venerdì 29 gennaio 2010

Un film: Gainsbourg - (vie héroïque)

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La straordinaria vita di Serge Gainsbourg, dall'infanzia ebrea al successo nazionale. Serge sempre con la sigaretta in bocca, Serge ubriaco, amante delle belle donne e amato dalle belle donne. Serge che fa scandalo con le sue canzoni dai forti ammiccamenti erotici, con la sua parodia dell'inno francese. Serge che fuma in ospedale dopo un infarto. Il successo, la figlia Charlotte.

Il commento più bello su questo film non viene da una rivista di critica cinematografica, né da un sito specializzato. L'ho trovato sulla bocca di una signora alla fine del film. Era una barbona, uno scarto della società.

Chissà per quanti giorni ha dovuto mettere da parte i soldi per poter vedere questo film ed entrare in una sala cinematografica insieme alle persone normali, alle coppie, ai gruppi di amici o semplicemente ai solitari come me che amano vedere i film da soli.

Mi piace immaginare la signora con la sua vestaglia rosa come una donna che un tempo ha avuto una vita normale: magari un lavoro, un marito o un fidanzato, una casa. E poi, chissà per quale motivo, magari il lavoro perso, forse un esaurimento nervoso, si è trovata sotto un ponte della Senna, a vivere insieme ad altri scarti della società nelle squallide tendopoli.

E mi piace immaginare la signora con la vestaglia rosa che nel suo peregrinare quotidiano è passata davanti ad un cinema, ha visto la locandina del film su Serge Gainsbourg e si è messa in testa di volerlo vedere. E stasera ce l'ha fatta, per iniziare bene il suo fine settimana.
E chissà, mentre Serge cantava sullo schermo, mentre il fim mostrava i titoli dei giornali dedicati al provocatore Gainsbourg, la signora con la vestaglia rivedeva la sua vita, il suo passato. Ascoltava forse le canzoni su cui si è innamorata, sulle cui note ha amato, canzoni che le hanno scandito la vita.

Ecco, il sorriso della signora con la vestaglia rosa alla fine della proiezione, quel sorriso per me è il migliore commento al film che ci possa essere.

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