venerdì 6 novembre 2009

Un libro: L'osso di Dio




Di Cristina Zagaria.

Angela Donato abita nel catanzarese. A 17 anni scappa di casa per avere una propria vita, lontana dai genitori, e poco per volta viene a contatto con la 'ndrangheta. Ha storie con 'ndranghetisti, impara il codice mafioso, smercia liquori, gira armata, guida la macchina.

Con la nascita dei figli Angela si allontana dall'ambiente della 'ndrangheta e lavora molto per dare un futuro migliore del suo ai suoi 3 figli. I lavori più disprezzati: bidella, pulizie in casa dei ricchi e dei mafiosi. L'unico figlio maschio, Santino, dopo aver studiato con successo al liceo ad Assisi, decide di rientrare in Calabria.

Purtroppo Santo finisce in un brutto giro, che lo porterà alla morte prematura. Lupara bianca: fanno sparire qualcuno. Per i familiari niente di più atroce: in cuor tuo speri che la persona sia ancora viva, anche se il cervello ti dice che non lo è. Angela indaga per anni per dare una verità alla morte del figlio, o almeno per trovarne il cadavere per dargli una sepoltura dove andare a piangere.

Ho comprato questo libro per caso e svogliatamente, attratto forse solo dal fatto che parla della mia regione. Dopo averlo iniziato a leggere, pero', l'ho finito in due sole tirate.

Il libro non si sofferma tanto sulla descrizione dell'ambiente della 'ndrangheta, ma di più sulla bellissima figura di Angela, pronta a sfidare da sola (ha rifiutato la scorta) i grandi mafiosi della sua zona per amore del figlio morto. La storia è davvero coinvolgente, scritta con passione dalla giornalista Zagaria, che ha girato la Calabria insieme ad Angela per ricostruire la sua vita.

Qui un'intervista ad Angela, trasmessa da TG3 Calabria.

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