Aggiornato l'11 ottobre.
Il figlio di Nicolas Sarkozy, 23 anni, studi di legge non ancora terminati e attuale più giovane conseiller général di Francia, è l'unico candidato alla presidenza dell'ente (EPAD) che gestisce la Défense, il quartiere affari alle porte di Parigi.
Il quartiere sarà tra i più coinvolti dalla ristrutturazione generale che subirà Parigi nei prossimi decenni, nell'ambito del gigantesco progetto Grand Paris. Progetto voluto fortemente da Sarkozy, questa volta il padre.
Qui un articolo in italiano del giornalista Massimo Nava, corrispondente del Corriere della Sera a Parigi.
C'è chi durante gli studi consegna pizze o serve la birra ai tavoli, e c'è invece chi dirige il più grande quartiere d'affari d'Europa.
Egalité!
(*) Nota a margine: le notizie sulle brutture del resto del mondo, lodo Alfano compreso, sono trattate in modo molto più esteso e critico sui media francesi rispetto a quelle sulle brutture di casa propria.
Aggiornamento dell'11 ottobre: a questa pagina qualcuno si è divertito a pubblicare un falso annuncio per direttore dell'EPAD. Molto divertente :-)
10 commenti:
c est vrai ce que tu dis a la fin de tes commentaires , mais je ne crois pas que les problemes soient comparables , n oublions pas que l italie est en train de devenir un pays du tiers monde,je prefere les problemes francais aux problemes italiens beaucoup plus graves.
parigo
In merito alla diffusione della notizia, io l'ho sentita su BFM Radio, che credo si possa considerare la cugina della nostra Radio 24, e ho letto un articolo su Le Monde, nella versione per iphone.
Non credo che ci sia stato tutto quest'oscurantismo....
http://www.lefigaro.fr/politique/2009/10/11/01002-20091011ARTFIG00168-polemique-autour-de-l-arrivee-de-jean-sarkozy-a-l-epad-.php,
meme le figaro (journal de droie en parle)colonel attention ton commentaire c est l hopital qui se fout de la charite...
PARIGO
Oddio, si è toccata la gallica grandeur e il francese qui sopra è impazzito.
In effetti questo orgoglio patrio, che fa un po'sorridere, si riflette molto sul giornalismo francese, che manca della lucidità anglosassone.
Non c'è, però, una vera censura (come da noi, eggià!); tutt'altro!
Aggiungo i miei migliori complimenti al colonnello Kurz, sempre piacevolissimo da leggere.
Cari saluti
Leonardo B.
cela ne s appelle par orgueil mais objectivite surtout quand on sait que 80 pour cent des italiens n ouvrent j amais unn quotidien et que ces meme 80 pour cent ont pour seul moyen d information la tele controlle pour les 6 chaines principales (moins rai3 mais pas pour longtemps) par un certain silvio ... ca me laisse reveur,achetez "le canard enchaine" c est pas mal...
PARIGO
tu aurais du laisser ton commentaire qui etait tres pertinent mais manquait nettement d autocritique
PARIGO
Deh, purtroppo hai ragione, caro Parigo. "Un certain silvio*" controlla la tv e i giornali.
L'Italia -mi si perdoni il linguaggio poco elegante- sta andando a puttane, seguendo diligentemente l'esempio del primo ministro.
Forse i problemi non saranno comparabili, però io, di madre francese e padre toscano,non aspetto altro che i bellissimi raffronti culturali del colonnello Kurz.
*la minuscola al nome è voluta, sia chiaro
Buongiorno les garcons.
Anonimo 1: il mio post non voleva assolutamente fare un paragone tra i problemi dei due paesi, tant'è che nel post non ho parlato dei problemi italiani di questo periodo (e ce ne sono tanti).
Flo(at): non ho parlato di oscurantismo. Ci mancherebbe altro che una notizia del genere sia oscurata. Volevo solo dire che *la mia impressione* è che i media francesi sono più critici con quello che accade all'estero che con quello che succede in Francia. Forse sbaglio, ma la mia impressione è questa quando sfoglio i giornali on line o guardo i tg francesi.
Parigo: in Italia non abbiamo Le canard, ma abbiamo altri giornali d'opposizione, che a me sembrano molto liberi e che fanno anche del giornalismo d'inchiesta molto interessante (l'Espresso, Diario, Repubblica quando non cade nel fazioso, Il manifesto...). Per non parlare di alcune trasmissioni televisive, di ottimo livello, come Report.
Non sono d'accordo con quelli che dicono che in Italia non c'è liberta di stampa.
Non voglio fare polemiche, e né lo dico per rivalità, ma trovo che *in generale* i media italiani siano un po' più liberi di quelli francesi.
Leonardo: grazie per i complimenti e per il contributo.
@ColoNEL:tu as il y a liberte d expression en italie a travers la presse mais le probleme c est que trop peu de gens y puisent leurs informations,en france il y a comme tu dis moins de programmes critiques et c est un manque j en conviens, mais tout est proportionnel non...
@leonardo : je ne suis pas devenu fou mais je voulais simplement remettre les choses a leur place,la grandeur de la france est bien loin mais on ne peut pas dire certaine chose,les problemes sont graves et nombreux mais malgre une presse molassonne les choses vont quand meme mieux que dans d autre pays...
parigo
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