prima difficoltà...

Questa sera ho comprato il tuo libro sulla pizza: lo regalero' ad un mio amico a cui piace cucinare.

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Andrea C., sei molto simpatico. Quasi quasi più del tuo caro amico Antonello Venditti e delle sue dichiarazioni sulla nostra terra.

Ti faccio vedere io di che pasta sono fatto (cit.).

Anonimo ha detto...

Sul mio amico Antonello Venditti mi piacerebbe che i miei conterranei ascoltassero con attenzione le parole, e reagissero con lo stesso amore per la propria terra,orgoglio di popolo e difesa della cultura calabrese non solo ad un vecchio e decadente cantautore di 60anni romano ma anche a:
-Ndrangheta
-Abusivismo edilizio
Corruzione negli uffici pubblici
assenteismo negli uffici pubblici
truffe ai danni della comunità europea
andare in moto senza casco
assoluta mancanza di senso civico
assenza del codice della strada
non conoscenza della lingua italiana
omertà
egoismo.

Da calabrese conosco tanti limiti del mio popolo ma in questo periodo mi sento solo

Andrea C. ha detto...

l'anonimo di prima sono io.