USA, 2009. Regia di Clint Eastwood.
Un anziano signore reduce di guerra (quella di Corea) vive da solo nella sua casetta in un quartiere pieno di asiatici ed immigrati di qualsiasi continente. Passa le giornate a bere birra seduto sotto il portico, a curare il giardino e a lamentarsi degli immigrati e dei giovani. Per una serie di avvenimenti, pero', inizia a solidalizzare con i vicini asiatici, in particolare con Tao, un ragazzino molto timido.
Nonostante uno dei miei critici preferiti, FS, lo abbia definito "un film mediocre per un pubblico mediocre", continuo a pensare a Gran Torino da quando l'ho visto, cioè più di un mese fa, come ad un grande film.
Io l'ho trovato splendido, con una convincente interpretazione di Clint nel ruolo (non nuovo né originale) di burbero ma tenero, e una regia classica e impeccabile.
La storia, molto poetica, ci rivela un personaggio, quello di Clint, nonostante un po' granitico, con delle sfumature umane toccanti: il tempo che passa, il corpo che invecchia, dare un fine ultimo alla vita.
D'accordo, per alcuni la storia non è molto verosimile, ma se giudichiamo i film dalla verosimiglianza delle storie narrate, dovremmo cancellare dalla terra una buona parte del cinema.
Era dai tempi di There will be blood , We own the night e Eastern promises che non si vedeva un film cosi' bello al cinema.
Da vedere in lingua originale per l'affascinante voce di Clint.
Voto di Kurtz: doppio cuoricino.
5 commenti:
Ahahah! Esposto al pubblico ludibrio.
Francesco, ti perdoniamo se ammetti di fronte ai lettori questo blog, cioè 4 persone, che Gran Torino è il film più bello dai tempi de Il ciclone.
Accidenti, hai quattro volte il numero dei miei lettori! E non ti basta umiliarmi cosi? Mi spiace ma considero "Paparazzi" un film imbattibile.
Sono d'accordo con te, film strepitoso con un granitico (forse solo un po' crepato)Clint. E la colonna sonora? Ciao.
Bella anche la colonna sonora. La canzone che chiude il film l'ho ascoltata per due settimane a ripetizione da mane a sera.
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